Titolo: La signora di Reykjavik
Autore: Ragnar Jónasson
Editore: Marsilio
Collana: Farfalle
Pagine: 240
Prezzo: € 17,00
Uscita: 24 febbraio 2022
Traduzione: Valeria Raimondi
Recensione
Ragnar Jónasson ci propone un giallo dal titolo “La signora di Reykjavik” pubblicato da “Marsilio” ed è il primo di una trilogia.
La storia ha come protagonista Hulda, un personaggio che mi ha letteralmente conquistato grazie al suo carattere, al suo modo umano e genuino di essere. Infatti, nel corso della lettura, escono anche i suoi vari difetti tra cui la sua insicurezza. Ѐ una donna tenace, testarda ed intelligente.
Procede nella sua vita nonostante tutto, infatti ha sofferto parecchio e, nel corso della storia, si scoprono particolari del suo passato e anche di ciò che l’attende in futuro, in quest’ultimo caso l’evento non la soddisfa e non la rallegra per nulla.
Hulda è una donna pazzesca, mi è piaciuto davvero il suo personaggio e ho divorato il libro in poco tempo. Ciò è accaduto anche perché la storia è avvincente, appassionante e, a mio avviso, provoca curiosità nel lettore circa gli avvenimenti che si susseguono ed alcuni colpi di scena che movimentano la vicenda.
Potrei anche definirlo “giallo introspettivo”, ho provato grande interesse nel leggerlo. Lo stile di scrittura di Ragnar Jónasson è scorrevole, ben calibrato ed il fatto di mostrarci pure la vita privata della protagonista e la sua vulnerabilità trovo sia una mossa vincente. Al lettore, o almeno a me, interessano le persone vere, sincere, umane e semplici, quelle che davanti alle avversità vanno avanti e si mostrano per quello che sono veramente.
I capitoli sono brevi, snelli, mai noiosi o pesanti. Si alternano tra presente e flashback (questi ultimi si riconoscono facilmente perché sono scritti in corsivo). Tutto è appassionante, seppure in una atmosfera, a volte, seria e leggermente cupa, ma estremamente affascinante, inoltre riesce a provocare in noi curiosità ed emozioni varie.
Ebbene sì, ho trovato davvero un fascino enorme in questa lettura. Spero vivamente che il secondo volume arrivi presto perché mi sono innamorato della penna di Ragnar Jónasson e ho voglia di immergermi, nuovamente, in un’altra storia così interessante e ben scritta.
“La signora di Reykjavik” è un libro che è stato in grado di trattenermi tra le sue pagine, di farmi estraniare dalla mia quotidianità, regalandomi qualche ora di buona lettura e di svago. Personalmente mi sento di consigliarvi assolutamente questo romanzo se amate il genere giallo. In questo caso è pure arricchito da una dose psicologia ed introspettiva. Inoltre ha una protagonista molto umana e semplice che spero apprezzerete.
Concludo proponendovi l’incipit:
«Come ha fatto a trovarmi?» chiese la donna. C’era un tremito nella sua voce, e paura nello sguardo. L’ispettore Hulda Hermannsdóttir si fece attenta, ma in fondo conosceva il gioco, e sapeva bene che parlare con la polizia innervosiva anche chi non aveva nulla da nascondere. Che si trattasse di un interrogatorio vero e proprio in centrale o di una chiacchierata informale come quella, la gente era in soggezione.
Erano sedute l’una di fronte all’altra un’angusta caffetteria, accanto alla mensa del personale della casa di riposo di Reykjavík, dove la donna lavorava. Era sulla quarantina, con i capelli corti e l’aria stanca, ed era chiaro che quella visita inaspettata l’aveva agitata. Poteva esserci una spiegazione del tutto innocente, certo, ma Hulda era sicura che nascondesse qualcosa: in tanti anni di carriera aveva ascoltato un tale numero di sospetti da aver imparato quando qualcuno cercava di gettarle fumo negli occhi. C’era chi la chiamava intuizione, una parola che lei però non amava. La considerava un segno di trascuratezza…
Trama
Hulda, «la donna nascosta», cela un segreto già nel nome. Ruvida e ribelle, è tra i migliori investigatori della polizia di Reykjavík: a sessantaquattro anni, però, competenza e abnegazione non sono sufficienti, visto che ai piani alti c’è chi è ansioso di mandarla in pensione. Ma Hulda ha dato tutto alla carriera e la prospettiva di dover lasciare il lavoro a cui ha dedicato la sua vita la fa infuriare. Quanto si farà sentire la solitudine?
Inevitabilmente, la porta si spalancherà ai vecchi demoni che lei ha sempre ridotto al silenzio. E allora le sue fughe tra le aspre montagne dell’Islanda, per respirare a pieni polmoni la durezza della sua isola, non basteranno più.
Ottenuto il permesso di dedicarsi a un’ultima indagine, un cold case a sua scelta, Hulda sa perfettamente qual è il caso che vuole riaprire. Dieci anni prima, una giovane donna, arrivata dalla Russia con la richiesta di asilo politico, era stata trovata morta in una baia non lontana dalla capitale. Le indagini, ingarbugliate e chiuse sbrigativamente da un collega, non avevano portato a una vera soluzione, e ora Hulda vuole dare voce a chi è stato dimenticato troppo in fretta. Vuole la verità. E ha quindici giorni di tempo per trovarla.