Titolo: Vivida, mon amour
Autore: Andrea Vitali
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi. Stile libero big
Pagine: 129
Prezzo: € 15,00
Uscita: 16 marzo 2021
Recensione
Chi mi conosce e chi mi segue da un po’ sa la mia passione per i libri di Andrea Vitali. Quindi non appena ho ricevuto il suo nuovo e recentissimo romanzo dal titolo “Vivida, mon amour” e firmato Einaudi, non ho saputo resistere e l’ho letto immediatamente.
La storia racconta di una coppia e il corteggiamento, un po’ particolare, del protagonista a una donna tutta d’un pezzo, con le sue regole ben ferme ed un carattere anche pepato.
Indubbiamente, come sempre, la penna dello scrittore scivola sulle pagine in maniera molto scorrevole e piacevole. Il suo modo di raccontare le storie è assolutamente gradevole e ci regala qualche ora di svago, a volte troppo poco per chi, come me, arriva velocemente alla fine divorando il libro. Avevo, infatti, bisogno e desiderio di staccare col resto del mondo, di immergermi in una storia anche divertente e senza tante pretese, ma che sa intrattenere con garbo.
Infatti qui, forse, a differenza di alcuni suoi libri, la terminologia è molto più tranquilla, ma ho notato che l’autore è anche un pochino meno ironico nel raccontare la storia, rispetto a come ci ha sempre abituati. A parte il discorso e il gioco attorno al nome della donna che fa sorridere più volte per come viene narrato. L’uomo, ogni tanto, mi è sembrato un po’ succube e senza molto carattere rispetto a Vivida, mentre lei, dimostra di saper comandare e pare essere in grado di tenerlo a bada, in base alla sue idee e regole.
Un tira e molla simpatico e abbastanza divertente, con qualche piccolo colpo di scena e una narrazione che si snoda pagina, dopo pagina incuriosendo il lettore. Ce la farà il protagonista a conquistarla? Infatti l’impresa, man, mano che si procede nella lettura, sembra diventare sempre più ostica e complicata.
I due personaggi sono sicuramente ben descritti e mostrano, in modo schietto e chiaro, il loro carattere. Lei forse, a tratti, almeno secondo me, sembra un pochino più misteriosa di lui.
Personalmente, anche se non è il migliore dei libri di Andrea Vitali, mi sono divertito a leggere “Vivida, mon amour”. Infatti mi ha veramente fatto rilassare, regalandomi anche qualche sorriso, permettendomi, per un po’, di evadere con la testa.
I romanzi di questo scrittore sono, secondo me, delle coccole che ognuno si regala, perché fanno stare bene, donano un sano buonumore che serve sempre per poter affrontare le giornate.
Se avete desiderio di leggere qualcosa di non impegnativo, ma al tempo stesso piacevole e che vi regali un sorriso, allora vi consiglio “Vivida, mon amour” di Andrea Vitali. Una storia di corteggiamento, molto scorrevole, che saprà intrattenervi ed eventualmente farvi conoscere, la scrittura di questo ottimo autore. Viva i libri di Andrea Vitali !!!
Vi regalo qui sotto l’incipit:
“Fin dal momento in cui la conobbi un pensiero prese a perseguitarmi e inutile fu ogni tentativo di liberarmene: che io fossi la femmina e lei il maschio. E mi serviva a poco controbattere a me stesso che il sembiante ci aveva destinato alle rispettive categorie di genere: io ho un uomo e lei una donna. Cercai aiuto anche in Platone, nel suo Simposio. Non contemplava, o almeno mi pareva che non contemplasse, mezze misure di questo tipo, ibridi, equivoci siffatti nell’eterno ricorrersi del femminile e del maschile per ritrovare la primitiva completezza. Tra l’altro beveva più di me…”
Trama
Primi anni Ottanta, in una cittadina sulle rive di un lago del Nord Italia, al confine con la Svizzera… Un aspirante medico condotto, neolaureato e con le tasche vuote, si invaghisce di una misteriosa ragazza incontrata a una festa. O meglio, a voler essere precisi, si accende di desiderio per i suoi malleoli perfetti. Da quel giorno il dottorino si dedica a un corteggiamento serrato, che assesta il colpo di grazia alle sue misere finanze.
La conquista, però, si rivela assai difficile: un po’ per via della famiglia di lei, floricultori alquanto bizzarri, un po’ perché la giovane dimostra di essere una «bisbetica indomabile», parecchio energica, refrattaria alla poesia, a differenza sua benestante ma poco incline a spendere e… una formidabile bevitrice. Per di piú, in possesso di un nome che l’innamorato non è mai riuscito a capire bene, e che perciò evita di pronunciare: Viviana, no Vivína, anzi Vívina… Vívida!
Tra incontri carichi di aspettative – e che ogni volta sembrano trasformarsi in addii – costose peregrinazioni fra malinconici paesi lacustri, goffaggini e incomprensioni, per i due, tanto diversi, ci sarà un lieto fine?