Titolo: Saluterò di nuovo il sole
Autore: Khashayar J. Khabushani
Editore: NN Editore
Collana: La stagione
Pagine: 223
Prezzo: € 18,00
Uscita: 23 febbraio 2024
Traduzione: Laura Gazzarrini
Recensione
NN Editore ha pubblicato “Saluterò di nuovo il sole”, il romanzo d’esordio di Khashayar J. Khabushani. Il libro è molto ben curato, come tutti quelli di questa casa editrice, inoltre, ho trovato all’interno una bella cartolina e un utilissimo segnalibro.
La trama mi ha conquistato subito e lo ha catapultato in cima alle mie letture con alte aspettative. Devo ammettere che l’ho letto con grande trasporto e in pochissimo tempo. Sono rimasto affascinato dalla scrittura dell’autore che, secondo me, come primo libro, fa subito centro. Inoltre, ha catturato la mia curiosità, sia perché, appunto, mi colpiscono facilmente le nuove penne da scoprire, sia perché, comunque, è una storia potente, significativa con dei messaggi importanti.
Si racconta di una famiglia composta dai genitori e dai tre figli: Shawn, Justin e K. Quest’ultimo è il protagonista e narratore del romanzo ed è curioso il fatto che sia nominato solo con l’iniziale. Che sia, forse, un libro autobiografico? O forse, dato il tema che riguarda proprio K., è stato deciso che la scelta migliore fosse indicarlo con una semplice iniziale? A voi scoprirlo leggendo questo gran bel romanzo.
Come ho anticipato sopra, la scrittura mi ha colpito parecchio, è incisiva, limpida e potente, in grado di dare alla storia quel suo significato e quella sua importanza che merita.
Tra i vari personaggi devo ammettere che il padre dei tre ragazzi e marito di Baba, l’ho detestato fin dall’inizio per diversi motivi, non mi è mai piaciuto e man mano che procedevo con la lettura, più lo trovavo insopportabile. Per quanto riguarda gli altri protagonisti, mi sono piaciuti, ma ovviamente in particolare K. perché, grazie alla penna di Khashayar J. Khabushani, mi è arrivata tutta la sua intensità come persona, la sua sofferenza, la sua paura, ma anche la sua forza e la sua resistenza ad andare avanti, nonostante le varie avversità.
La scrittura dell’autore commuove e in alcuni punti è davvero struggente, in altri fa rabbrividire, inoltre spesso invita alla riflessione.
“Saluterò di nuovo il sole”, è diviso in quattro parti: Mi chiamo come un re – La repubblica Islamica dell’Iran – American boys – Il nostro nuovo millennio. Inoltre, alla fine, troviamo anche la presenza di un utilissimo glossario seguito dalla nota della traduttrice.
Il romanzo mi è piaciuto parecchio perché è, a mio avviso, molto profondo, significativo e con dei personaggi assolutamente ben descritti anche caratterialmente, ovvio alcuni in modo maggiore rispetto ad altri, ma ciò dipende dall’importanza che essi ricoprono nella storia.
Le descrizioni sono ben curate e si seguono le varie vicende e i diversi avvenimenti con attenzione ed interesse. È, quindi, un libro che vi consiglio, sia per la scrittura, sia perché è un’opera prima e, quindi, parte con una certa curiosità di scoprire questa penna nuova ed inoltre per la storia perché vale parecchio.
Per concludere vi propongo l’incipit:
“Scendo dal letto a castello ed esco dalla camera che condivido con i miei fratelli. La casa è silenziosa e l’aria è pesante, Maman dorme ancora sul pavimento del salotto. Vado fuori, stando attento a non far troppo rumore quando chiudo la porta. In cortile passo la punta delle dita lungo il muro di stucco giallo. Sull’avambraccio ho una cicatrice rosa e bitorzoluta di quando Shawn mi ci ha spiaccicato contro giocando a palla avvelenata. Ormai è come un tatuaggio e mi ricorda quanto è bello farsi più grandi, più forti. La mattina presto è l’unico momento in cui posso stare fuori per conto mio. Il cielo della Valley è bianco e vuoto. Da qualche parte, un soffiatore per le foglie fa un gran rumore. Non riesco a vedere la città da qui, ma so che un giorno avrò qualcosa di più che muri di stucco e chiazze d’erba marrone…”
Trama
K ha nove anni e vive a Los Angeles con i genitori iraniani e i due fratelli maggiori, Shawn e Justin. Desidera solo diventare un vero american boy, con un nome facile da pronunciare e i vestiti giusti, mentre suo padre, Baba, non ha un lavoro, sperpera il denaro che la moglie porta a casa e accusa i figli di rinnegare il paese d’origine – un paese che loro non conoscono.
Nonostante i limiti imposti da Baba, K è un figlio obbediente, eppure si sente sbagliato: vorrebbe essere forte e sicuro come Shawn e Justin, ma quando scopre di provare dei sentimenti per il suo amico Johnny non riesce a confidarsi nemmeno con loro. Finché un giorno tutto precipita: Baba rapisce i figli e li porta in Iran, e il viaggio è un’esperienza sconvolgente di cui K subisce le drammatiche conseguenze. Tornati a casa, K e i suoi fratelli crescono lontano dal padre in un’America che dopo l’11 settembre è sempre meno accogliente, e imparano cosa significa diventare uomini seguendo le proprie aspirazioni.