Titolo: Nehustan
Sottotitolo: Viaggio tra esoterismo e realtà
Autore: Francesco Colamartino
Editore: Scatole Parlanti
Collana: Voci
Pagine: 142
Prezzo: € 14,00
Uscita: maggio 2021
Recensione
“Nehustan” (Viaggio tra esoterismo e realtà) è il romanzo d’esordio di Francesco Colamartino ed è pubblicato dalla casa editrice “Scatole Parlanti”.
Inizialmente ero un po’ dubbioso, ma una volta immerso nella lettura sono rimasto colpito positivamente da questo libro e piacevolmente conquistato. Infatti l’ho divorato e letto in pochissimo tempo.
Mi complimento con l’autore perché ha saputo creare una storia assolutamente appassionante ed avvincente dalla quale non ci si riesce a staccare. La lettura procede con grande curiosità ed interesse, capitolo dopo capitolo, perché si è desiderosi di scoprire le varie vicende, sia del protagonista, che degli altri personaggi che sono presenti nella storia. I colpi di scena movimentano ed arricchiscono la vicenda.
La scrittura di Francesco Colamartino è un fiume in piena che non annoia mai, ma anzi fa scaturire il desiderio di continuare la lettura. Tutto è scorrevole, arricchito da notevoli dosi di mistero, che entusiasmano il lettore.
A mio avviso si può dividere “Nehustan” in due parti, la prima l’ho adorata, apprezzata e gradita parecchio, la seconda un filo di meno, ma ciò perché si allontana un pochino dal mio genere, mi ha comunque appassionato, ma ho notato come un cambio di passo, che però è sicuramente adatto ed appropriato, anzi ci sta dato che è il giusto evolversi della storia.
Non posso e non voglio aggiungere altro per non rovinarvi la lettura, ma credo che tutto sia scritto con giusta causa, oltre al crescere degli avvenimenti, che vengono, man mano, arricchiti.
La storia che riguarda lo zio Arturo e la zia Myriam mi è piaciuta moltissimo, mi ha esaltato e mi ha coinvolto parecchio perché ero curioso di scoprire e capire meglio che cosa nascondessero e dove sarebbe arrivata.
Ho trovato anche curioso il fatto di non sapere come inquadrare il genere di questo libro perché, a mio avviso, ne abbraccia alcuni, tra cui il giallo, grazie al mistero che avvolge gran parte della storia. Tutto ciò dona un qualcosa in più. Inoltre, il fatto che nella trama si citi che il romanzo è in parte ispirato a una storia vera, da un parte fa venire un po’ di brividi, ma dall’altra regala un fascino pazzesco e una grande voglia di leggerlo, spinti anche dalla curiosità.
Lascio a voi decidere se correre a comprare il libro per immergervi tra le sue pagine appassionanti oppure optare per il no, nel secondo caso fareste un grosso errore. Infatti ne consiglio la lettura, sia a chi è amante del genere, ma anche a chi pensa di non esserlo perché forse “Nehustan” potrebbe comunque piacervi e conquistarvi.
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“Dopo essere tornato dal suo ultimo viaggio in Etiopia, zio Arturo non era più lo stesso. Eppure, non si trattava del primo viaggio di quel tipo per lui. Si recava spesso in Africa per affari, grosse partite di diamanti, che poi piazzava attraverso le banche con la sua società di broker. La migliore in Italia, senza competitor: era arrivata a registrare un fatturato di milioni e milioni di euro. Quella volta c’era qualcosa di diverso, insolito.
Di natura zio Arturo era introverso, ma negli ultimi tempi era come se un’ombra scura fosse calata sul suo volto. Anche in passato tendeva a essere concentrato su di sé e sui suoi interessi, il business dei diamanti, ma adesso sembrava quasi divorato da un’ossessione. Una notte l’avevo colto mentre si aggirava per casa fumando nervosamente, borbottava qualcosa a proposito di una misteriosa pietra verde. Ricordo che una volta, durante il consueto tè delle cinque in compagnia della zia, aveva provato a farle menzione di questa pietra. Ne sentiva il bisogno impellente, era chiaro, lo stava logorando e doveva liberarsi di quel fardello o almeno far sì che una persona fidata lo aiutasse a portarne l’intollerabile peso…”
Trama
In questo romanzo ispirato in parte a una storia vera, un giornalista milanese si imbatte negli affari poco chiari dello zio Arturo, comproprietario assieme alla zia Myriam di una società di brokeraggio di pietre preziose, che fa da intermediaria tra gli estrattori dell’Etiopia e le grandi banche italiane. A insospettirlo è il progressivo mutamento dello zio, che sembra essere consumato da un’indicibile ossessione.
Tra le carte di quest’ultimo spunta una mappa che induce il nipote giornalista a raggiungere Aksum, nella regione dei Tigrè, attraverso un vero e proprio viaggio iniziatico. Grazie alle sue indagini, scopre che i più stretti e storici collaboratori degli zii stanno tramando alle loro spalle per mettere le mani su una misteriosa pietra verde perduta, del cui reale potere nessuno sa niente. Intorno a questo oggetto il protagonista si ritrova a combattere una lotta tra fede e scienza, fino a una sua armonica ricomposizione.