La regola del tre

Titolo: La regola del tre

Autore: Sam Ripley

Editore: Time Crime

Collana: Narrativa

Pagine: 338

Prezzo: € 18,00

Uscita: 23 febbraio 2024

Traduzione: Francesca Clemente

Recensione

L’estate è spesso il periodo dei thriller, infatti molti di noi si dedicano alla lettura di questo genere di libri e, anche io, non sono da meno e ne ho letti alcuni, tra cui “La regola del tre” scritto da Sam Ripley e proposto dal catalogo della casa editrice “Time Crime”, marchio di “Fanucci Editore”.

La trama, inizialmente, attira parecchio ed invoglia a tuffarsi tra le sue pagine, magari anche avendo alte aspettative

Devo ammettere che l’inizio mi ha scombussolato un po’ perché l’ho trovato troppo lento, quasi noioso, ho faticato a continuare e ad essere coinvolto nella storia, ma ho resistito perché mi sembrava strano che questo libro non avesse intenzione di regalarmi una vicenda piena di brividi e di colpi di scena.

Infatti, andando avanti nei capitoli ho cominciato ad apprezzare maggiormente “La regola del tre” e a trovare la storia scritta bene, oltre a sentire un po’ di adrenalina.

La scrittura è indubbiamente molto particolare, ma il consiglio che posso darvi è di non preoccuparvi se all’inizio il libro non vi conquista subito, sta semplicemente preparando il terreno per poi catturarvi e non mollarvi più.

Occorre leggerlo con calma, con grande attenzione e senza distrazioni, non è un classico thriller scacciapensieri, un thriller leggero per svagarsi, perché qui, a mio avviso, ci vuole la testa per riflettere sulle scene che si leggono; infatti, c’è anche molta psicologia che rende la lettura intrigante ed avvincente, seppure pure un pochino difficile.

Per capirlo bisogna lasciarsi andare e seguire la strada tracciata dall’autore perché solo così si potrà apprezzare questo particolarissimo thriller che è ricco di momenti assai curiosi.

“La regola del tre” si insinua in noi e ci sconvolge impaurendoci, preoccupandoci, ma solo se ci lasciamo travolgere dalla storia, se le permettiamo di impossessarsi di noi.

Infatti, tra dubbi, timori, riflessioni varie si procede nella vicenda, che nella sua stranezza, riesce comunque a sorprendere il lettore più esigente. Ecco forse questo thriller è adatto specialmente ai lettori che pretendono molto da un libro di questo genere, per coloro che hanno un gusto particolarmente originale e amano metterci ampiamente la testa per scoprire la verità, perché la realtà, a volte, è proprio diversa da come immaginiamo. Inoltre, chi è superstizioso, forse, in questo libro si agiterà maggiormente e proverà quel senso di terrore.

“La regola del tre” me lo immaginavo completamente diverso, ho fatto fatica inizialmente a leggerlo, ma in seguito mi ha regalato una storia particolare facendomi uscire dalla mia zona comfort, pur non essendo in quel momento preparato. A volte non bisogna farsi aspettative.

Qui sotto l’incipit:

“Non sono sempre stata sana di mente. pazza, ma non sono neanche mai stata Chiaramente, l’ho scoperto nel modo peggiore e, come accade sempre con le migliori lezioni di vita, l’ho capito troppo tardi per poterne tenere conto. Cosa avrei fatto? Avrei potuto cambiare le cose? Le domande non mi vorticano nella mente, scorrono lungo il baratro della sanità mentale. Cosa che mi porta a pormi un’altra domanda: mi sarebbe stato di aiuto sapere sin dall’inizio quello che so adesso?

Magari alla fine tu sarai in grado di rispondere. Dovresti sperarlo. Io non ho più paura ed è la prima volta che mi capita. Ho trascorso una vita intera ad aver paura: del mondo, del dolore, della paura stessa. La paura è stata la mia compagna di vita, l’amica che non avrei voluto senza che lei si sia resa conto della cosa. È stata la mia unica vera amica, quella più leale, anche se adesso persino lei mi ha abbandonata…”

Trama

“Non credevo alla regola del tre. Non all’inizio, almeno. Era solo una delle tante leggende metropolitane che si raccontano. Una storia su una ragazza maledetta dal numero tre che mi ha raccontato il mio ragazzo. Una ragazza che ha perso prima sua sorella e poi i suoi genitori. Il che significava che lei sarebbe stata la prossima. Perché è così che opera la regola del tre. Dicono che le tragedie si manifestino sempre tre alla volta. E hanno ragione. Perché ora sta succedendo di nuovo. Ma a me. E sapete cosa è peggio? Che la regola del tre verrà a prendere anche voi.”

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