La parola magica

Titolo: La parola magica

Autore: Anna Siccardi

Editore: NN Editore

Collana: La stagione

Pagine: 184

Prezzo: € 16,00

Uscita: 27 febbraio 2020

Recensione

Per il mese di marzo il libro che ho letto insieme ai miei amici del progetto #RagazziTraLe pagine” è “La parola magica”, opera prima di Anna Siccardi. Al suo interno troviamo 12 racconti che sono ispirati ai “Dodici Passi degli Alcolisti Anonimi”. Sono dodici storie di vita, alcune più intense, tanto da colpire maggiormente l’attenzione del lettore, altre invece risultano, secondo me, più deboli.

In linea di massima, comunque, quasi tutti i racconti lasciano un segno quasi indelebile in noi. Ciò che ho percepito è stato uno stato d’animo forte e sofferente che penso l’autrice abbia avuto l’intenzione di trasmetterci.

I protagonisti dei vari capitoli sono a volte deboli e con varie problematiche, ma spesso cercano di risollevarsi, reagendo. Alcuni hanno una dipendenza che non permette loro di essere totalmente liberi e lucidi, quindi può capitare di riscontrare in loro una certa dose di fragilità e di debolezza. Inoltre sembra che talvolta si trascinino  nella loro esistenza.

L’atmosfera che ho respirato durante la lettura è stata leggermente cupa, malinconica e con un velo di solitudine, tanto da avvolgere tutto e tutti, noi compresi. Indubbiamente tra le dodici storie narrate da Anna Siccardi ci sono alcune che ho amato molto ed appassionato, altre, invece, mi hanno solo sfiorato e ho fatto leggermente fatica a seguirle.

Il punto forte di questo libro è, a mio avviso, la scrittura dell’autrice che per essere un’opera prima ho trovato molto ben realizzata. La sua penna, infatti, è assai decisa, sicura e precisa. Lo stile è pulito e limpido senza sbavature. Riesce a comunicare in modo quasi sempre incisivo. Solo raramente non mi è risultato chiaro dove volesse arrivare, ma ad ogni modo i racconti sono come uniti tra loro da qualcosa che hanno in comune e a volte sembra si intreccino. Ogni volta che si conclude una di queste storie si ha subito la voglia e la curiosità di leggere la successiva.

“La parola magica” è un libro pieno di vita, nonostante tutto, sotto vari aspetti e con una forte dose di umanità che risulta, a volte, assolutamente elevata.

Voglio segnalarvi, con piacere, che nelle prime due pagine intitolate “I dodici passi” troviamo due righe per ognuno dei racconti. Ciò mi ha colpito e mi ha interessato molto. Ho gradito, infatti questa scelta editoriale perché l’ho trovata coinvolgente e costruttiva.

Vi anticipo il primo “passo”:

“Abbiamo ammesso di essere impotenti di fronte all’alcol e che le nostre vite erano diventate ingovernabili”

Consiglio assolutamente quest’opera di Anna Siccardi agli amanti dei racconti perché proveranno interesse e saranno attirati dalle storie, inoltre si renderanno conto della grande umanità dei personaggi. Penso anche che coloro che non sono del tutto appassionati del genere, potrebbero scoprire ne “La parola magica” un libro di grande impatto ed emotivamente coinvolgente.

Quarta di copertina:

“In qualche stanza del passato, in qualche altra parte del mondo, era bastato avere il giusto minibar e Anna accanto per sfiorare lo stato di grazia. Nella sua memoria erano tutte stanze vista mare, anche quando il mare era un parcheggio e i tetti delle auto erano dorsi lucenti di delfini che sorvegliano il naufragio”

Trama

In una Milano attuale e senza tempo sette personaggi attraversano le dodici storie di questo libro, affacciandosi ognuno alla vita dell’altro di corsa o in punta di piedi. Il passato li ha traditi in maniera sbadata e casuale, e ora tentano di riparare il giocattolo rotto che è la loro esistenza.

I demoni con cui fanno i conti sono alcol, serie tv, droghe, relazioni sbagliate e illusioni. Dipendenze che sono diventate malattia e cura insieme, bolle in cui il tempo si ferma, li consola e li inganna.

Come capita a Leo, che si risveglia dopo una nottata alcolica e scopre di dovere dei soldi a un malavitoso giapponese; ad Anna e Chiara, che non possono fare a meno di prendersi cura di un padre assente finito in carcere; e a Irene, che cerca nell’ultima seduta dalla psicologa la soluzione alla sua incapacità di amare.

Ispirato ai Dodici Passi degli Alcolisti Anonimi, “La parola magica” intreccia storie di uomini e donne che si inseguono e si perdono come i personaggi di America oggi. Con un tocco ironico e surreale, Anna Siccardi mette le relazioni sotto la lente dei desideri e delle passioni, e mostra come la felicità si nasconda nel saper accettare e perdonare le cose della vita, lasciandole finalmente andare.

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