Titolo: Santa Maria
Sottotitolo: Anche la Morte va in burnout
Autore: Francesco Muzzopappa
Editore: Solferino
Pagine: 283
Prezzo: € 18,50
Uscita: 17 settembre 2024
Recensione
Per la mia grande gioia è tornato in libreria Francesco Muzzopappa con un nuovo libro dal titolo: “Santa Maria”, questa volta pubblicato dalla casa editrice “Solferino”. Il sottotitolo ci chiarisce qualcosa di più ed è da tenere presente: “Anche la Morte va in burnout”.
Ovviamente ho ritrovato, con grande piacere, la penna ironica, divertente e spassosa dell’autore che tanto apprezzo fin da quando l’ho conosciuto leggendo i suoi libri. Cliccando qui trovate qualche mio articolo sul blog.
I suoi romanzi sono una boccata di serenità, permettono di evadere dalla quotidianità, di rilassarsi e si percepisce quel senso di benessere che si ricerca nei libri quando si ha proprio la necessità di staccare da tutto e da tutti. Quindi, tenete presente Francesco Muzzopappa quando avete la necessità di relax.
Tornando a questo suo nuovo lavoro, la protagonista, indubbiamente, è particolare, specialmente per il suo lavoro, si occupa di portare dalla vita alla morte tutti i generi viventi: umani, animali, vegetali ecc…, ma pagina dopo pagina la si apprezza nonostante tutto.
Inoltre, ad un certo punto scopre che deve prendersi una pausa dal lavoro perché è andata in burnout.
Il ritmo è veramente scattante, veloce, come la scrittura di Francesco Muzzopappa che è fresca, frizzante e moderna.
La lettura è scorrevole, infatti le pagine scivolano che è un piacere, ma anticipare le scene vuol dire, secondo me, rovinare la sorpresa che attende il lettore, posso però affermare che l’incontro e il dialogo tra Maria e il responsabile dell’Inps è spettacolare!!!!!!!! Tutto, infatti, è curato nei dettagli, per sorprendere e far sorridere chi legge.
Maria si cala in una nuova vita, o almeno ci prova e scopre che le persone hanno comunque i propri guai e malesseri. Inoltre, colpo di scena, riesce pure ad innamorarsi, ma anche in questo caso ci sarà un’ulteriore svolta che stravolgerà un po’ la situazione. Insomma, Maria è un personaggio che alla fine si apprezza e fa simpatia, chi l’avrebbe mai detto dato il suo “lavoro”?
Francesco Muzzopappa riesce come sempre a sorprendere con la sua unicità nello scrivere, la sua ironia molto particolare, a volte pungente, che fa sorridere, riuscendo anche a stuzzicare il lettore. Inoltre, affronta pure i problemi seri, le situazioni più delicate con tatto, mostrandocele sotto un altro punto di vista e con leggerezza in senso positivo, perché la vita andrebbe presa così anche secondo me.
L’autore ci propone, inoltre, dei temi sui quali riflettere, tra un sorriso e l’altro, tutto ciò dimostra, a mio avviso, la sua bravura con la penna. Le sue idee sono sempre cariche di unicità e trasmettono voglia di leggere.
Se avete bisogno di rilassarvi, leggendo un libro scritto bene e ricco di ironia, con una protagonista assolutamente diversa dalle solite, ma anche di momenti su cui riflettere, allora “Santa Maria” di Muzzopappa e firmato “Solferino” fa al caso vostro!!!
Qui sotto l’incipit:
“Va bene, lo ammetto. Non sono la persona più facile del mondo. Ma c’è anche da dire che il mondo non si è applicato così tanto, negli ultimi tempi, per rendermi le cose più semplici. Anzi. Infatti sono andata in burnout. E dal burnout ognuno ne esce come può: c’è chi brucia la pensione al Bingo, chi si iscrive al golf club e chi, come me, ha trovato rifugio in un gruppo di preghiera. Da settimane, da mesi.
Per cui anche stamattina ho indossato un abito decente, delle scarpe comode, ho dato alla porta un giro di chiave, l’ho infilata in borsa con il suo portachiavi, un gufo smunto, un gufo con disordini alimentari e ho attraversato il paese. Un borgo. Un borghetto. Una frazione minuscola che si staglia in collina come un’acropoli, un totale di novecento anime: una piazza centrale, la chiesa, l’oratorio, la scuola primaria e secondaria e poi verde, tanto verde…”
Trama
Maria dimostra circa sessant’anni, è innamorata e vuole andare in pensione: capita a molte. Ma il caso di Maria è un po’ particolare perché lei, come lavoro, fa la Morte. Sono miliardi di anni che programma trapassi – di qualsiasi cosa: esseri umani, piante, animali, intere specie – e che sia andata in burnout non è una gran sorpresa.
Per l’INPS, però, è uno shock e l’unica risposta che riescono a inventarsi è che per sbrigare la sua pratica occorrerà un po’ di tempo. Un periodo che Maria decide di impiegare interagendo con il mondo e soprattutto con l’oggetto del suo desiderio, Antonio Panini, dove Panini non è il cognome ma l’insegna del furgoncino di street food di cui l’uomo è il felice e un po’ unto proprietario. Solo che l’amicizia, l’amore e figurarsi il sesso non sono semplici da gestire, se per migliaia di anni ti sei fatta i fatti tuoi.
Maria scopre così che dagli alti e bassi delle relazioni umane non c’è salvezza, nemmeno in un apparentemente innocuo – e in realtà assai infido – gruppo di preghiera. E siccome tra i pregi di carattere della Morte non c’è la tolleranza, quando le cose si complicano – in amicizia, in amore, nelle relazioni con l’INPS – il suo modo di prendere in mano la situazione potrà non piacere a tutti.