Titolo: L’occhio del falco
Autore: Federico Bonati
Editore: Affiori
Pagine: 159
Prezzo: € 20,00
Uscita: 12 gennaio 2024
Recensione
Federico Bonati ci propone la prima indagine che vede come protagonista l’ex giornalista Loriano Zaccari, dal titolo “L’occhio del falco”. Il giallo è pubblicato da “Affiori”, marchio della casa editrice “Giulio Perrone Editore”.
Questo libro ha vinto il premio come “Miglior Ambientazione” a Giallo Festival 2023 e devo ammettere che è un premio davvero molto meritato; infatti, se leggerete il romanzo sarete concordi con me e con la giuria.
“Sento che sto scivolando lontano, Là dove sta andando il mio corpo fa freddo, ma dove sto andando io no. Lì l’aria ha un profumo diverso.”
La quarta di copertina ci introduce un pochino nella storia, che è un giallo, a mio avviso, leggermente atipico proprio perché il protagonista principale è un ex giornalista.
Loriano (nome molto particolare) si fa spazio nel corso delle indagini e la sua figura, a mio avviso, diventa sempre più ingombrante durante lo svolgimento delle indagini.
Egli sta passando un periodo della sua vita non particolarmente felice, infatti, oltre a un matrimonio concluso, è stato anche licenziato da un giornale romano.
Per quanto riguarda l’inchiesta “L’occhio del falco” si trova ad affiancare il vicequestore Clara Neccini, nonostante una diffidenza iniziale e un inizio in gran segreto.
La lettura scorre molto bene, infatti è ricca di descrizioni dettagliate e con un ritmo serrato, merito anche di alcuni colpi di scena e di particolari di cui l’ex giornalista viene al corrente. Infatti, sarà lui la persona maggiormente in grado di raccogliere un numero di informazioni capaci di far luce sull’intricato giallo.
Il lettore si trova, quindi, coinvolto, a sua volta, in questa ricerca del colpevole e della motivazione per il quale il cadavere, che è stato trovato all’inizio della storia, è stato ucciso. Devo ammettere che alcuni colpi di scena lasciano di stucco.
La particolarità di questo romanzo è sicuramente la presenza di Loriano Zaccari che, secondo me, ha una personalità parecchio ingombrante e particolare come il suo carattere, ma possiede pure un intuito che va oltre il normale. Ciò gli permette di scrivere articoli importanti e di grande valore, dimostrando così tutta la sua bravura.
Sinceramente devo ammettere che è un personaggio, a mio avviso, non particolarmente simpatico, ma anzi è l’ho trovato un pochino arrogante ed eccessivamente pretenzioso e presuntuoso. Tutto ciò, però, può anche affascinare i lettori, infatti questo suo lato misterioso, in genere a diverse persone piace molto.
Il personaggio di Clara, invece, mi è sembrato un pochino freddo e abbastanza misterioso e, secondo me, ha ancora parecchio da dare e da far scoprire al suo pubblico.
L’indagine in genere l’ho trovata, invece, assolutamente molto avvincente, un po’ complessa, e ricca di particolari che stuzzicano la curiosità del lettore, affascinandolo.
“L’occhio del falco” è un giallo che vi terrà incollati alle pagine, sia per lo stile di scrittura di Federico Bonati, sia per la storia che è particolare, sia per l’ambientazione che vi coinvolgerà. Prossimamente leggerò “Influencer. La seconda indagine di Loriano Zaccari”.
Qui sotto vi propongo l’inizio del prologo:
“Aria. La sento che mi sfiora il collo senza però immettersi nei miei polmoni, accarezzando il taglio che mi è appena stato fatto. I lembi della pelle a contatto con le mie dita che cercano di richiudere una ferita che mi sta portando via da tutto ciò che sono stato fino a oggi.
Il liquido caldo scorre, sembra quasi pulsare: ho paura di guardare, anche se so che ciò che sta uscendo è sangue. Caldo e denso, lo sento fluire lontano da me, come la linfa vitale che tutti possediamo ma che ignoriamo di avere finché non la sentiamo abbandonarci, proprio come sta capitando a me in questo momento. I polmoni vanno a fuoco, l’ossigeno non arriva; è un fuoco freddo, una nebbia fitta che si propaga fino alla testa. Anche lì non arriva più ossigeno, e tutto mi appare più confuso, più lento…
Trama
Loriano Zaccari è un ex giornalista del «Messaggero» che, dopo il naufragio del suo matrimonio e il licenziamento dal quotidiano romano, si trasferisce in Val di Sole per collaborare con l’«Eco di Trento», un piccolo giornale di provincia.
Un giorno, sull’altura di Pejo 3000, viene trovato un cadavere congelato con addosso una divisa della Prima guerra mondiale. Sembrerebbe il cadavere di un milite ignoto, se non fosse per un semplice ma fondamentale dettaglio che proprio Zaccari riesce a scorgere. Un dettaglio che fa mettere sulle sue tracce il vicequestore Clara Neccini, graduata della Polizia di Stato spedita a Trento un anno prima. Tra i due inizia quindi una collaborazione segreta per svelare il mistero, nonostante l’iniziale diffidenza; ma le cose, come Loriano ben presto impara, non sono mai quelle che sembrano.