La finestra del terzo piano 

Titolo: La finestra del terzo piano

Autrice: Paola Darò

Editore: Piemme Edizioni 

Pagine: 304

Prezzo: € 18.90

Uscita: 28 gennaio 2025

Recensione a cura di “Un libro in soffitta”

Paola Darò, al suo debutto letterario, offre un romanzo giallo dal sapore nostalgico e affascinante, affiancando ad un intreccio narrativo di pregevole fattura un “dipinto” della città sabauda per eccellenza che fa innamorare di Torino anche coloro che non la conoscono…quella “sabaudade” che ha un carisma irresistibile.

La Mole si staglia nel cielo di un agosto dove la canicola, pungente, pare vegliare sulle anime dei torinesi (pochi) che sono rimasti in quella città che sa offrire, anche nelle ore più calde della giornata, uno scenario di rara bellezza architettonica e paesaggistica.

E piazza Vittorio, quel salotto naturale che si apre ad una vista scenografica sul fiume Po, diviene, suo malgrado, spettatore inerme di un crimine.

Poco distante dalla piazza, infatti, in quegli appartamenti con cortile interno disposti simmetricamente, la giovane gallerista Adele Tedeschi apprende della scomparsa del suo dirimpettaio, un uomo avanti negli anni, un tempo pittore, la cui vita era scandita da gesti abitudinari e di cui era solita incrociare lo sguardo sul balcone nelle ore serali.

La vita di Adele assume una piega inaspettata e la sua galleria d’arte, nel maestoso Quadrilatero, incrocia il passato del pittore scomparso.

Torino e Londra divengono scenari di un percorso a ritroso ove la vita di un uomo viene scandagliata, ove le “lancinanti ferite” di un’anima tormentata tornano a “sanguinare” e dove nulla è come appare.

Con un escamotage degno del migliore giallista, Paola scioglie la matassa e la tela variopinta della vita mostra il suo vero volto. Cadono le “maschere” e i colori appaiono vividi e strazianti.

Un romanzo tutto da vivere con quella “torinesità” a cui l’autrice ha tributato il giusto omaggio.

“Torino ad agosto cambia volto, suoni e colori, cambia vita. I rumori si attutiscono, tutto rallenta…mi piace sentire un po’ di sabaudade in galleria”.

Trama

La luce azzurra delle volanti illumina il volto austero dei palazzi di Torino, accendendo la notte di un quartiere del centro dove non accade mai niente. Un vecchio pittore sabaudo, Simone Benelli, è stato trovato morto nella sua casa, seduto nella poltrona in soggiorno con un dito mozzato. Nessun segno di forzatura sulla porta d’ingresso, nessun rumore. Adele vedeva il vecchio Benelli ogni giorno. Abitava nel palazzo di fronte e aveva l’abitudine di chiudere la giornata fumando al balcone, proprio come lei. Era un uomo distinto, elegante, dall’aspetto triste e solitario.

Il caso la incuriosisce: contatta la famiglia e decide di dedicare al pittore scomparso una mostra personale nella sua piccola galleria d’arte. Inizia così lo scavo nel passato di un uomo misterioso, che nemmeno la nipote, Nadia, conosceva davvero. Una burrascosa giovinezza trascorsa a Londra e una tarda età scontata in Italia, un grande successo iniziale e le improvvise, lunghe crisi di creatività. La vita di Benelli, come la sua arte, è costellata di contraddizioni e misteri.

Ma chi lo ha ucciso? La finestra del terzo piano incarna il carattere più intimo di una città riservata e nobile come Torino. Un esordio dalla scrittura avvolgente, in bilico tra il calore della commedia e il ritmo incalzante del giallo, con una protagonista scanzonata e fuori dagli schemi: Adele Tedeschi, gallerista che cerca nelle pennellate del pittore una traccia che possa risolvere un omicidio rompicapo.

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