Titolo: Uomini di poca fede
Autore: Nickolas Butler
Editore: Marsilio
Collana: Romanzi e racconti
Pagine: 271
Prezzo: € 17,00
Uscita: 16 gennaio 2020
Traduzione: Fabio Cremonesi
Recensione
“Uomini di poca fede” è stato il libro che ho letto per il mese di febbraio insieme ai miei compagni di viaggio “ragazzitralepagine.
Il tema trattato è quello delle sette religiose, quindi è molto serio, importante ed occorre attenzione nell’affrontarlo.
In prima di copertina:
“Un potente dramma familiare da uno dei più acclamati cantori della provincia americana”
Lo stile di scrittura di Nickolas Butler è sicuramente interessante e spesso molto scorrevole, mi è piaciuto quindi a livello stilistico e mi ha intrattenuto abbastanza piacevolmente.
I personaggi mi sono sembrati alcuni descritti maggiormente rispetto ad altri che, a mio parere, sono stati un po’ troppo poco incisivi, infatti non sono riuscito ad inquadrarli bene e a conoscerli al meglio, ed è un peccato.
Un altro punto su cui non sono rimasto del tutto soddisfatto è il fatto che, ogni tanto, mi è parso troppo ripetitivo, tanto da diventare noioso in alcuni punti.
In altri passaggi, invece, l’autore è stato più avvincente ed interessante.
Il mio pensiero per quanto riguarda “Uomini di poca fede” è che, secondo me, Nickolas Butler ha osato poco e non ha affrontato al meglio il tema del libro, come se continuasse a girarci intorno senza entrare maggiormente e più intensamente nella questione. Infatti mi è sembrata, purtroppo, quasi un’occasione persa. Lo scrittore poteva compiere un lavoro migliore dato che conosco i suoi libri precedenti.
Alcune parti, quindi, sono interessanti, piacevoli da leggere e scorrevoli. Altre, invece, le ho trovate pesanti, noiose e poco emozionanti. Ho notato, in alcuni punti, la mancanza di quel senso di trasporto, di entusiasmo che si dovrebbe avere mentre si legge un libro.
L’autore, a mio parere, avrebbe dovuto approfondire maggiormente alcuni passaggi rispetto ad altri che, invece, hanno appesantito la lettura.
Per quanto riguarda i personaggi ho trovato alcuni di loro gradevoli e costruttivi, mentre altri un po’ “sottotono”.
Ho notato tutto ciò dal fatto che ho sottolineato pochi passaggi.
Comunque Nickolas Butler ha un modo di scrivere sciolto, disinvolto e in quei punti che ho gradito maggiormente mi ha conquistato, peccato che sia avvenuto in fasi altalenanti.
Ho percepito, in alcuni momenti, un po’ di freddezza e di distacco anche da parte sua, un po’ di timore nell’esprimersi e nell’affrontare l’argomento.
Forse tutto ciò è perché avevo in mente un altro genere di storia, oltre ad un’aspettativa diversa, e quindi mi sono trovato un pochino spiazzato da alcuni capitoli.
Qui sotto trovate un passaggio del romanzo:
“Quel bambino riusciva a fare domande – dettagliatissime, incessanti, dirette – per ore e ore. La chiesa riempiva la piccola testa di Isaac di attraenti enigmi e promesse, poi spesso toccava a Lyle districare con cautela i nodi, sempre attento a non oltrepassare una linea che Shiloh aveva tracciato accuratamente e abilmente intorno a sé e Isaac. Il mondo è pieno di una serie forse infinita di misteri e una quantità ancora più infinita di ipotesi, imbrogli, bugie, ciance e qui e là, seminascosta, una minuscola, intoccabile mangiata di risposte.”
Trama
“Adorare” è sempre sembrata una parola forte a Lyle Hovde, ma è quella che più rappresenta il suo sentimento verso certe giornate di primavera, in cui prende il pick-up e guida lungo il Mississippi per raggiungere il frutteto dove lavora, il nipotino Isaac di cinque anni a fargli compagnia e la natura del Wisconsin a guarire i mali dell’anima.
Isaac è il bimbo di Shiloh, la figlia adottiva di Lyle e della moglie Peg, appena tornata a vivere a casa dei genitori dopo un lungo periodo di lontananza e ribellione. Era stato difficile separarsi da Shiloh, ed essere di nuovo riuniti sotto lo stesso tetto è una gioia per Lyle e Peg.
Per questo, appena lui viene a sapere che la ragazza è diventata seguace di una Chiesa radicale e intende trasferirsi con il piccolo Isaac a vivere assieme al pastore che la guida, vorrebbe fare il possibile per impedirglielo. Tanto più che i due sembrano avere strane convinzioni legate ai poteri sovrannaturali del bambino…
Quando il fanatismo religioso minaccerà da vicino la salute del nipote, Lyle si troverà costretto a compiere un atto estremo di resistenza per evitare che una nuova tragedia si abbatta sulla sua famiglia.
Dopo “Shotgun Lovesongs” e “Il cuore degli uomini”, Nickolas Butler si ispira a una storia della sua terra per dare vita a un romanzo colmo di umanità. Lo scrittore del Midwest coglie temi universali – le contraddizioni del credere, il dolore del lutto, il peso dell’affetto – e li trasforma in sensazioni concrete, come l’odore della polvere e della benzina, la vista a perdita d’occhio sui campi e i solchi profondi che l’amore scava dentro ognuno di noi.