Titolo: Solo uno stupido sabato sera
Autore: Luca Puggioni
Editore: Scatole Parlanti
Collana: Voci
Pagine: 167
Prezzo: € 14,00
Uscita: 29 gennaio 2019
Recensione
Un libro assolutamente nuovo per me, un genere che forse non ho mai letto e quindi mi ha incuriosito tanto da voler iniziarlo il prima possibile anche perché le novità sono sempre molto intriganti. In questo caso mi ha subito colpito il titolo, infatti, mi sono chiesto come mai fosse stato scelto proprio quello abbinato alla trama.
Apro il libro ed il primo capitolo è “Soldi facili” dove si racconta di due giovani ragazzi e il guadagno facile ottenuto appunto da uno di loro. Spedito leggo, leggo e … ah caspita !!! Ebbene sì … durante la lettura del romanzo è stata spesso questa la mia esclamazione! Subito intuisco che tutta la storia mi terrà assolutamente ben vigile circa i vari avvenimenti, perché è impossibile non venire elettrizzati da tutta la vicenda. Non voglio anticiparvi più di tanto, per non rovinarvi la sorpresa e per farvi gustare tutto il libro.
Io sono rimasto assolutamente colpito dalla scrittura di Luca Puggioni perché è come un fiume in piena, non si ferma davanti a nulla e riesce a narrare una storia di genere pulp tranquillamente senza timore di niente, si percepisce che è a proprio agio. A mio avviso è un genere che probabilmente gli piace molto perché l’esito è assolutamente interessante. Forse ci sono delle scene un po’ troppo forti o delle parole assai “marcate”, ma indubbiamente rientrano nella narrazione, la quale non avrebbe ottenuto un bel risultato senza tutto ciò. Quindi, seppure a volte, forse non credo sia adatto a tutti, è indubbiamente un buon lavoro nel suo genere e non poteva essere scritto con termini diversi o con scene diciamo più “delicate” perché avrebbe perso tutta la sua forza.
Ammetto che in alcuni casi mi ha fatto sorridere sia perché ci sono alcune battute furbe e scaltre, sia perché le scene forti sono descritte con una grande serenità e tranquillità che fa piacere leggerle seppur truci ed io che, a volte nelle letture, sono un po’ macabro ho gradito. In questo caso sarebbe stato inutile girare intorno alle azioni per raccontarle, quindi ammiro l’autore per il lavoro che ha svolto.
I protagonisti, a mio avviso, sono quattro: il signor Ranedo (potente e ricco e, come si legge anche dalla trama, è un uomo che uccide con nonchalance), la sua ex moglie Sofia (che secondo me è una donna forte, coraggiosa e con un grande carattere) e Nickolaj (anche lui potente e spietato, che sa come provocare gli altri e capace di movimentare tutto) ed infine ci aggiungerei… la noia.
Ebbene, la motivazione di tutto ciò potrebbe essere dettata proprio da questa maledetta noia che il protagonista prova nella sua vita, dalla sua situazione attuale e, per procurarsi un po’ di adrenalina, agisce nella maniera assolutamente più terribile che ci sia. Non ragiona circa le sue azioni e le svolge come se fosse un gioco, ma poi si accorgerà che non tutto andrà come ha previsto, nonostante l’aiuto della energica Sofia.
“Solo uno stupido sabato sera” mi ha spiazzato, inizialmente, mi ha tenuto ben sveglio e mi ha regalato una dose di sano “sballo”. La penna di Luca Puggioni, scorre molto bene, conquista quei lettori che non si spaventano davanti alle descrizioni forti ed eccessive, ma anzi si appassionano a tutto ciò che leggono e procedono con frenesia per scoprire come si svolgerà tutta la storia e per capire le motivazioni delle azioni di Ranedo.
Questo romanzo è assolutamente consigliato a chi ama il genere Pulp quindi ricco di azione, con passaggi forti e con la presenza di crimini violenti e situazioni anche, ogni tanto, un po’ macabre. L’autore è riuscito brillantemente, a mio avviso, nel suo intento.
Da parte mia, che ero quasi a digiuno di una lettura del genere (ma ho visto dei film) devo ammettere che, pur non essendo tra quelle che di solito faccio, ne sono rimasto soddisfatto.
Un passaggio del romanzo:
“Sofia finisce di spezzare il busto. Il telo di plastica messo sul letto ha i bordi rialzati in modo che il sangue accumulatosi non esca. Su un angolo c’è un grosso peso che inclina leggermente il letto. Così il liquido defluisce in quella direzione, verso un tubo collegato a una sacca.
Infila le due parti del busto in altrettanti sacchi e li mette di fianco agli altri otto. Poi prende la testa e gli cava gli occhi con un cucchiaio preso dalla sua borsa degli attrezzi, per poi metterli dentro una boccetta”
Trama
In un anonimo pub, un ragazzo confessa a un amico di aver ricevuto un’imbarazzante somma di denaro – senza un valido motivo – dalla Ranedo, una delle più grosse aziende informatiche della nazione. Dietro questa misteriosa operazione si cela un uomo che uccide con nonchalance ma sempre con la battuta pronta, in grado di uscire illeso da situazioni disperate e tuttavia incapace di fare a meno del farmaco che lo tiene in vita.
A ripulirne i disastri è Sofia, la sua ex moglie, intrappolata in una vita passata con una persona che non ama più. A versare benzina sul fuoco, invece, è Nikolaj, potente e spietato come l’uomo della Ranedo, così simile a lui che il loro incontro accende una miccia destinata a sconvolgere, o meglio, distruggere, tutto ciò che li circonda.
“Solo uno stupido sabato sera” è un romanzo pulp, un percorso disseminato di omicidi assolutamente non necessari e motivazioni apparentemente inesistenti in un’intensa fuga dal logorio della noia.