Leggermente distopico

Titolo: Leggermente distopico

Autore: Paolo Pajer

Editore: La Torre dei Venti

Collana: Borea

Pagine: 315

Prezzo: € 16,00

Uscita: 25 febbraio 2021

Recensione

Paolo Pajer mi ha stupito e catturato con il suo libro, pubblicato dalla casa editrice “La Torre dei Venti, intitolato “Leggermente distopico”. Non mi aspettavo che potesse piacermi così tanto da riuscire a tenermi incollato alle pagine, facendomi leggere con grande frenesia e curiosità!!!

L’idea centrale di questo romanzo è sicuramente originale, ma a conquistarmi è stata la bravura dell’autore per come ha raccontato la storia. In essa, il protagonista Giuseppe Rossi, riesce a realizzare l’idea di ottenere dieci anni di aspettativa (ben pagati) dal lavoro, per godersi la vita, nel periodo in cui può ancora permetterselo e in salute, per poi tornare al suo impiego. Indubbiamente la sua è una richiesta particolare ed avventata, ma gli verrà accettata con sua grande gioia. Da qui la sua vita cambierà per sempre !

“Leggermente distopico” ha tutti gli ingredienti per far breccia nel lettore: adrenalina, colpi di scena, mistero, curiosità, originalità, ansia, ritmo che aumenta… Personalmente, una volta iniziato, ho fatto fatica a smettere di leggerlo perché, più procedevo nei capitoli, maggiore era la mia voglia di sapere l’andamento degli eventi e la sua conclusione !

La scrittura di Paolo Pajer mi ha letteralmente fulminato positivamente. Mi ha regalato delle ore di lettura estremamente piacevoli ed appassionanti, tanto da arricchire, col suo “Leggermente dispotico”, il numero di libri più belli del mese di agosto. Mi è piaciuto molto per vari motivi e mi ha provocato diverse emozioni, oltre a qualche sussulto. Potrei definirlo originale, agghiacciante e con una bella manciata di mistero.

Quarta di copertina:

“Scoprì con amarezza che non aveva ancora toccato il fondo, e temette che il suo potesse essere un abisso mai visto prima”

La lettura regala brividi, timori, speranze, ipotesi. Nulla è prevedibile, infatti l’autore è estremamente abile a tenerci in balia della storia insieme al suo protagonista, come se fossimo, anche noi, al fianco di Giuseppe Rossi. Egli è un personaggio, a mio parere, ricco di sfaccettature, perché se ogni tanto sembra molto sul pezzo ed intelligente, arriva poi a dimostrare l’opposto, come se vivesse con la testa tra le nuvole e ciò lo trasforma in una persona terribilmente ingenua ed avventata.

Mentre si legge “Leggermente dispotico” sorgono pure a noi, come al protagonista, delle domande sensate e scatta la voglia e la curiosità di scoprire le motivazioni e il desiderio di ottenere le risposte, ma non sempre si viene subito soddisfatti. Ciò provoca maggior tensione, adrenalina, timore e mistero.

Giuseppe Rossi ha a che fare con delle persone molto fredde e distaccate, come se fossero dei robot. Si intuisce che, forse, hanno in mente un piano non del tutto piacevole, ma fino a che punto si spingeranno? E come mai si dimostrano spesso accondiscendenti? Quali misteri nascondono?

Il povero protagonista si trova all’interno di una situazione che pare poco felice e pericolosa, ma Paolo Pajer ci tiene in pugno fino alla fine, senza svelarci nulla e si arriva all’ultima pagina con una conclusione col botto, che mai avrei immaginato.

Se avete desiderio di leggere un libro con gusto, allora “Leggermente distopico” fa al caso vostro. Saprà intrattenervi grazie ai suoi vari ingredienti e proverete il piacere della lettura. C’è anche una scena molto ironica che mi ha fatto sorridere parecchio per poi tornare nel clima di mistero e adrenalinico che tanto mi è piaciuto.

Concludo con l’incipit:

“”Quasi quasi, ci provo”, pensò Giuseppe Rossi. Stava sistemando tre pesanti faldoni sugli scaffali dell’archivio. Faldoni di documenti che andavano riposti dopo la consultazione del giorno prima. Un lavoro routinario e tutt’altro che stimolante, ma che in compenso gli lasciava molto tempo per pensare. Era già stanco, nonostante fossero le dieci del mattino. Mentalmente stanco.

Una vita passata alla ricerca del luogo sicuro, sul lavoro, in fa miglia, con gli amici. Sempre cauto, sempre accorto e attento a non modificare troppo gli equilibri. Giuseppe Rossi era un incupito impiegato che da un po’ aveva superato il mezzo secolo di vita e che ambiva da sempre e costantemente alla prevedibilità e alla sicurezza. Ma solo fino a poco tempo prima. Complici, l’imminente terza età e le ipnotiche campagne pubblicitarie che gli mostravano gente godereccia in barca a vela dopo aver vinto una cifra enorme ai velenosi gratta-e-vinci; oppure beata in panciolle, circondata da persone sorridenti e felici…

Trama

Cosa accadrebbe se chiedessi di andare in pensione oggi e tornare al lavoro fra dieci anni? Cosa accadrebbe se mi dicessero di sì? Cosa accadrebbe se il sogno si trasformasse in un incubo? Leggermente distopico è un romanzo potente ma leggero: la storia sorprendente di un uomo comune che stenta a cogliere il valore della propria esistenza. «In questa narrazione ho lasciato a briglia sciolta la mia vena ironica, il gusto del paradossale, la ricerca di una certa eccentricità linguistica, il piacere di percepire il suono delle parole e di sentirsi cullati dal ritmo delle frasi. Ho inseguito la meravigliosa sensazione di scrivere assecondando chi sono e come sono. Per me, una modalità inedita, quasi terapeutica.»

0 comments
0 likes
Prev post: Per ogni istanteNext post: Prendila come viene  

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Articoli
Su di me

Book Blogger, fondatore del canale A Tutto Volume - Libri con Gabrio: l'inebriante mondo dei Libri in tutti i suoi punti di vista. Un luogo di incontro in cui conversare, divertirsi grazie ad un cocktail letterario, da bere o sorseggiare, che vi servirò giornalmente e che vi allieterà!
Scopri di più

Archivio Storico