Titolo: L’ultima estate
Autore: André Aciman
Editore: Guanda
Collana: Narratori della Fenice
Pagine: 160
Prezzo: € 16,00
Uscita: 25 febbraio 2021
Recensione
“L’ultima estate” è il nuovissimo romanzo di André Aciman (autore del famosissimo “Chiamami col tuo nome” da cui è stato tratto anche il film) e firmato, come sempre, dalla casa editrice “Guanda”.
Le mie aspettative su questa lettura sono state, fin da subito, molto alte e ho iniziato a leggerlo con grande entusiasmo e col turbo.
Il libro è di poche pagine ed è scritto con caratteri grandi, un romanzo o racconto lungo, come si preferisce chiamarlo. Nonostante questa sua brevità è molto intenso, profondo e ricco si sfumature. Infatti, man, mano che si procede nella lettura, diventa sempre più interessante e curioso. Ecco, la curiosità viene stimolata parecchio dall’autore, grazie ad una narrazione carica di mistero e di qualcosa che sembra andare oltre a ciò che è di terreno.
Il protagonista, Raúl, si dimostra subito un uomo molto particolare, carismatico ed estremamente misterioso che invoglia a restare incollati alle pagine per conoscere meglio il suo mondo. I suoi modi di agire, il suo saper prevedere o anticipare i pensieri altrui, ricordando anche il passato degli sconosciuti presenti nel posto dove si trovano a passare dei giorni, provocherà sia in loro, che in noi lettori, una certa dose di curiosità, di mistero e voglia di sapere.
Più si procede nella lettura e maggiormente si entra nella storia. Inoltre si infittisce anche il suo legame con l’altra protagonista: Margot. Il loro è un rapporto curioso in cui la donna non prova, così pare, molta simpatia verso l’uomo e si respira, inizialmente, una certa dose di tensione.
In quarta di copertina troviamo una bella frase che incuriosisce e ci fa riflettere:
“La persona amata ritorna sempre. Vedete, è la vita a essere transitoria, non l’amore”
La scrittura di André Aciman è estremamente magica, coinvolgente tanto da riuscire a catturare la nostra attenzione provocando in noi mille domande.
“L’ultima estate” è un romanzo di grande respiro, che alterna momenti psicologici, ad altri di sapore leggermente esoterico. Tutto ciò genera una lettura sfrenata, per conoscere e sapere meglio, circa quanto scritto dall’autore e per poter scoprire, finalmente, tutto ciò che ruota intorno e per dare una risposta ai tanti interrogativi che sorgono fin dalla prima pagina.
André Aciman riesce, come sempre, a provocare in noi ricche e costruttive emozioni, cibo per la nostra mente e per il nostro cuore. Tutto è ben calibrato e anche il ritmo è coinvolgente, infatti ha momenti più veloci ed altri in cui ci richiede una maggior riflessione su determinati passaggi.
I due protagonisti, Raúl e Margot, sono ben descritti e delineati, tanto da permetterci di capirli maggiormente rispetto agli altri presenti nel romanzo.
Una volta terminata la lettura, sentirete un brivido lungo la schiena e per alcuni minuti resterete ancorati alla storia a pensare agli avvenimenti accaduti, cercando di riflettere e di esprimere un vostro parere. Per me, infatti, è stato così.
Se volete leggere, quindi, un romanzo che vi faccia riflettere su determinati eventi, ricco di mistero e capace di incuriosire parecchio, vi consiglio assolutamente “L’ultima estate” di André Aciman.
Concludo con l’incipit:
“ – Questo ti aiuterà, vedrai – disse lo sconosciuto a Mark. Si avvicinò al loro tavolo e gli toccò la spalla. – Fai un bel respiro profondo e conta fino a cinque. – Erano almeno tre giorni che lo vedevano in hotel, seduto a un tavolo all’angolo nella zona ristorante vicino alla piscina, all’estremità opposta rispetto a dove si mettevano loro. Sempre sulle sue, molto silenzioso e riservato, a parte i brevi convenevoli che di tanto in tanto scambiavano con il cameriere alto e bianco di capelli…”
Trama
Sud Italia, un’estate sulla Costiera amalfitana. A causa di un guasto alla loro imbarcazione, un gruppo di giovani americani si ritrova a soggiornare in un hotel frequentato da attempati turisti poco inclini al divertimento. Lì conoscono Raúl, personaggio riservato e imperscrutabile, sempre seduto in disparte con il suo taccuino. Finché un giorno si avvicina al loro tavolo: accortosi che Mark soffre visibilmente a una spalla, gli posa una mano sul punto dolorante, alleviandone il fastidio. Non contento, procede rivelando dettagli personali, anzi intimi, su tutti i presenti, informazioni che nessuno avrebbe mai potuto conoscere…
Per vincere la diffidenza dei giovani, spiazzati dalle sue scomode verità, decanta loro le meraviglie della zona: una zona che frequenta d’estate fin da quando era bambino, piena di risonanze legate al mondo della mitologia, come i Lugentes Campi, i campi del pianto, dove gli amanti infelici errano ricordando le loro pene d’amore. L’unica del gruppo che non sembra lasciarsi ammaliare dal suo fascino e dalla sua retorica è Margot, che Raúl inizialmente aveva chiamato con quello che secondo lui doveva essere il suo vero nome di battesimo, Maria.
Ma con il passare delle ore e dei giorni, dopo un pranzo condiviso e lunghe camminate sulla spiaggia, Margot comincia a fidarsi di lui, ad aprirsi… E Raúl la condurrà in un viaggio indietro nel tempo, verso un passato che li lega molto da vicino. Prenderà corpo una storia d’amore e di mistero, nel segno di quella delicata profondità nel raccontare i sentimentiche è un marchio inconfondibile di André Aciman.