Titolo: Una casa di ferro e di vento

Autori: Lorenzo Bonini e Paolo Valsecchi

Editore: Editrice Nord

Pagine: 336

Prezzo: 19 euro

Uscita: 24 settembre 2024

Recensione a cura di “Un libro in soffitta”

Il ferro, uno dei materiali più resistenti e anche più freddi al tatto, permea la vita di una famiglia borghese che abita in una delle ville più maestose del lago di Lecco.

Una dimora sontuosa al cui interno saloni delle feste, scenografiche scalinate e cucine ove si respirano sapori e odori del mangiar sano sono animate dai passi dei dodici figli del patriarca Giuseppe Riccardo Badoni.

Il classico uomo che s’è fatto da sé, dando vita ad un’officina di lavorazione del ferro che vanta opere di rilievo nazionale e internazionale.

Di pari passo la sua vita familiare è animata da due matrimoni e dodici figli con tutte le implicazioni che lo scontro generazionale tra figli di primo letto e figli più giovani può comportare.

Sul nucleo familiare aleggia, furtivo, lo spettro della prima moglie Adriana, prematuramente scomparsa, e la fragile Emilia, giovane nuova sposa di Riccardo, poco si attaglia con la personalità dominante del marito.

Uomo tutto d’un pezzo che muove i fili delle esistenze dei suoi dodici figli con ritmi e imposizioni di doveri ai quali malvolentieri taluni soggiacciono.

Se da un lato v’è il desiderio di compiacere il genitore paterno, consci del ruolo che egli ha scelto per ciascuno, dall’altro il vento della libertà soffia impetuoso e conduce alcuni figli ad abbandonare la natia dimora.

Undici figlie e un solo maschio, il prescelto per la successione, quello sul quale grava il compito più arduo.

Ma il destino ha in serbo altri disegni per la famiglia Badoni ove scelte individuali, eventi della Storia e decisioni drastiche avranno la meglio.

Una saga familiare che mi ha affascinato per la prosa scorrevole, elegante e priva di orpelli (per nulla scontata, trattandosi di un libro scritto a quattro mani), per la giovane età dei due autori che hanno saputo amalgamare il loro stile narrativo in un unicum direi perfetto, per la magia dei luoghi descritti e per la figura del pater familias che si rivelerà foriera di inaspettati segreti.

Trama

Della grande fabbrica non resta più niente, e Villa Badoni è ormai irriconoscibile. Eppure per Marta, ultima discendente della famiglia, quella grande casa è ancora un luogo dell’anima, il palcoscenico su cui, per decenni, si sono dipanate le esistenze delle sorelle Badoni. Come Laura, la primogenita ribelle e amante della libertà, che dopo essere scappata in America per amore di un intellettuale antifascista torna a casa col cuore spezzato ma lo spirito indomito. Come Sofia, alla quale uno sfortunato incidente sottrae troppo presto l’uomo della vita. Come Piera, anima fragile e solitaria, che riesce a esprimersi davvero solo grazie alla poesia. E come Adriana, che dedica la giovinezza all’impresa di famiglia, per poi compiere una scelta apparentemente sconvolgente…

Al centro di questo microcosmo tutto al femminile si staglia lui, il patriarca, Giuseppe Riccardo Badoni: l’imprenditore visionario dall’ambizione sfrenata, che grazie al ferro prodotto dai suoi stabilimenti di Lecco diventa protagonista dell’industrializzazione del Paese e della ricostruzione del secondo dopoguerra; il padre amorevole di undici figlie, che però non riuscirà mai ad accettare la tragica morte dell’unico erede maschio, designato alla guida dell’azienda; l’uomo che non si è mai concesso un momento di debolezza e che tuttavia ha affidato i suoi segreti più intimi alle pagine di un diario, lo stesso diario che adesso è tra le mani di Marta.

Così, attraverso le voci delle donne di casa Badoni, prende vita la storia intima di una famiglia straordinaria che ha attraversato il Novecento italiano.