Titolo: Portami lontano da me
Autore: Andrea Accorsi
Editore: Edizioni Minerva
Pagine: 275
Prezzo: € 18,00
Uscita: 30 marzo 2022
Recensione
Andrea Accorsi ci propone il suo nuovo romanzo intitolato “Portami lontano da me”, firmato dalla casa editrice “Minerva”.
I protagonisti principali sono due: Andrea (proprio come l’autore), che fa il fisioterapista e ha la passione per i viaggi in bicicletta, e Marte, un ragazzino che ha avuto un’infanzia molto triste ed infelice e che ora ha una seria dipendenza con le droghe.
Il romanzo racconta prima di tutto il viaggio che intraprendono loro due in tandem quando il ragazzo viene affidato alle cure di Andrea. Il rapporto tra i due non è dei migliori. Entrambi hanno un proprio carattere ben marcato e non certo facile.
Durante la lettura si assiste anche a scontri tra di loro, colpi di scena anche importanti e preoccupanti, ma il cuore di tutto sono le loro vite che ci vengono, man mano raccontate nei particolari con descrizioni molto dettagliate.
Andrea Accorsi ha una penna precisa e raffinata, infatti, con i suoi racconti attinenti i due protagonisti, riesce a coinvolgere noi lettori e spesso a farci riflettere grazie ai diversi passaggi molto introspettivi, profondi ed interessanti.
Il libro ha un ritmo abbastanza movimentato, in alcuni casi anche bello veloce, specialmente quando ci sono alcuni avvenimenti seri che non voglio anticiparvi per non rovinarvi il piacere della lettura con le relative sorprese.
C’è da dire che “Portami lontano da me” è un romanzo assolutamente molto palpitante e ricco di momenti che non lasciano indifferenti. Infatti, si provano una serie di emozioni, a volte possono venire pure le lacrime agli occhi. Indubbiamente è una lettura che segnerà i più sensibili e coloro che si lasceranno conquistare dalle pagine e dalla storia. Inoltre risulta molto interessante e particolare anche la vicenda che ci viene narrata all’interno del romanzo e che vede il particolare rapporto di Andrea con Sara.
Tra i due protagonisti, nonostante la storia drammatica e difficile di Marte, ho preferito Andrea perché l’ho trovato più coinvolgente e dalle vicende descritte meglio, con maggior trasporto emotivo ed emozionale.
Come intuirete, all’interno del libro, ci sono diversi passaggi che meritano di essere sottolineati e sui quali occorre fermarsi per riflettere, dato che segnano parecchio. Alcuni, a mio avviso, sono intimi e personali, davvero toccanti. Ovviamente la maggior parte riguardano il viaggio di Andrea e Marte e del rapporto che cercano di costruire tramite il non sempre facile dialogo.
Una chicca del libro sono le due lettere di un padre ad un figlio e la relativa risposta.
“Portami lontano da me” è un titolo che può essere un grido, una richiesta di aiuto da ascoltare e dalla quale non tirarsi indietro. Tutto ciò è meraviglioso.
Se avete voglia di una storia potente, importante e ricca di momenti introspettivi dai quali sentirete dei brividi lungo la schiena, allora non dovete perdervi questo libro di Andrea Accorsi che, con la sua scrittura forte ed intesa, saprà conquistarvi e tenervi incollati alle pagine mentre vi racconta questa storia particolare e ricca di rapporti umani.
Qui sotto vi riporto l’incipit:
“Aveva chiuso gli occhi, finalmente, iniziando a russare subito.
Puzzava d’alcol, aveva fatto il pieno. Mi aveva fissato con strani occhi prima di addormentarsi, quelli di un bambino che si è perso, che ha vissuto l’incubo in sogno, e non riconosce più il lupo di Cappuccetto Rosso.
«Mi fa schifo tutto», aveva detto un’ora prima. Avevo allargato le braccia: «Credi quel cazzo che vuoi, hai un carattere impossibile, sei giovane ma se vai avanti così non invecchierai mai».
Mi era dispiaciuto buttargliela lì così, ma andava fatto. L’idea era quella di portarlo in un luogo che potesse rappresentare l’infinito, un faro sopra un promontorio di roccia, la fine della terra, l’inizio del mare. Per dargli una dimensione di come tutto ciò che si percepisce, sia l’inizio e la fine contemporaneamente…”
Trama
Marte è un ragazzino di sedici anni tossicodipendente. Ha trascorso l’infanzia rinchiuso in un manicomio per bambini, contenuto. Andrea è un fisioterapista con la passione per i viaggi in bicicletta. È in perenne fuga dai fantasmi del suo passato e da un senso di solitudine che continuano a tormentarlo. Le loro vite si incrociano quando Marte viene affidato ad Andrea per tentare la “terapia estrema”. Un viaggio in tandem. L’idea è quella di portarlo in un luogo che possa rappresentare l’infinito, un faro sopra un promontorio di roccia, la fine della terra, l’inizio del mare. Per dargli una dimensione di come tutto ciò che si percepisce, sia l’inizio e la fine contemporaneamente. Tra di loro non esisteva nulla, prima. Ora hanno solo questo viaggio e loro stessi, l’uno per l’altro. Andrea è un uomo che ha parecchie cose in sospeso col passato, paludi di solitudini, ma che attraverso quel viaggio cercherà di bonificare un po’ di quel passato, al costo del futuro. Tratto da una storia vera.