Titolo: La più bella estate
Autore: Marco Albergati
Editore: Augh!
Collana: Tomahawk
Pagine: 134
Prezzo: € 12,00
Uscita: 15 maggio 2018
Recensione
Questo romanzo, che ho avuto l’occasione di leggere, non è stato facile per me. E’ un libro per palati, a mio avviso, molto raffinati. La storia è narrata quasi senza dialoghi, occorre quindi leggerla con molta calma ed attenzione senza farsi distrarre, ed essendo ambientata nel 1928, l’autore, ha giustamente utilizzato parole molto ricercate, forbite e di quel tempo. Inoltre sono presenti dei modi di pensare e di reagire, dei quali non ne condivido un paio, anche se purtroppo ne ho riscontrati alcuni anche ai nostri tempi e ciò non è assolutamente piacevole perché significa che, in qualche ragionamento, l’essere umano è rimasto indietro, non è maturato, ma è ancora legato a stereotipi del passato e ciò mi incute una profonda tristezza, mentre nel libro si può chiudere un occhio (seppur io faccia fatica a farlo) essendo un altro tipo di “mondo” ed è una storia narrata in maniera schietta e sincera, quindi l’autore è stato coraggioso a raccontarla in tale modo.
Ma tornando alla storia, che è narrata in una atmosfera cupa, mi è piaciuto il fatto che il protagonista fosse un bibliotecario e ciò mi ha invogliato maggiormente a leggerla. Le descrizioni sono dettagliate e precise e tutto il romanzo è davvero molto ben curato, nessuna parola è lasciata al caso. Ho percepito un lavoro meticoloso nel raccontare la storia. Solo alcune volte ho trovato alcuni discorsi e passaggi un po’ ripetitivi, ma forse l’autore ha voluto porre più insistenza su di essi per determinati motivi che si rifanno all’epoca. Sono presenti anche discorsi filosofici che portano, indubbiamente, a riflettere anche il lettore, inoltre il protagonista è davvero molto interessante sia a livello caratteriale che psicologico, perché riusciamo a percepire le sue sensazioni, i suoi pensieri, le sue gioie e i suoi dolori, infatti, man mano che si procede nella lettura, è come se si mettesse sempre più a nudo. La storia che ci narra è intensa, profonda, piena di passione, a tratti triste e tocca argomenti particolari e tuttora in voga. Il protagonista si innamora follemente e si percepisce perfettamente la passione che nutre verso la persona per la quale ha perso la testa, mettendo in pericolo la sua stessa vita. In un mondo dove spesso l’amore viene messo a tacere e in cui ci si vergogna ad esprimerlo, non possiamo che ammirare il bibliotecario.
Le pagine, ricche di passaggi intensi ed anche di notizie, ci propongono la vicenda del protagonista e le sue difficoltà umane e sentimentali, i suoi pensieri, i suoi dubbi esistenziali e le sue azioni. A volte fa tenerezza, altre volte risulta troppo debole caratterialmente e terribilmente indeciso su ciò che desidera veramente, almeno è ciò che mi ha trasmesso. “La più bella estate” è anche una storia di crescita interiore , di maturazione seppure lui sia già di mezza età. Complimenti a Marco Albergati per come è riuscito a trasmettere la forte passione, per l’intensità e la precisione delle parole usate.
Un romanzo che consiglio a chi ha voglia di una lettura molto elegante, assai raffinata e ben curata.
Qui sotto vi riporto un passaggio che si trova sulla quarta di copertina:
“Ragazzo, sono sempre stato un uomo di colossali istinti. Vorace quanto accorto nella scelta di ciò che potesse stimolare il mio intelletto e dilettare i miei sensi. E gli uomini vengono ammessi al tesoro del Paradiso non certo perché negano le loro passioni ma perché hanno coltivato la capacità di conoscerle.”
Trama
Bologna, 1928. Un bibliotecario di mezza età riceve da un collega napoletano un manoscritto attribuito a un eroe della patria. Durante la lettura del racconto, viene distratto da un incontro che gli sconvolgerà l’esistenza. Mentre il regime fascista acquista più forza, il bibliotecario se ne sente sempre più distante e vive mesi di tormento, durante i quali affiora la sua vera natura e la sua radicale incompatibilità con il fascismo. Travolto dalla passione, si dibatte fra la novità delle sue scoperte e la perdita della sicurezza del passato, finché saranno gli eventi a decidere il suo destino e a consegnare la sua memoria al mistero.