Titolo: Questione di Costanza
Autore: Alessi Gazzola
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Pagine: 339
Prezzo: € 18,60
Uscita: 21 ottobre 2019
Recensione
Non appena ho saputo dell’uscita in libreria del nuovo libro di Alessia Gazzola ho richiesto una copia per immergermi nella lettura. Ero ansioso di leggere questo nuovo lavoro dell’autrice e le mie aspettative erano molto alte, forse troppo.
Questa storia, che è la prima di una nuova serie, ha come protagonista Costanza Macellè che dalla Sicilia si trasferisce, con la figlia Flora, a Verona dalla sorella Antonietta per lavorare per un anno (così prevede il suo contratto) all’istituto di Paleopatologia. Fin qui tutto bene. Il suo viaggio e l’arrivo sul posto mi ha piacevolmente intrattenuto.
Col procedere della storia veniamo a scoprire di Marco e dell’interessante mistero che c’è dietro. A questo la nostra protagonista porrà rimedio con una sua decisione che vi lascio scoprire. Inoltre durante la lettura Alessia Gazzola ci intrattiene raccontandoci di Costanza e del suo lavoro a Verona, dei suoi rapporti con i colleghi e tutto ciò che ruota intorno. Oltre a questo c’è una storia parallela che si alterna con i capitoli.
La scrittura dell’autrice è sempre molto fresca, moderna e molto scorrevole. In questa nuova avventura mi aspettavo un po’ più di ironia che a volte, invece, a mio avviso, è venuta a mancare. Le mie aspettative erano di leggere una storia più frizzante, mentre a volte il ritmo l’ho trovato un po’ lento e Flora, la figlia, non sempre mi trasmesso simpatia. Ovviamente questo è un mio parere che rispetta i miei gusti.
I precedenti lavori della Gazzola mi sono parsi maggiormente briosi e mi hanno regalato più sorrisi. Comunque a pensarci bene, forse, ciò è dovuto al fatto che essendo la prima avventura di Costanza è come un rodaggio della protagonista ed inoltre, in questo caso, dobbiamo ancora affezionarci a lei ed alle sue avventure. I personaggi sono abbastanza ben delineati e sono certo che nei prossimi romanzi l’autrice ci regalerà altre informazioni e dettagli su di loro.
La protagonista, comunque, trasmette simpatia più volte durante la lettura e con le sue azioni e decisioni ci dona momenti di ilarità seppur più lievi di quelli che mi sarei aspettato.
“Questione di Costanza” ci offre anche dei piacevoli colpi di scena che movimentano un pochino la storia che è quasi sempre molto scorrevole e a tratti avvincente. Si seguono, infatti, le diverse vicende che si intrecciano e che hanno al centro la protagonista, ma non voglio anticiparvi nulla per lasciare che sia Costanza a conquistarvi, anche con le sue, a volte goffe, ma simpatiche azioni.
Il suo carattere è molto vario quindi sono certo che ci regalerà piacevoli sorprese con le sue prossime avventure e riuscirà nell’intento di farci affezionare a lei (un po’ già accade in questa sua prima storia).
Promuovo questo primo romanzo con protagonista Costanza, che con la sua curiosità riesce a trasmetterla anche a noi lettori e tenendo conto, appunto che è l’inizio di una serie e che quindi ha bisogno di un pochino di tempo per conquistarci del tutto. Lo stile ironico c’è, seppure minore del previsto e la scrittura sciolta, disinvolta della Gazzola sono comunque una garanzia per farci trascorrere delle piacevoli ore in compagnia di questa nuova storia.
Se amate il genere e se siete curiosi di fare la conoscenza di Costanza e del suo mondo, allora non aspettate e tuffatevi subito in questa sua prima storia. Tra lavoro, famiglia, amore e sogni per il futuro potrebbe conquistarvi alla grande.
Concludo con l’incipit:
“L’aereo si immerge gradualmente in una densa coltre grigia e sembra immobile, sospeso nel nulla. L’atterraggio è brusco e improvviso e io sobbalzo sul sedile, le orecchie tappate, i capelli elettrizzati. Non vedo l’ora di scendere: io odio viaggiare in aereo. Se posso lo evito, ma stavolta non avevo alternative. Flora si arrampica al mio braccio, poggiando la testolina sulla mia spalla…”
Trama
“Verona non è la mia città. E la paleopatologia non è il mio mestiere. Eppure, eccomi qua. Com’è potuto succedere, proprio a me? Mi chiamo Costanza Macallè e sull’aereo che mi sta portando dalla Sicilia alla città del Veneto dove già abita mia sorella, Antonietta, non viaggio da sola. Con me c’è l’essere cui tengo di più al mondo, sedici chili di delizia e tormento che rispondono al nome di Flora.
Mia figlia è tutto il mio mondo, anche perché siamo soltanto io e lei… Lo so, lo so, ma è una storia complicata. Comunque, ce la posso fare: in fondo, devo resistere soltanto un anno. È questa la durata del contratto con l’istituto di Paleopatologia di Verona, e io – che mi sono specializzata in Anatomia patologica e tutto volevo fare tranne che dissotterrare vecchie ossa, spidocchiare antiche trecce e analizzare resti centenari – mi devo adattare, in attesa di trovare il lavoro dei sogni in Inghilterra.
Ma, come sempre, la vita ha altri programmi per me. Così, mentre cerco di ambientarmi in questo nebbioso e gelido inverno veronese, devo anche rassegnarmi al fatto che ci sono delle scelte che ho rimandato per troppo tempo. Ed è giunto il momento di farle. In fondo, che ci vuole? È questione di coraggio, è questione di intraprendenza… E, me lo dico sempre, è questione di Costanza.”