Titolo: La geografia del danno
Autore: Andrea De Carlo
Editore: La nave di Teseo
Collana: Oceani
Pagine: 174
Prezzo: € 18,00
Uscita: 5 novembre 2024
Recensione
Era da molto tempo che non leggevo un libro di Andrea De Carlo, uno scrittore che ho sempre apprezzato, ma per un motivo o per un altro, ultimamente, purtroppo, non ho avuto occasione di dedicarmi ai suoi ultimi romanzi.
Recentemente, però, è uscito il suo nuovo lavoro, pubblicato dalla casa editrice “La nave di Teseo”, dal titolo “La geografia del danno”, che mi ha convinto immediatamente e ho deciso di iniziare la sua lettura.
Lo scrittore racconta una vicenda autobiografica, quindi una storia vera, infatti all’inizio troviamo un albero genealogico, scritto a mano, della sua famiglia, in seguito ci presenta i suoi nonni, i suoi zii, oltre ad iniziare a parlarci del suo e del loro passato in modo davvero coinvolgente ed appassionante. Inoltre, ci fornisce diversi aneddoti curiosi ed interessanti. La lettura di questo romanzo, quindi, ci fa conoscere meglio la famiglia De Carlo.
A mio avviso il libro è diviso in due parti: nella prima si entra molto nelle varie generazioni dello scrittore, nella seconda ci si imbatte maggiormente nella parte storica del periodo da lui narrato.
La scrittura dell’autore è molto matura, avvolgente, coinvolgente, magnetica. Ho sempre apprezzato la sua penna che riesce a raccontare storie con grande umanità e schiettezza, con profondità e trasparenza.
La particolarità dei titoli dei vari capitoli è il fatto che sono proprio le prime righe di essi.
La vicenda che ci racconta è molto ben dettagliata e precisa, c’è dietro una grande ricerca di informazioni e di materiale oltre a fornirci dettagli e a raccontare pure di alcune fotografie che sono state trovate.
Tutto parte da un segreto di famiglia che viene svelato e, man mano De Carlo vuole saperne di più, infatti inizia la ricerca per ottenere maggiori informazioni, in questo modo si apre, davanti a lui, come un mondo sconosciuto che deve essere indagato.
Durante la lettura lo scrittore pone diverse domande, a volte una dopo l’altra, che servono a fare riflettere meglio, sia ai personaggi, che a noi lettori.
Il ritmo è spesso vivace, proprio come piace a me, altre volte un po’ più lento, perché deve narrare i vari fatti storici e, quindi, occorre che il lettore si prenda tutto il tempo di cui ha bisogno per immagazzinare le nozioni.
Andrea De Carlo ci presenta, con grande abilità, i vari parenti e ci racconta di loro in modo dettagliato. Ho trovato molto particolare e singolare la scena in cui descrive il viaggio con sua sorella e le ceneri dei loro genitori. L’autore, sia in questo caso, che in altri, nel corso de “La geografia del danno”, è veramente bravo nel narrare perché riesce a far immaginare al lettore le varie scene, come se fosse pure lui lì presente.
Ci sarebbero tanti passaggi da citare, ma lascio a voi appassionarvi alla storia leggendo ciò che ha scritto l’autore. Tra ricerche, testamenti, foto, aneddoti, lettere e ricerche varie, Andrea De Carlo ci intrattiene con una storia vera ed avvincente che sa coinvolgere ed emozionare chi la legge. Da parte mia vi consiglio, quindi, questo romanzo autobiografico perché scoprirete molto dello scrittore e sarete piacevolmente sorpresi dagli avvenimenti dal lui narrati.
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“Un giorno di parecchi anni fa mio padre ha invitato a pranzo me e mia sorella, e quando abbiamo finito di mangiare si è alzato da tavola e ha detto “Volevo dirvi che vostra nonna è morta”. “Quale nonna?” ho detto io, attraverso la cortina di non- comprensione che era calata improvvisa tra noi. Mia sorella stava zitta, ma aveva un’espressione simile alla mia. Mia madre sembrava assorta in una voce dell’Encyclopædia Britannica, seduta al tavolo ovale già sparecchiato a parte i bicchieri. Quando mangiavamo insieme spesso saltavano fuori dubbi che richiedevano chiarimenti immediati, e uno di noi andava a tirare fuori dalla libreria un volume dalla copertina bordeaux con le scritte dorate.
“Mia madre, no?” ha risposto mio padre, come davanti alla più ottusa delle domande. Ho guardato mia sorella, che continuava a non parlare. Dalle porte-finestre entravano luce lattea e spifferi di aria fredda, nel grande soggiorno al nono piano del palazzo che era stato molto moderno negli anni settanta…”
Trama
Questa è la storia di un segreto di famiglia che ne contiene altri. Di una traversata oceanica dall’Italia al Cile in cerca di fortuna. Di un’emigrazione dalla Sicilia alla Tunisia per le stesse ragioni. Di una ragazza cilena che arriva a Genova all’alba della prima guerra mondiale. Di un giovane ingegnere navale che perde la testa per un’attrice di teatro. Di una compagnia di commedianti sudamericani che cela talenti straordinari. Di una coltellata che sfigura un uomo e distrugge una famiglia.
Andrea De Carlo parte da una rivelazione sconvolgente per inoltrarsi in un’indagine che lo porta ai primi decenni del secolo scorso e poi ancora più indietro, alla fine dell’Ottocento. Poco alla volta, grazie a vecchie fotografie ritrovate, scritti, incontri e un ostinato lavoro di osservazione e deduzione, l’autore ricostruisce le vicende avventurose e drammatiche della sua famiglia.
La geografia del danno è una storia vera raccontata come un romanzo, che pagina dopo pagina rivela quanto chi ci ha preceduti determini in parte chi siamo oggi.