Titolo: La prima pietra
Autore: Pierre Jourde
Editore: Prehistorica Editore
Collana: Ombre lunghe
Pagine: 198
Prezzo: € 17,00
Uscita: 14 aprile 2023
Traduzione: Silvia Turato
Recensione
Dopo il grande e meritato successo ottenuto col libro “Paese perduto” (che ho letto e recensito sul blog, infatti trovate qui il mio parere), “Prehistorica Editore” ha portato in libreria “La prima pietra”, il nuovo libro di Pierre Jourde.
Ammetto che avevo alte aspettative ed ero parecchio curioso di leggerlo perché, avendo amato follemente il precedente, la mia voglia di saperne di più era molta.
Il protagonista è lo stesso autore ed un libro e ciò rende tutto assai autobiografico, stuzzicando parecchio l’attenzione del lettore. Inoltre, ovviamente, troviamo il suo paese con i suoi abitanti che non sono molto delicati e amorevoli con lo scrittore per vari motivi.
Non appena si inizia il libro si ritrova la scrittura poetica, intensa e davvero piacevole di Pierre Jourde. Personalmente adoro il suo stile, la sua penna ha un qualcosa di magico che conquista fin dalle prime pagine; infatti, è in grado di catturare la nostra attenzione e di farci apprezzare tutta la storia, di incuriosirci e di invogliarci a continuare la lettura senza preoccuparci del mondo esterno.
L’autore ha una penna delicata, profonda che è sublime.
In questo secondo romanzo, che vi consiglio di leggere dopo “Paese perduto” per assaporare al meglio tutti i particolari e tutta la storia, il lettore ritrova ciò che ha amato nel precedente e viene catapultato, nuovamente, in quel momento e nei fatti accaduti, desideroso di saperne di più, per aggiungere ulteriori dettagli e passaggi. A proposito di quest’ultimi, mi permetto di affermare che alcuni sono assolutamente da sottolineare e da tenere presenti.
Una particolarità, che si trova all’interno de “La prima pietra”, è la presenza di alcuni estratti delle deposizioni che ho apprezzato e gradito molto perché sono interessanti, costruttivi e ricchi di particolarità.
Questo romanzo risulta davvero coinvolgente perché illustra bene i fatti. Durante la lettura nascono nella testa del lettore ulteriori domande, ma lo scrittore non è avido di risposte.
Per quanto riguarda il libro in sé, troviamo al suo interno qualche illustrazione assai gradevole che regala, a noi lettori, la disposizione del paese per farcelo immaginare meglio visivamente.
Il romanzo è molto curato anche nei materiali, nella copertina e nelle pagine interne che sono prodotte con una carta ottima.
“Paese perduto” e “La prima pietra” sono due gioiellini che vi invito a leggere per vari motivi, sia per la storia, che per la scrittura perfetta e meravigliosa di Pierre Jourde.
Questi due romanzi sono fatti per viaggiare in coppia, per essere letti con trasporto e riletti per assaporare e godere meglio le loro vicende, i loro passaggi. Cosa che farò!!! Mi sento quindi di consigliarveli assolutamente, non dovete perderli perché vi regaleranno varie emozioni, prima di tutte quella del piacere di leggere!!!
Qui sotto vi regalo l’incipit:
“Mi raccomando, non menare le mani. Era quello che tua madre ti aveva detto: se ti provocano, non rispondere. Dopo va’ a denunciarli alla gendarmeria. E Sophie, per quanto sia possibile la memoria di ciò che è successo, perché la violenza di un fatto ha l’effetto di ricomporre ciò che l’ha preceduto, di ridistribuire la dimenticanza e il ricordo, aveva suggerito, in termini meno imperativi, un consiglio identico. Mi raccomando, in caso di rissa, non picchiare.
Era stato scritto un libro: Paese perduto. Un libro che sarebbe difficile, anche per qualcuno che ha bazzicato la teoria della letteratura, definire in termini di genere. narratore utilizza la prima persona, ma non si trova al centro del racconto. Al centro del racconto c’è il paese, e coloro che ci vivono…”
Trama
Pierre Jourde ritorna sugli avvenimenti del 2005 che seguirono la pubblicazione del suo libro “Paese perduto” (Prehistorica Editore 2019), e che furono al centro della cronaca: il tentativo di linciaggio ad opera di una parte degli abitanti del villaggio di cui l’autore aveva osato raccontare la brutale bellezza. La strenua difesa – a mani nude – della propria famiglia, prima accerchiata poi bersaglio di una sassaiola. “La prima pietra” ripercorre quei fatti violenti proponendo un’appassionante analisi delle loro cause. Ma soprattutto offre la magnifica dimostrazione della potenza della Letteratura, nonché un racconto vibrante d’emozione e d’ammirazione per quelle contrade e quelle genti, che vivono un tempo mitico, lontano da quello delle città.
La Prima pietra ripercorre quei fatti violenti proponendo un’appassionante analisi delle loro cause. Ma soprattutto offre la magnifica dimostrazione della potenza della Letteratura, nonché un racconto vibrante d’emozione e d’ammirazione per quelle contrade e quelle genti, che vivono un tempo mitico, lontano da quello delle città.