Titolo: Le peggiori paure
Autore: Fay Weldon
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Pagine: 270
Prezzo: € 16,00
Uscita: 30 gennaio 2020
Traduzione: Maurizio Bartocci
Recensione
“Le peggiori paure” è un magistrale libro che può essere incanalato in vari generi. Una lettura ricca anche a livello psicologico ed umano.
I vari personaggi si insinuano, lentamente, nella vita della vedova Alexandra provocando in lei diversi tipi di reazioni e di comportamenti.
La sua vita inizia a traballare, ad incrinarsi e, con lei, anche noi lettori proviamo un senso di inquietudine e di sbigottimento, restiamo straniti.
La scrittura di Fay Weldon è assolutamente incisiva e significativa. Infatti, in modo quasi prepotente, si fa strada per arrivare ai suoi lettori e tenerli vigili, sorprendendoli con una storia dai mille risvolti e sfaccettature. Si continua a leggere, pagina dopo pagina, in modo attonito e la nostra curiosità aumenta sempre di più. Segreti, bugie, cattiverie, misteri… tutto ciò è nascosto nei vari capitoli e lentamente escono allo scoperto.
L’autrice è, da una parte, brava a creare angoscia e tensione, almeno secondo me, ripetendo spesso la frase “Le peggiori paure” che dà, appunto anche il titolo al romanzo. Lo fa in modo freddo ed efficace, tanto da provocare in noi una certa dose di adrenalina e ho avuto la sensazione che volesse, in questo modo, coinvolgerci maggiormente, come per farci riflettere circa le nostre paure e provocarci brividi freddi. Fay Weldon, secondo me, si è divertita a scrivere questo libro. Infatti oltre a giocare con i suoi personaggi, ha messo i suoi lettori in crisi, li ha coinvolti nella storia, facendoli entrare nella vicenda, provocando in loro varie riflessioni psicologiche.
Alexandra Ludd inizialmente sembra molto fredda, forte e testarda, ma man mano che si procede nella lettura, ho avuto l’impressione che iniziasse a temere, a dubitare, a farsi mille domande. Tutto il suo mondo è come se stesse scricchiolando e noi con lei. Le sue certezze, le sue sicurezza vengono messe a dura prova e noi assistiamo al suo dramma. La donna cerca di lottare, di tenere duro, di non arrendersi. “Le peggiori paure” è un libro forte, che cresce di intensità e che, a volte, incute timori. In alcuni casi ho trovato che fosse, in qualche punto, leggermente ripetitivo, ma poi, riflettendoci, ho pensato che fosse per creare maggior enfasi. Insistere con le peggiori paure ha fatto in modo di aumentare la tensione narrativa. I colpi di scena ogni tanto ci regalano delle sorprese.
“Le peggiori paure” mi ha intrattenuto con curiosità ed interesse, ogni tanto c’è stato, a mio avviso, qualche leggero calo, ma poi si riprendeva. Ho solo avuto la sensazione che mancasse qualcosa.
Mi sento, comunque di consigliare la lettura di questo romanzo perché riesce a tenere il lettore incollato alle pagine provocando una serie di sensazioni ed un misto di emozioni di vario genere.
Inoltre trovo che sia un libro abbastanza originale e particolare per come si svolge tutta la storia. I personaggi sono molto stimolanti, tanto da appassionarci al loro modo di agire e di comportarsi, tra i quali specialmente Alexandra Ludd.
Concludo con un passaggio:
“Alexandra sedeva come in uno stato di sospensione. Vedeva se stessa come la particella di un liquido viscoso all’interno di una provetta, che non scivolava né su né giù, ma che le leggi della natura costringevano a restare ferma dov’era. Risultava più facile immaginarsi come qualcosa di inorganico piuttosto che di organico. Tutto questo succedeva martedì pomeriggio. Ned era morto sabato notte. In quel momento, Alexandra non era presente. Era Londra, a più di duecento chilometri di distanza, a riprendersi dopo un’altra serata passata sul palcoscenico a interpretare Nora in Casa di bambole di Ibsen. Da allora, ovunque si trovasse, Alexandra continuava ad entrare e uscire da questo stato di sospensione. Secondo lei, era per via dello shock”
Trama
Alexandra Ludd, attrice e donna affermata, è appena rimasta vedova. Il marito Ned, un critico teatrale molto in vista, è morto inaspettatamente a causa di un infarto nella loro bella casa di campagna, mentre lei si trovava a Londra. Fino a quel momento il rapporto tra i due sembrava felice e privo di ombre, e ora Alexandra è sconvolta, ma una serie di strani dettagli la obbliga a porsi delle domande: accenni di indizi e mezze parole nel giro di pochi giorni si concretizzano in una verità che sovverte ogni sua convinzione in quanto donna, madre e artista. Una rivelazione dopo l’altra, la protagonista giunge alla definitiva presa di coscienza: le sue amicizie erano false, tutte le sue peggiori paure avevano un fondamento, Ned aveva una vita parallela di cui lei era totalmente all’oscuro.
Un libro estremo, esagerato, sostenuto da una scrittura che si muove con sicurezza sul sottile discrimine fra tragedia e ironia e che, attimo per attimo, sembra seguire, più che costruire, il passaggio della protagonista dall’umiliazione alla vendetta.
Le peggiori paure spiazza e coinvolge il lettore, tenendolo avvinto fino all’ultima pagina in un crescendo di colpi di scena in cui la complicità e le competizioni femminili sono messe a nudo in un continuo confronto di incomunicabilità con il fragile, ambiguo universo maschile.
Il miglior romanzo di Fay Weldon, l’autrice inglese più anticonformista, irriverente, corrosiva di sempre, Le peggiori paure è una feroce riflessione sulla natura del matrimonio.