Le verità del professore

Titolo: Le verità del professore

Autrice: Daniela Longo

Editore: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Pagine: 198

Prezzo: € 17,00

Uscita: 10 aprile 2024

Recensione

Dopo “La classe di Bruna”, pubblicato da “Scatole Parlanti” e di cui trovate la recensione sul blog, Daniela Longo è tornata in libreria, sempre con la stessa casa editrice, con il nuovo giallo dal titolo “Le verità del professore”. I due libri possono comunque essere letti separatamente riuscendo a seguire le storie senza problema.

Per me è stato un vero piacere ritrovare le due protagoniste: la professoressa Bruna e il commissario Bea Bannò. La prima torna dopo la terribile avventura, la seconda si ritrova con un nuovo caso da risolvere sempre nella stessa scuola.

La lettura è assolutamente piacevole, appassionante e scorrevole. I colpi di scena sono presenti e il ritmo è vivace e ben calibrato. Devo ammettere che anche in questa seconda indagine, Daniela Longo, è riuscita a tenermi attaccato alle pagine e a farmi indagare insieme alle due protagoniste. Ebbene sì, perché pure Bruna si rivelerà importante, grazie all’aiuto che darà.

Il libro risulta anche carico, per quanto riguarda gli aspetti psicologici dei personaggi, ad iniziare dalla professoressa Bruna che la ritroviamo in cura, per proseguire con la vicenda torbida e misteriosa del professor Alessandro Leoncini, il cui corpo viene ritrovato senza vita ed intorno a lui si indagherà scoprendo vari segreti.

L’autrice si dimostra molto brava nel tenere concatenate le varie storie senza far perdere il filo della narrazione. Inoltre, la sua penna descrive molto bene e nei dettagli le varie azioni, riuscendo ad inquadrare i personaggi nel modo migliore.

Ho divorato “Le verità del professore” e ho anche voluto provare ad anticipare gli avvenimenti, ma con scarso risultato.

Per quanto riguarda Bea Bannò, la sua vita risulta al lettore parecchio interessante e ricca di sfaccettature; infatti, la si segue con curiosità nel corso dei capitoli.

Il punto forte sono sicuramente le due protagoniste, sia per il lato caratteriale, ma anche per come interagiscono nel corso della storia e i punti in comune che risulteranno avere.

Il titolo con la parola “verità” stuzzica, indubbiamente, il lettore e la sua curiosità di sapere tutto ciò che ruota intorno alla vittima e specialmente della sua vita.

Nel corso della lettura i colpi di scena ci avvolgono e ci sorprendono, mentre proseguendo la storia i vari pezzi del puzzle si uniscono in modo tale che la soluzione prenda forma e si chiariscano i vari avvenimenti.

Come per “La classe di Bruna”, anche “Le verità del professore” si tratta di un giallo classico, con il ritrovamento del cadavere e la relativa indagine, il tutto però condito con le vite di Bea Bannò e di Bruna che hanno tanto da raccontare, riuscendo a tenere i lettori incollati alle pagine.

Questo nuovo lavoro di Daniela Longo è molto più corposo per quanto riguarda le pagine, ma pure più ricco di scene e di avvenimenti, in quanto le storie al suo interno sono legate ai vari personaggi. Infatti, oltre a quelli già citati, ne troviamo altri, come per esempio Alfredo, il PM Putino, Arianna e Francesco Sinatra, Riccardo Freni, Luca Leotta, ma soprattutto Valerio Rinaldi, il cui ruolo si amplierà rispetto al libro precedente e movimenterà la storia.

Se amate i gialli non dovete assolutamente perdervi “Le verità del professore,” specialmente se avete letto e amato, come me, “La classe di Bruna” o, meglio ancora, potreste recuperare pure questo e leggeteli uno dopo l’altro. Intanto qui sotto vi anticipo l’incipit:

“Bea odiava la notte. I fantasmi del passato, l’ombra di sua madre, il giorno in cui aveva deciso di togliersi la vita, puntuali tornavano a tenerle compagnia. Si svegliava, si riaddormentava dentro sonni confusi e sbiaditi. Anche quella notte aveva sognato, “a puntate”, diceva, quando Valerio la prendeva in giro proponendole di scriverne la sceneggiatura per un serial.

Stavolta, però, il sogno lo ricordava bene. Anita, sua madre, la cercava. Camminava sola per le strade di un paese di montagna che, tra boschi e pinete, assomigliava a Linguaglossa. Uno sguardo smarrito. Più ci pensava, più riconosceva nelle fattezze della madre, Bruna, la prof Baroncelli che solo un anno fa, scomparsa all’improvviso, aveva fatto parlare di sé e con il ritrovato diario di scuola era entrata nella vita di Bea. Anita e Bruna sembravano la stessa persona. Nell’immagine onirica si erano come sovrapposte. Non ricordava l’ultima volta che aveva visto sua madre viva..”

Trama

Il cadavere di Alessandro Leoncini viene ritrovato nella casa del custode di una scuola. Chi ha ucciso il professore? Un nuovo caso turba le notti del commissario Bea Bannò. Gli unici reperti sono una busta rossa con alcune fotografie di giovani, contrassegnate da tre colori diversi. La scuola, con i suoi attori, diviene metafora di una società in bilico tra lecito, giustizia, ricerca della verità e illecito, dark web e mondi sommersi. L’indagine, il cui confine tra vittime e carnefici appare molto labile, s’intreccia con la vita privata di Bea alla ricerca di volti e esperienze da cui rifuggire e a cui appigliarsi.

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