Siamo scritti a matita  

Titolo: Siamo scritti a matita

Autore: Fausto Brizzi

Editore: Longanesi

Collana: La Gaja scienza

Pagine: 319

Prezzo: € 18,00

Uscita: 2 maggio 2023

Recensione

Sul nuovo libro di Fausto Brizzi, “Siamo scritti a matita”, pubblicato da “Longanesi”, avevo alte aspettative. Infatti, dopo aver letto la trama, che mi conquistò immediatamente, la voglia di leggerlo aumentò. Non appena l’ho iniziato, ho intuito che mi avrebbe riservato piacevoli sorprese e avrebbe soddisfatto pienamente le mie sensazioni.

La scrittura dell’autore è molto scorrevole ed appassionante, ma non solo; infatti, in questo romanzo c’è anche azione e avventura che condiscono il libro al meglio, rendendolo molto piacevole da leggere e stuzzicando anche le corde della curiosità.

Una volta iniziata la lettura, non è facile staccarsene perché si è desiderosi di scoprire come procede la storia e specialmente le sorti dei due protagonisti, ossia della coppia formata da Alfredo e dalla moglie Betta.

La donna ha l’Alzheimer ed è amorevole il modo con cui lui se ne prenda cura. Proprio per il fatto che la moglie ammalata è anche curiosa di sapere dal marito la loro storia, lui inizia a raccontare stralci del loro passato e così “Siamo fatti a matita” diventa un doppio romanzo, con una doppia storia: quella presente ed attuale che si alterna con quella degli anni ormai trascorsi.

Inoltre, cosa non da poco, per noi appassionati lettori, si parla anche di libri. L’uomo, infatti, è un libraio e, quindi, ogni tanto capita che venga toccato l’argomento. Ci sono pagine intense e profonde che commuovono e fanno parecchia tenerezza, mentre altre che regalano adrenalina e momenti frenetici ed avventurosi.

Fausto Brizzi riesce nell’intento di trattare una malattia seria e triste, senza far commuovere per tutto il romanzo; infatti, i momenti del passato raccontati da Alfredo sono carichi di vita ed appassionanti.

Ovviamente nel lettore sorgono diverse domande, la prima fra tutte: ciò che si legge è frutto di fantasia oppure è veramente accaduto?

Il ritmo di “Siamo scritti a matita” è fantastico, perché, nel corso del romanzo, si alterna in modo perfetto adattandosi ai vari passaggi e a ciò che Fausto Brizzi ci racconta.

I due protagonisti sono meravigliosi e ci trasmettono l’amore che nutrono l’uno per l’altra, il grande affetto che c’è tra di loro, inoltre si sostengono a vicenda ed affrontano la vita insieme, sia nei momenti più belli, che in quelli più complicati e difficili.

“Siamo fatti a matita” è un romanzo delicato, profondo, con un ritmo a volte serrato nei momenti maggiormente avventurosi, inoltre ci permette di riflettere sulla vita di coppia, sulla malattia, sulla strada che una coppia fa insieme.

Le descrizioni di Fausto Brizzi sono dettagliate e precise, la sua penna scorre a meraviglia ed in modo incisivo sulle pagine, regalandoci buoni sentimenti, ricche emozioni e una storia che arriva al cuore. Tutto ciò è merito anche di Betta e di Alfredo che sono due protagonisti ai quali ci si affeziona e con la loro storia presente e passata, sono in grado di tenerci attaccati alle pagine.

Vi consiglio davvero tanto la lettura di “Siamo scritti a matita” perché vi conquisterà e vi farà sia sorridere, che commuovere.

Qui sotto vi propongo l’incipit:

“Il secondo mestiere più bello del mondo è il libraio, tallonato dai sempreverdi giocattolaio e pasticciere. Al quinto posto c’è il giornalaio (che è una variante del libraio più esposta alle intemperie e, purtroppo, in via di estinzione), al sesto il gelataio (che è un pasticciere specializzato, degno di una sua indipendenza nel medagliere) e al settimo l’astronauta (professione decisamente più pericolosa e meno accessibile ai più). Questa classifica, in barba alle mode del momento, è immutata da oltre mezzo secolo e le professioni più moderne non riescono ancora a insidiare le posizioni di testa. Solo per curiosità va segnalato infatti che l’influencer è, inaspettatamente, relegato al diciannovesimo posto e l’opinionista addirittura al settantatreesimo, dietro anche al notaio e al podologo. All’ultimo posto, va precisato solo per completezza d’informazione perché è lapalissiano, c’è il dentista, fanalino di coda fin dai tempi degli antichi egizi…”

Trama

Quante storie contiene una libreria. E quante storie contengono due vite. Se poi quelle vite vengono raccontate al crepuscolo, su due comode poltrone sistemate in mezzo agli scaffali di una vecchia libreria, è facile perdere di vista i confini e chiedersi cosa nasca dalla fantasia e quale invece sia pura realtà. Seduti su quelle poltrone, circondati dai volumi, ci sono due anziani signori, Alfredo e Betta.

Una coppia di irriducibili librai vecchio stampo alle prese col momento più difficile del loro amore: Betta ha l’Alzheimer e non ricorda più nulla di quello che hanno vissuto. E così Alfredo le racconta la storia della loro vita, sin dal giorno in cui si sono incontrati. Un’esistenza avventurosa, puntellata da tanti avvenimenti speciali. Così tanti che il racconto di Alfredo non sembra essere veritiero: tra episodi di spionaggio, scenari esotici e scelte che si intrecciano con il destino del mondo, sembra che la fantasia del libraio si sia fin troppo alimentata dei suoi amati romanzi. Sembra.

Perché, mentre continuiamo a seguire Alfredo e a commuoverci per l’amore con cui conduce per mano sua moglie riempiendole la memoria di vita, avventure, meraviglia e felicità, si fa strada in noi lettori un altro dubbio: e se invece non fosse tutto inventato?

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