Titolo: Una cosa per la quale mi odierai
Autrice: Erica Mou
Editore: Fandango libri
Pagine: 195
Prezzo: € 16,00
Uscita: 13 settembre 2024
Recensione
Erica Mou è tornata nuovamente in libreria, sempre con “Fandango Libri”, per proporci un nuovo libro dal titolo: “Una cosa per la quale mi odierai”.
Di questa scrittrice ho letto nel 2020: “Nel mare c’è la sete”, di cui trovate la mia recensione qui sul blog, una lettura che mi era piaciuta. Quindi, dopo il suo esordio editoriale (Erica Mou è pure una famosa cantante) che è stato pubblicato anche in Australia in India e nel Regno Unito, ho deciso di immergermi tra le pagine di questo suo nuovo lavoro.
Lei è una scrittrice molto profonda ed intensa, la sua penna scivola sulle pagine in modo incisivo e schietto, ma pure delicato e dolce, infatti, così è stato anche con “Una cosa per la quale mi odierai”.
Il titolo, seppure possa apparire magari un pochino forte perché fa riferimento al rapporto madre/figlia, ha un suo motivo di essere così. Leggendo il libro, infatti, si scopre che è una storia toccante, ovviamente dolorosa, in cui si racconta la malattia di sua madre, attraverso le parole di Erica, dato che il libro è autobiografico.
Ovviamente, una volta che la ragazza viene a sapere di ciò, le crolla il mondo addosso e noi lettori siamo addolorati per lei e colpiti da questa tremenda notizia. Indubbiamente non è facile per chi, come me, ha vissuto un’esperienza del genere, infatti ero dubbioso se leggerlo, ma poi ho deciso che mi sarebbe servito, mi avrebbe fatto sentire meno solo, mi avrebbe potuto aiutare.
La scrittura di Erica è magnetica, scorre molto bene ed è avvolgente. Non racconta la storia per commuovere i lettori, ma semplicemente per portare la sua testimonianza di figlia, che viene a sapere che la madre è malata e da lì come cambia la sua vita che cosa accade. I sentimenti che prova per la donna sono vari, inizialmente rimane sconvolta, ma poi occorre capire come affrontare la triste e drammatica situazione.
Nel corso delle pagine troviamo dei pezzi di diario scritti da Lucia, sua madre, in cui racconta come si sente, le sue sensazioni e i suoi giorni durante la malattia, come se fosse una valvola di sfogo e che successivamente Erica troverà la forza di leggere.
Ripercorrendo quel periodo le affiorano anche diversi ricordi di quei terribili mesi, proprio nel periodo in cui lei stessa sta per diventare madre.
“Una cosa per la quale mi odierai” è una storia a due voci, c’è quella di Erica e quella di sua madre che si intersecano e aggiornano il lettore sui vari avvenimenti di salute e sul modo di affrontare quel periodo. Ci sono diversi passaggi molto intensi e profondi che meritano di essere sottolineati. Ovviamente le parti del diario, riportati con un font diverso, sono davvero commoventi e toccanti.
Il libro è scritto bene, con le giuste parole e nel modo adeguato a raccontare un argomento di questo genere. Nel corso della lettura ci si imbatte anche nel lavoro di cantante di Erica, ciò perché l’autrice ci propone la sua vita nel modo più vero e spontaneo possibile. Questa trasparenza è un qualcosa che dà forza al libro, che lo rende, a mio avviso, più vero e specialmente coinvolgente.
Erica Mou descrive le situazioni e i momenti con grande bravura, anche a livello di odori, suoni, voci, infatti si riescono ad immaginare le varie scene narrate e le diverse sensazioni provate dai protagonisti del romanzo in modo cristallino .
Ci sarebbero tanti passaggi che vorrei riportarvi, ma preferisco chiedervi di procurarvi una copia del libro e di leggerlo per farvi coinvolgere dalla storia e dalla scrittura di Erica Mou, così spontaneamente, facendovi travolgere dall’amore che si respira tra le pagine, percependo anche la forza che traspira dalla storia.
“Una cosa per la quale mi odierai” è un romanzo, a mio avviso, necessario da leggere perché è utile per affrontare la situazione di cui parla, per capire molto dell’amore specialmente tra madre e figli; vi verrà da piangere, ma è normale ed è giusto che sia così, proverete commozione, ma è tutto normale. È la vita!
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“Ti devo parlare. Mi tocca le cosce spingendomi leggermente all’indietro in modo da farmi perdere l’equilibrio, costringendomi a cadere sulla poltrona. Poi prende una sedia, sfilandola dal tavolo, e la posiziona di fronte a me accovacciandocisi sopra come un uccellino su un ramo, provvisorio, pronto a riprendere il volo. Sento il rumore del cancello che si chiude, mio padre è appena uscito.
Mia madre tira le maniche del maglioncino di cotone blu una alla volta, nascondendoci i palmi, sformandole fino a coprirsi completamente le dita. La sedia su cui si è appena poggiata la odiamo tutti, in casa. È uno di quei mobili di design trasparenti che non hanno alcuna relazione con la vita vera, l’ennesimo atto di bullismo della vista sugli altri sensi. D’estate ci si incollano le cosce sopra, mentre la scomodità è garantita tutto l’anno…”
Trama
Quando è poco più che una ragazzina, sulla rampa di lancio della carriera che ha sempre desiderato, Erica viene costretta da sua madre, Lucia, ad ascoltare quello che ha da dirle, “Una cosa per la quale mi odierai”.
La frase, pronunciata in cucina, un giorno che sembra uguale agli altri, porta Erica fuori strada. Teme si riferisca al suo spericolato progetto di andare a vivere con l’uomo che ama.
Ma no, non è quello, magari fosse quello. Lucia, professoressa di matematica di 54 anni, le comunica di avere un tumore. Parte da lì, da quel momento in cui tutto comincia a finire, il racconto che Erica Mou fa della malattia di sua madre.