Qui tutto è fermo

Titolo:  Qui tutto è fermo

Autore: Matteo Edoardo Paoloni

Editore: La Torre dei Venti

Collana: Borea

Pagine:  223

Prezzo: € 13,00

Uscita: 1 ottobre 2021

Recensione

“Qui tutto è fermo” è il primo romanzo scritto da Matteo Edoardo Paoloni. La sua casa editrice, “La Torre dei Venti”, ha avuto un grande intuito nel decidere di pubblicarlo. Infatti, se già dalla trama mi incuriosiva parecchio, ho poi avuto la conferma leggendolo.

Il libro merita tantissimo, l’ho letto davvero tutto d’un fiato e mi è dispiaciuto finirlo. La scrittura dell’autore è assolutamente molto poetica, scorrevole e possiede una profondità che incanta anche gli animi più duri. Ebbene sì, se ve lo state chiedendo, capita ogni tanto di sentire le lacrime agli occhi (a me è successo).

Mi sono lasciato conquistare e trasportare dalle pagine del libro e dai suoi personaggi, prima di tutto il grande protagonista, Guido e poi da sua mamma che è la dolcezza in persona, donna molto intelligente e disponibile. Oltre a loro ci sono Nanni il padre di sua sorella Chiara, l’amico Alberto e la fidanzata Guadalupe che vive con lui a Madrid. Tutto ruota, principalmente attorno a loro, si narra sia del presente, ma anche un po’ del passato.

“Qui tutto è fermo” è un libro ipnotico, che cattura, entra nella pelle e arriva al cuore. Matteo Edoardo Paoloni affronta tematiche serie con grande delicatezza e garbo, riuscendo a conquistare l’attenzione di noi lettori e tenendoci incollati alle pagine per scoprire l’evolversi della storia e le decisioni dei diversi personaggi.

Ho trovato parecchio interessanti anche i vari rapporti tra i diversi componenti della famiglia e ho apprezzato la bella amicizia tra Guido e Alberto, condita da pregi e difetti. Ci sono pagine che non mi hanno lasciato indifferente e che ho voluto rileggere più di una volta per la loro potenza narrativa e la loro ricchezza poetica.

“Qui tutto è fermo” è un romanzo, che nonostante il titolo, si evolve capitolo, dopo capitolo, così come le vite dei protagonisti che, man, mano si animano ed affrontano la loro quotidianità davanti anche ai problemi. Infatti, in quarta di copertina si legge la seguente frase:

“Che malattia è?” “Quella del tempo che passa”

E così, procedendo nella lettura, il tempo passa per tutti loro e noi li seguiamo appassionatamente, affezionandoci a questa famiglia genuina e vera, al loro mondo che ruota intorno. Diventano persone a noi familiari. La pacata e delicata penna di Matteo Edoardo Paoloni è meravigliosa, mi ha incantato e regalato delle piacevoli ore di lettura. La sua scrittura infatti è incisiva e profonda nel modo giusto, scorrevole ed appassionante. Si percepisce, a mio avviso, la sua sensibilità e il fatto di aver messo l’anima in questo libro.

Il ritmo è quello giusto ed indicato per una storia del genere, non annoia mai, ma è sempre un costante evolversi, grazie pure ad alcuni colpi di scena.

Sicuramente “Qui tutto è fermo” è un libro che inserisco tra quelli da rileggere, perché ho il desiderio di riprovare, nuovamente, le stesse calde ed avvolgenti emozioni.

Mi sento, in tutta sincerità, di consigliare la lettura di questo romanzo che mi ha catturato e che non dimenticherò facilmente!!! Mi auguro vivamente di leggere prossimamente un nuovo libro di Matteo Edoardo Paoloni.

Qui sotto vi regalo l’incipit:

“Oggi è Pasqua, il che significa che tutta la gente in paese si è riversata davanti al comune e sul Corso Vittorio Emanuele per assistere alla processione del Cristo risorto e farsi il segno della croce quando passa la statua trasportata dai facchini. Sono lì anche mia madre, Nanni e Chiara. Questo però significa anche che il resto del paese (soprattutto il lido e le zone periferiche) è praticamente deserto, più di quanto non lo sia normalmente.

«Questo posto sta andando alla malora» dice Alberto pigiando sull’acceleratore, la Seat Ibiza corre sul lungomare, il cielo è coperto di nuvole minacciose. «L’unica cosa in grado di stanare la gente dalle case è la statua di uno che è morto duemila anni fa» dice.

Lo guardo e sorrido. Sono seduto sul sedile del passeggero. «Il re dei giudei» dico io.

«Benvenuti nel ventunesimo secolo» dice lui. Sento il vento umido entrare dal finestrino abbassato, tiro fuori la testa e lascio che mi scompigli i capelli…”

Trama

Guido ha trentacinque anni, vive a Madrid con Guadalupe, la sua compagna, e crede di avere tutto ciò che ha sempre desiderato. Lavora in una multinazionale, conosce gente, frequenta feste e teatri. La vita in una metropoli è esattamente come se l’era immaginata: movimento, rumore, possibilità. Ma una sera riceve una telefonata di sua madre, durante la quale viene a sapere che è malata di cancro.

A quel punto Guido si sente moralmente obbligato a tornare per qualche giorno nel piccolo borgo nella Maremma laziale dove è nato e dove, citando Vincenzo Cardarelli, apparentemente “tutto è fermo”. Invece l’incontro agrodolce con la sua famiglia, i cui rapporti sono incasinati e per nulla statici, la lontananza forzata da Guadalupe, l’aria apparentemente sonnolenta della provincia a cui Guido si riabitua con fatica, fanno tornare a galla certi vecchi fantasmi del passato e lo mettono di fronte alla fragilità della vita: sia quella che conduceva nel paese natale che quella che si è costruita a Madrid. Una fragilità dura da accettare, ma con cui dovrà fare i conti se vorrà rimanere se stesso.

0 comments
0 likes
Prev post: La MascaNext post: Classifica TOP10 31 ottobre 2021

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Articoli
Su di me

Book Blogger, fondatore del canale A Tutto Volume - Libri con Gabrio: l'inebriante mondo dei Libri in tutti i suoi punti di vista. Un luogo di incontro in cui conversare, divertirsi grazie ad un cocktail letterario, da bere o sorseggiare, che vi servirò giornalmente e che vi allieterà!
Scopri di più

Archivio Storico