Vite sospese

Titolo: Vite sospese

Autrici: Laura Fantappiè e Roberta Zoncheddu

Editore: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Pagine: 170

Prezzo: € 15,00

Uscita: 28 ottobre 2022

Recensione

“Vite sospese”, pubblicato da “Scatole Parlanti”,  è un libro scritto a quattro mani da Laura Fantappiè e Roberta Zoncheddu e riguarda una storia vera, non romanzata.

Le due scrittrici hanno ambientato la storia durante il periodo del covid e le due protagoniste sono proprio Laura e Roberta, sono in dolce attesa e purtroppo si ammalano anche loro del virus e vengono ricoverate in ospedale. Da quel momento si scambieranno delle lettere in cui si aggiorneranno della loro situazione e diventeranno grandi amiche.

Come potete intuire, si tratta di un libro triste, di una storia assolutamente delicata e profonda che fa rivivere anche a noi quei terribili anni che hanno coinvolto tutti.

Le due autrici sono particolarmente brave a farci percepire tutte le emozioni delle due donne, le loro sofferenze, le loro paure e timori. I lettori, infatti, vengono messi al corrente di tutto e per loro sarà come essere presenti sul posto, sarà come conoscere bene le due protagoniste che diventeranno come due amiche di lunga data.

All’interno del libro c’è molta umanità e ricchi particolari, la storia è ben dettagliata e grazie a tutto ciò ne guadagna anche il ritmo, oltre a regalare ai lettori e alle lettrici un romanzo che arriva dritto al cuore.

Noi lettori assistiamo a tutto il loro percorso nel diventare madri durante la loro degenza in ospedale.

“Vite sospese” è adatto a chi riesce a reggere una certa dose di sofferenza e, a mio avviso, non a donne in dolce attesa,. data la drammaticità del momento vissuto da Laura e Roberta che devono affrontare momenti anche ricchi e carichi di panico, con attimi di tragedia.

Durante la lettura si resta in attesa di scoprire come il libro andrà a finire ed ovviamente si spera che le due future mamme possano farcela a superare il grave momento che stanno vivendo.

“Vite sospese” non è un libro facile, per l’argomento trattato, ma è scritto in modo scorrevole ed appassionante che tiene incollati alle pagine.

Concludo con l’incipit che segue l’introduzione:

“Ho sempre creduto che ognuno di noi abbia un destino già scritto, che ci sia qualcosa che gli indichi la strada che deve percorrere, che a volte può essere più tortuosa di un’altra. La vita è come un’onda, a volte sei totalmente in basso, tocchi la deriva, e senti che stai per crollare, per non poterti alzare più, a volte invece sei così in alto che quasi ti sembra di toccare il cielo con un dito.

Io mi chiamo Roberta, ho trentotto anni, vivo a La Spezia, sono sposata con Matteo, sono mamma di tre cuccioli, Nicole di sette anni, Manuel di quattro ed Edoardo un anno. Sono un’infermiera, quando mi sono trasferita in Liguria, ho iniziato subito a lavorare nel privato, poi sono entrata in Asl4, a Lavagna in Medicina d’urgenza, e sono rimasta lì quattro anni. L’anno in cui è scoppiato il Covid, il Duemilaventi, sono stata trasferita a La Spezia e assegnata alla Rianimazione di Sarzana, poi diventata polo della provincia come ospedale Covid…”

Trama

“Vite sospese” è un romanzo epistolare scritto a quattro mani da due donne che hanno attraversato l’inferno della terapia intensiva. Le vite appese a un filo sono in realtà quattro, perché Laura e Roberta sono agli ultimi mesi di gravidanza quando una grave forma di Covid le costringe a una lunga sedazione durante la quale i demoni della morte si scontrano con le meraviglie dell’esistenza, e a volte succedono eventi inspiegabili che prendono il nome di miracoli. Il libro racconta il loro

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