Titolo: Quel che resta del peccato
Autore: Matthias Graziani
Editore: La Corte Editore
Collana: Underground
Pagine: 272
Prezzo: € 16,90
Uscita: 18 ottobre 2018
Recensione
Questo è il secondo libro di Matthias Graziani, ma il primo che leggo e devo ammettere che scrive davvero molto bene. Ha un suo stile particolare, avvincente e sa come intrattenere il lettore tenendolo stretto tra le pagine del suo thriller.
La storia si snoda tra le varie vicende ed i protagonisti, che ho apprezzato tanto, hanno una loro personalità ben costruita e spiccata che mi ha permesso di avvicendarmi con piacere tra gli avvenimenti. Un thriller a tratti forte che resta nella mente, che colpisce come è giusto che sia ed il ritmo incalzante permette al lettore di non annoiarsi, ma anzi di provare sulla sua pelle quella piacevolissima dose di adrenalina interrogandosi su come procederà la vicenda e che cosa accadrà ai vari personaggi, in particolare al poliziotto Kurt che rientra al lavoro come investigatore ed alla bella Vanessa, la sua partner. Man mano si scoprono anche le loro vicende passate, le loro sofferenze e i vari problemi che hanno dovuto sopportare e che, forse, non hanno ancora superato del tutto. Due personaggi molto forti che, con i loro segreti, ci terranno sulle spine nel corso della lettura, sfidandoci di capire che cosa mai potranno nascondere circa il loro passato. Intanto dovranno far fronte alle varie scene di violenza, ai diversi morti e cercare di capire chi sia il colpevole e come poterlo fermare. Le prove dure che dovranno superare rischiando anche la vita saranno molte.
L’inizio è subito molto appassionante e coinvolge immediatamente il lettore, inghiottendolo nella storia, successivamente lo lascia un attimo andare dandogli un po’ di tregua, per poi riprenderlo e arricchirlo di notizie ed informazioni sia sul caso, sia sui suoi personaggi e ho trovato tutto ciò fantastico perché, appunto, c’è anche un lato psicologico ben descritto, specialmente dei due protagonisti. Ovviamente “Quel che resta del peccato” è anche ricco di colpi di scena, come è giusto che sia, ma è importante sottolineare che non sono avvenimenti prevedibili, infatti la bravura dell’autore è quella di lasciare di stucco il lettore con scene che non si aspetta e mettendolo davanti anche alle difficili situazioni familiari dei personaggi per arrivare negli ultimi capitoli con un avvenimento pazzesco. Infatti non ci si immagina nulla ed ho apprezzato questo suo modo di tenerci in attesa e di fornici, strada facendo nella lettura, le varie informazioni per provare a risolvere anche noi il mistero del thriller.
Il libro è ricco di passaggi interessanti, ma qui ve ne riporto solo uno anche per non rovinarvi la lettura che vi invito a fare dato che è un bel thriller originale, nuovo e terribilmente appassionante.
“…Non comprendi il messaggio finché non sono loro stessi a fartelo capire. E questo significava che ci sarebbero voluti altri morti prima di trovare l’assassino”.
Trama
Kurt è un ex poliziotto mezzo italiano e mezzo tedesco che non sa darsi un contegno: frequenta i luoghi peggio raccomandabili, beve troppo, agisce contro le regole e reagisce senza pensare. Il tempo di arrivare a Bolzano e, durante la notte del Sacro Cuore, nei boschi fuori città, un uomo e una donna vengono trovati morti. Sono stati assassinati in modo bestiale, e Kurt viene assegnato come investigatore alla Squadra mobile della Polizia. Insieme alla nuova partner Vanessa, bella e sfacciata, toccherà a lui mettersi sulle tracce del killer. La stampa ha già soprannominato l’omicida Schäferhund.: il Pastore Tedesco. Ma quando Kurt si risveglia in una vasca da bagno con una ferita chirurgica alla schiena, ecco che inizia un orrore inimmaginabile. E nel frattempo, Bolzano viene travolta da una guerra tra bande di motociclisti: un biker è stato ucciso e ora i suoi compagni cercano vendetta. Nel mezzo di questa apocalisse sull’asfalto, il Pastore Tedesco torna a colpire. Kurt dovrà restare lucido. Anche se, tra incubi e indagini, è arrivato il momento per lui di affrontare il passato. Prima che il passato lo annienti.