Titolo: Le colpe della notte
Autore: Antonio Lanzetta
Editore: La Corte
Collana: Underground
Pagine: 271
Prezzo: € 18,90
Uscita: 4 aprile 2019
Recensione
Torna Antonio Lanzetta con un nuovo spettacolare thriller. Ritroviamo così le sue atmosfere, a volte cupe, che catturano subito la nostra attenzione. I personaggi sono descritti molto bene e in modo marcato, in particolare, in questo caso, il piccolo Cristian che, durante il percorso della storia, lo vedremo, a mio avviso, crescere e diventare più forte e sicuro di se stesso nonostante tutte le sofferenze e i drammi che dovrà affrontare.
L’autore racconta molto bene pure le diverse scene riuscendo a provocare tensione ed adrenalina in chi legge “Le colpe della notte”. Anche in questo suo libro tutti gli elementi del thriller sono ben dosati e si percepisce la sua grande capacità nel tenere in mano la situazione, proponendo al suo lettore le varie situazioni e regalando diversi colpi di scena.
Come nei suoi lavori precedenti, inoltre, anche qui l’elemento psicologico è una parte assai importante di tutta la storia e mantiene desta l’attenzione durante la lettura.
Le frasi che catturano la nostra attenzione sono davvero molte. “Tutti noi abbiamo cicatrici” è per esempio una che si incontra durante la lettura e che mi ha colpito assai.
La storia procede bene, senza attimi di sosta e con un mistero da risolvere. Il tempo passa veloce e la tensione che si percepisce è molto ben marcata. Il fatto che poi molti protagonisti siano bambini ed adolescenti, provoca in noi maggior attenzione a ciò che potrebbe capitare loro. Seguiamo con trepidazioni le loro azioni, i loro movimenti e le loro decisioni, giuste o sbagliate che siano.
Il lato umano all’interno di questo libro è molto ben presente e ciò rende la lettura più vera e profonda. Durante la vicenda, infatti, capita di sentire lo smarrimento, la paura di non farcela da parte dei vari personaggi. Inoltre ci si affeziona ad alcuni di loro, prima di tutti a Cristian.
I rapporti di amicizia, di lavoro e familiari sono ben vivi all’interno dell’intera la vicenda e mutano, si trasformano, in alcuni casi si fanno più forti, in altri casi si indeboliscono e si mettono in serio dubbio.
“Le colpe della notte” è un thriller in continua mutazione nel corso delle pagine. Infatti non si riescono a prevedere le mosse dell’autore, in quanto è bravo a tenerci in bilico, sfidandoci nel cercare di capire le azioni future.
Anche con questo suo nuovo lavoro, Antonio Lanzetta va a segno riuscendo ad intrattenere i suoi lettori con grande abilità e sicurezza. La storia bisogna leggerla cercando di non farsi prendere dalla frenesia di capire come evolve, ma gustandosela lentamente, sia per assaporare meglio le varie scene e l’atmosfera che viene narrata, sia per capire come si evolvono le diverse situazioni e studiare la psicologia dei personaggi. Occorre, infatti, secondo me, grande attenzione per non perdere i vari dettagli.
Infine un cenno per quanto riguarda alcune citazioni che si trovano all’inizio delle varie parti: molto ben scelte !!!
Amanti del thriller questo è il libro giusto per voi!
E’ sempre pericoloso riportare un passaggio quando si tratta di un thriller perché si può correre il rischio di fare spoiler, quindi questa volta ho deciso di proporvi l’incipit de “Le colpe della notte”
“La bambina si svegliò con la certezza di non essere sola. Un fremito, dita gelide sulla guancia. Sbarrò di colpo gli occhi e fissò le maschere disegnate dalle ombre sulle pareti, nello spazio tra i mobili che mamma si ostinava a spazzare ogni giorno, manco la polvere potesse accumularsi e prendere vita, strisciando sulle mattonelle sbreccate come file di formiche nere per arrivare fino a lei. Arrampicarsi sulla coperta, camminarle sulla faccia e infilarsi nel naso. Riempire la sua bocca fino a soffocarla…”
Trama
La sera in cui i suoi genitori sono morti, Cristian è uscito di casa sbattendo la porta, arrabbiato con il mondo. Non avrebbe mai immaginato cosa lo aspettava al suo ritorno: un lago di sangue sul pavimento della cucina e la pistola d’ordinanza stretta tra le dita di suo padre. Un omicidio suicidio, gli hanno detto. E poi lo hanno spedito al sud, a Castellaccio, nella casa famiglia di Flavio, che continua a salvare ragazzini dal buio in cui a volte vengono risucchiati.
Davvero il padre di Cristian ha ucciso la madre e poi si è tolto la vita? Qualcosa di oscuro sembra nascondersi dietro quello che apparentemente è un inspiegabile delitto e Damiano, lo Sciacallo, inizia la sua indagine personale, trovandosi come sempre a scavare fino alle radici del male.
Mentre prova a rimettere insieme i pezzi della sua vita, Cristian conoscerà il dolore, l’amicizia, la paura, e comprenderà che alcune ferite non si rimarginano mai. Come quelle di Girolamo, un maresciallo dei carabinieri in pensione, ossessionato dall’Uomo del Salice e dalla scomparsa di una bambina avvenuta negli anni ottanta.