Titolo: Se ami qualcuno dillo

Autore: Marco Bonini

Editore: Longanesi

Pagine: 271

Prezzo: € 17,60

Uscita: 7 febbraio 2019

Recensione

Questo romanzo contiene, già nel titolo, un messaggio molto importante e su cui mi trovo assolutamente d’accordo, ma leggendo tutta la storia narrata da Marco Bonini, qui al suo primo libro, ci viene spiegato meglio e chiaramente la motivazione della frase.

In genere, come molti sanno, non sono del tutto propenso a leggere i libri di attori, cantanti o di altri personaggi del genere, ma in questo caso sono stato attirato subito dalla trama che mi ha colpito e folgorato. Ho percepito dentro di me la voglia di leggerlo e di scoprire se la mia sensazione positiva sarebbe stata confermata o no. Ebbene Bonini ha una scrittura molto scorrevole e leggera (nonostante il tema serio) che non vuol dire banale o priva di contenuti, ma anzi significa grande capacità nel narrare.

Qui ci racconta una storia particolare e toccante, un avvenimento che cambia la vita e il rapporto di Sergio (il padre) con il resto della famiglia. Il lettore è come un amico che ascolta cosa gli viene raccontato e tra sorrisi, qualche lacrima e aneddoti vari si procede nel corso delle pagine per scoprire tutta la vicenda.

Un libro molto intimo e personale in cui si percepisce che è stato scritto con sincerità e col cuore. Nulla è costruito, a mio avviso, per far breccia nel lettore, ma semplicemente per rendere presente, a chi legge, che la vita può cambiare da un giorno all’altro e può capitare che nulla torni poi ad essere come prima.

Un evento terribile come quello capitato a Sergio, cioè un infarto, e in seguito risvegliarsi ed essere un uomo diverso da quello di prima, migliore sotto vari punti di vista, non è cosa da sottovalutare.

A volte questi avvenimenti così forti sono poi un punto di ripartenza nei rapporti con gli altri. Quando capitano situazioni del genere ci si rimette in gioco seriamente e si riconsiderano le priorità della vita, si vedono le cose sotto un altro punto di vista (un abbraccio tra padre e figlio non è assolutamente mancanza di virilità, anzi…).

La penna di Marco Bonini e la sua sensibilità che ne esce, ci regala un libro con diversi messaggi importanti e tanti passaggi intensi, ci fa riflettere sulla vita, sulle diverse situazioni e sui rapporti umani, in particolare con le persone a noi care.

“Se ami qualcuno dillo” ci invita a non tenere chiuso dentro di noi ciò che sentiamo verso gli altri e ci sprona a compiere azioni senza vergognarci di nulla se queste servono per comunicare il nostro affetto ed il nostro attaccamento puro e sincero. Nella vita bisogna cercare  di non avere rimpianti, né rimorsi  per qualcosa che non abbiano fatto o di non aver agito in un determinato modo.

Quando si arriva alla fine del libro si è carichi di emozioni variegate e, secondo me, risultiamo anche noi un pochino cambiati in meglio. Bisogna leggerlo assaporando i vari passaggi e i messaggi significativi, facendoli entrare nel cuore.

La vita è una girandola di sensazioni, di avvenimenti (sia positivi che negativi), di lezioni dalle quali imparare e specialmente è una sola e quindi deve essere vissuta senza blocchi interni, senza vergognarsi di aprirsi specialmente alle persone a noi vicino. Tenere dentro le nostre emozioni è più negativo che positivo e non permette di costruire qualcosa di intenso e duraturo oltre a creare fraintendimenti.

In conclusione vi segnalo uno tra i tanti passaggi interessanti del libro:

“…Quando una rivoluzione è veramente necessaria, come lo è stata questa, chi la compie sta solo innescando una forza più grande che, una volta libera di agire, diventa irreversibile, non risparmiando nessuno.”

Trama

Roma, anni Ottanta. Marco, dieci anni, è innamorato cotto. Daniela è la bambina più bella del cortile e lui se la guarda tutti i giorni dal balcone. L’amore non corrisposto lo sta consumando, ma in casa c’è qualcuno molto più irritato di lui. Sergio, suo padre, non crede ai propri occhi: il suo figlio maggiore, rimbambito appresso a una femmina? Poi un pomeriggio, imbambolato dall’apparizione di Daniela sul terrazzo di fronte, Marco si lascia sfuggire una biglia che precipita per sette piani, centrando il parabrezza della macchina della signora Lelle. Sergio esce, guarda di sotto e finalmente urla contro il figlio il suo inappellabile Primo Comandamento: «Lo vedi a innamorasse che succede?… solo guai! Lascia stà le donne, so’ solo ‘na perdita de tempo».

Roma, estate 2000. Marco, ventotto anni, fa l’attore, guida una decappottabile inglese e non si innamora più da un pezzo. Poi una mattina un telefono squilla in una stanza buia e cambia tutto. Sergio ha avuto un infarto, è in coma e potrebbe non risvegliarsi. La storia di Marco e di suo padre inizia da qui, dall’attimo in cui sfiorano la fine.

L’infarto non uccide il corpo di Sergio ma resetta il suo cervello: al risveglio il vecchio Sergio, l’uomo tutto d’un pezzo che non sapeva fare una carezza ai suoi figli o dire ti amo a sua moglie (la quale, non a caso, l’ha lasciato), non c’è più. Al suo posto è arrivato un alieno, imprevedibile, folle e delizioso come un neonato che deve imparare da capo tutto del mondo degli uomini. Il nuovo Sergio non sa leggere né scrivere, ma balla, ride e sa quando fare una carezza o una dichiarazione d’amore. Sergio sa essere finalmente felice e sa insegnarlo agli altri. Marco è ancora in tempo per apprendere la nuova lezione?