La classe di Bruna

Titolo: La classe di Bruna

Autrice: Daniela Longo

Editore: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Pagine: 92

Prezzo: € 14,00

Uscita: 12 dicembre 2022

Recensione

“La classe di Bruna”, pubblicato dalla casa editrice “Scatole Parlanti”, è il primo romanzo di Daniela Longo (laureata in Lettere e in Filologia). La copertina, secondo me, è splendida. Inoltre, il titolo potrebbe avere almeno un doppio significato, oltre alla classe intesa come scolastica, pure la classe di Bruna come portamento e modo di agire. Mi farete poi sapere il vostro parere quando avrete letto il libro.

Questo romano è un giallo, ma non solo, infatti al suo interno c’è molto di più nonostante sia di neanche cento pagine.

“La classe di Bruna” ha al centro la scomparsa della docente Bruna Baroncelli e, quindi, l’indagine condotta con grande umanità e capacità dal commissario di polizia Beatrice Bannò.

Ricercare la donna si dimostrerà un’impresa molto complicata ed ingarbugliata per vari motivi.

Un altro elemento molto importante e per il quale ho affermato sopra che non si tratta soltanto di un normale giallo, è il ritrovamento di un diario dell’insegnante, in cui la donna ha riportato tutti suoi pensieri, opinioni e pareri riguardanti la scuola, l’insegnamento e di tutto ciò che ruota attorno al suo lavoro. Ma non è tutto. Infatti, nel corso dei capitoli, si verrà a conoscenza anche di alcuni personaggi maschili che hanno conosciuto Bruna a livello affettivo, tra alti e bassi, movimentando la vita di tutti loro.

Ho trovato il libro parecchio interessante e costruttivo, specialmente per la parte del diario, perché è stato curioso e piacevole leggere i vari racconti sui diversi argomenti attinenti alla scuola, inoltre, sicuramente tutti noi, almeno in alcuni passaggi, ci possiamo ritrovare. È stato, quindi, come fare un tuffo nel passato e ciò l’ho amato parecchio.

Tra i vari argomenti affrontati ci sono per esempio: i vari tipi di professori, i genitori, gli alunni, le interrogazioni e tanto altro ancora.

La scrittura di Daniela Longo è molto curata, precisa e dettagliata, specialmente nelle parti che riguardano il diario di Bruna. Inoltre, ha un ritmo appropriato perché in alcuni punti è più pacato e profondo, per esempio nelle parti riguardanti le pagine del diario, rispetto a quelle che hanno al centro il giallo vero e proprio e la ricerca della donna.

Indubbiamente si legge in poco tempo, con grande piacere e curiosità. Essendo molto più di un giallo, secondo me, è adatto a tutti, anche a coloro che di solito non leggono questo genere, perché le parti riguardanti la scuola potrebbero solleticare pure la loro curiosità, risvegliando il loro interesse.

Le due protagoniste, Bruna e Beatrice, sono state assolutamente ben descritte e sono ricche di sfaccettature proprio come mi piace trovare nei personaggi dei libri. Concludo, quindi, promuovendo a pieni voti, giusto per restare in tema di scuola, questo primo romanzo di Daniela Longo: “La classe di Bruna” e vi invito a leggerlo e a farmi poi sapere il vostro parere e le vostre opinioni.

Intanto vi anticipo l’incipit:

“Anna la cercava da tre giorni. Nessuna risposta, il cellulare squillava a vuoto e l’ultimo accesso su WhatsApp risaliva al mercoledì precedente. Cosa era successo a Bruna, più nota come la prof.ssa Baroncelli, stimata docente del liceo “Cesare Beccaria” di Catania?

Si sa, l’estate per gli insegnanti è la stagione delle vacanze e dell’anonimato, no scuola no vita! Così, quasi nessuno aveva fatto caso all’assenza di Bruna, fino a quando la sua amica Anna aveva chiesto alla nipote Carla, che già da tempo viveva a Bonn.

Non la sentiva dalla domenica sera. Strana situazione, inusuale per una persona come lei che era stata sempre presente tanto agli altri quanto a se stessa. La professoressa Baroncelli era scomparsa, si era volatilizzata, senza lasciare alcuna traccia. Bruna aveva già superato la soglia dei quaranta, anche se sembrava più giovane ora che vent’anni fa, quando aveva messo piede in cattedra. Non era mai stata bella, ma aveva quel carisma che hanno le persone definite interessanti, quel fascino elegante che attira tutti. Lo spirito di Candy Candy in lei conviveva con un’educazione perbenista che le rendeva ogni cosa tollerabile…”

Trama

Bruna Baroncelli, stimata docente di un liceo di Catania, scompare all’improvviso. Beatrice Bannò, zelante commissario di polizia, indaga sulla sua misteriosa scomparsa. L’apripista per le indagini è un diario che Bea ritrova sul comodino della professoressa. In esso Bruna racconta, con un velo di ironia e sarcasmo, gli alti e bassi del suo mestiere, la passione e la devozione per l’insegnamento, ma soprattutto la bellezza e l’importanza del rapporto professori-alunni. I pensieri contenuti all’interno del manoscritto si alternano alle intricate vicende sentimentali della vita privata di Bruna. Sarà proprio a partire dall’ambivalente anima della professoressa che il commissario Bannò non solo riuscirà a risolvere il caso, ma anche a riscoprire se stessa

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