Titolo: La volta buona
Autore: Massimo Lapolla
Editore: Scatole Parlanti
Collana: Voci
Pagine: 200
Prezzo: € 15,00
Uscita: 01 febbraio 2019
Recensione
“La volta buona”, scritto da Massimo Lapolla, è un libro, a mio avviso, di rivincita sul destino.
Il protagonista è un ragazzo di nome Erminio Francesco, detto Cesco il cui carattere viene ben descritto dall’autore, grazie anche alle sue azioni durante il corso della storia. La morte di sua madre lo sveglia dal torpore in cui si trova e provoca un forte cambio di rotta nella sua vita. Il tragico evento è per lui un punto di partenza e di riflessione della sua esistenza. Infatti il lettore nota una sua crescita ed una sua reazione alle varie avversità che la vita gli pone davanti. Sono diversi, ovviamente, anche i momenti di sconforto e di crisi, ma pure quelli in cui dimostra di reagire per provare a tornare a galla.
Accanto a lui sono presenti alcune figure importanti, tra cui Luca, un amico col quale ha un rapporto difficile e movimentato, ma trovo che sia interessante seguire la loro amicizia. E poi il grande Pinin che è un personaggio a me molto gradito, che ho apprezzato ed ammirato.
Massimo Lapolla ci propone una storia ricca di emozioni di vario genere e con molte sfaccettature. Il suo stile di scrittura è molto fluido, moderno e schietto, anche nell’uso delle parole.
Ho apprezzato parecchio la presenza, alla fine di qualche capitolo, di alcuni passaggi scritti in corsivo. Essi sono, quasi sempre, ricchi di intensità e ci portano a riflettere circa vari argomenti e situazioni.
“Che si stia rompendo qualcosa? A volte mi chiedo se quella che vivo sia l’unica vita che potrei vivere. Se c’è altro lì fuori, per me. Mi chiedo, ma non la so mica la risposta. Oggi ho messo doppio dopobarba. Lo sentivi anche tu che meraviglia? Altro che sfogàti”
L’autore, tramite Cesco, ci propone diversi momenti importanti in cui possiamo fermarci un attimo a pensare. Infatti trovo che “La volta buona” sia un libro costruttivo che non solo fa crescere il protagonista, ma aiuta anche noi a capire meglio determinate situazioni e la vita. Non manca qualche colpo di scena, di cui uno verso la fine che vi lascerà sorpresi.
La conclusione della storia, invece, l’ho trovata, dal mio punto di vista, un pochino troppo frettolosa.
Consiglio a tutti il libro di Massimo Lapolla perché ha al suo interno alcuni interessanti spunti di crescita personale e dimostra, inoltre, come la vita a volte toglie e a volte dà. Una sorta di rivincita personale quando si pensava che ormai tutto fosse perduto.
Concludo con un passaggio:
“ Finché non sei padre, rimani figlio“. Gli tornò in mente quella frase che sua madre gli ripeteva, nei rari momenti in cui Cesco dimostrava vago fastidio a qualche ordine o richiesta, per sottintendere che avrebbe dovuto fare come diceva lei.
Trama
Erminio Francesco, detto Cesco, è un quarantenne che vive con la vecchia madre in un quartiere torinese. La sua vita viaggia col pilota automatico, senza sbavature o sussulti, tra passeggiate sotto i portici, audiolibri ascoltati la sera sul balcone e gelati al gusto di nocciola e limone. Il ricordo del padre, morto molti anni prima, è onnipresente nella loro casa e nelle loro esistenze, che trascorrono in stretta simbiosi dentro un mondo ovattato e sereno.
Cesco vive spensierato e passa il tempo libero con Pinin, il vecchio oste del borgo. La morte improvvisa della madre, però, stravolge le sue abitudini. Decide di cambiare passo e di aprirsi al mondo, di darsi una mossa e di prendere in mano le redini della sua vita. “La volta buona” è un romanzo di abbandoni, partenze, proposte declinate e di lutti. Ma è anche una storia di riscatti, rivincite e determinazione, nonostante tutto.