Titolo: La notte dell’incanto
Autore: Steven Millhauser
Editore: Mondadori
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Pagine: 139
Prezzo: € 17,50
Uscita: 29 marzo 2022
Traduzione: Sonia Folin
Recensione
“La notte dell’incanto” è un romanzo breve, pubblicato da “Mondadori”, scritto da Steven Millhauser che è paragonato a scrittori come Borges, Calvino, Nabokov. La cover è, a mio avviso, molto carina e di grande impatto. La quarta di copertina ha un suo effetto particolare:
“Questa è la notte della rivelazione.
Questa è la notte in cui le bambole si risvegliano.
Questa è la notte del sognatore nella mansarda.
Questa è la notte del pifferaio nei boschi.”
Indubbiamente la curiosità scatta e ci si rende conto che tra le pagine di questo libro c’è pure un po’ di sana ed interessante distopia.
Devo ammettere subito, con grande piacere, che la scrittura di questo scrittore, che nel 1997 ha ricevuto il Premio Pulitzer con “Martin Dressler. Il racconto di un sognatore americano”, è assai carismatica, limpida, perfetta, ha la capacità di conquistare per la sua bellezza e per la sua carica magnetica. Infatti ne sono rimasto meravigliato ed incantato, l’ho letto con grande trasporto.
I capitoli, che sono ben 134, sono spesso brevissimi, a volte anche di una sola pagina.
I personaggi presenti sono tanti, tantissimi e molto variegati. A mio parere le varie descrizioni presenti sono da apprezzare e da premiare, perché risultano incantevoli, quasi magiche ed ipnotiche, possiedono la capacità di sorprendermi e di meravigliarmi positivamente e sono quasi sicuro che lasceranno un segno anche a tutti voi.
Il linguaggio, elegante e raffinato, rende tutto così raro e particolare che sorprende e lascia attoniti. A mio avviso il suo stile di scrittura è la parte forte di questo romanzo, è ciò che maggiormente colpisce e che conquista. Pazzesco.
Il libro può piacere o non piacere, può far dubitare un po’, ma sul modo di scrivere di Steven Millhauser non si possono fare critiche negative, ma solo positive perché a me ha conquistato letteralmente. Ѐ tutto così stilisticamente particolare che è un piacere farsi trascinare nelle pagine ed ammirare le vicende descritte, a volte anche in modo poetico.
Ovviamente tutto ciò è il mio personalissimo parere, ma sarei molto curioso di sapere pure il vostro, quindi vi invito a leggere “La notte dell’incanto” specialmente se desiderate un romanzo assolutamente fuori dal comune, capace di stupirvi prima di tutto per la scrittura di Steven Millhauser e magari anche per le vicende narrate che lasciano molto su cui riflettere, pure sul loro significato, per la loro assoluta particolarità.
Questo romanzo è un gioiellino, da leggere e rileggere, per capire meglio le varie storie (perché personalmente per alcune occorre molta attenzione) e per restare sempre più incantati.
Qui sotto vi propongo l’incipit
“Calda notte d’estate nel sud del Connecticut, marea calante, la luna che sta ancora sorgendo. Laura Engstrom, quattordici anni, si tira su nel letto e spinge via il lenzuolo. Ha la fronte umida, una sensazione di capelli bagnati. Attraverso le zanzariere delle due finestre socchiuse percepisce un frinire di grilli e il vago ronzio del traffico sulla superstrada in lontananza. Mezzanotte e cinque. Sai dove sono i tuoi figli?
La stanza è così calda, calda come una mano stretta alla gola. Muoversi, fare qualcosa. Il chiaro di luna si riversa all’interno oltrepassando i bordi delle veneziane chiuse e appena un po’ rialzate. Non si respira in questa stanza, in questa casa. E dai, fai qualcosa. Fallo. I grilli stanno diventando più rumorosi. L’odore di erba tagliata si mescola alla salsedine della bassa marea che esala pungente dalla spiaggia, a quattro isolati da lì.
Lei si immagina là fuori, su quella spiaggia al buio, le piccole onde che si infrangono a riva, lo scricchiolio della sabbia, le sedie alte dei bagnini, bianche e pulite, ma il pensiero la infastidisce – si sente esposta, una ragazza sotto il chiaro di luna, in mezzo al nulla, come se qualcuno la stesse spiando…”
Trama
È un’afosa notte d’estate, e una luna quasi piena illumina una cittadina del Connecticut popolata di sogni e di sognatori. Il delizioso cast di personaggi che animano queste ore cariche di mistero e di promesse include tra l’altro un manichino che scappa dalla vetrina di un grande magazzino, una banda di ragazze adolescenti che si intrufolano nelle case altrui, rubano piccoli oggetti insignificanti e lasciano semplicemente foglietti che dicono “Siamo le vostre figlie”, un uomo ubriaco e solo che inciampa verso casa, uno scrittore frustrato di mezza età che mantiene il suo regolare appuntamento notturno con la madre di un amico d’infanzia, una giovane donna che incontra un amante fantasma sull’altalena nel retro di casa, tutte le bambole “in cui nessuno crede più”, lasciate abbandonate in soffitta, che magicamente prendono vita. A punteggiare le loro storie ci sono cori di voci notturne, suoni di insetti e un pifferaio che chiama i bambini dai loro letti.