Intervista doppia: Annalina Molteni e Orlando Del Don

Buongiorno a tutti!

Oggi ho il piacere di proporvi una intervista doppia. Infatti hanno risposto alle mie domande Annalina Molteni e Orlando Del Don, autori del libro “Sciarada” pubblicato da “Morellini Editore”.

Per maggiori informazioni sul romanzo potete cliccare qui.

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il libro “Sciarada. L’uomo che volle andare oltre l’altrove”? 

A.M. Per quanto mi riguarda, primum movens è stato venire a conoscenza di una storia di follia sepolta da 70 anni nel manicomio di Volterra, poi l’ambientazione è stata attualizzata ed è cambiata la figura ( la poetessa) attorno alla quale hanno preso vita quelli che poi sono diventati i protagonisti del romanzo (lo psichiatra e la giornalista).

O.D.D. Inizialmente doveva essere un saggio sulla storia della psichiatria che voleva portare alla luce una vicenda umana sconvolgente sepolta nei polverosi archivi di una storica clinica psichiatrica con il quale allora collaboravo e che un tempo (non poi così remoto) si chiamava ancora manicomio. Poi però, ben presto, ci siamo resi conto che gli interrogativi e gli enigmi della vicenda potevano interessare un pubblico ben più ampio se questa fosse stata rielaborata sottoforma di romanzo … e così abbiamo rivisto completamente le informazioni raccolte, l’idea e le finalità iniziali.

2 – Mi descriveresti il romanzo con tre aggettivi? 

A.M. Veloce, trascinante, temerario, ma solo nella conclusione.

O.D.D. Non è possibile fare questa operazione senza tradire le sue peculiarità e il suo essere un caso anomalo nel panorama editoriale contemporaneo. Ci proverò comunque, con le riserve del caso. Direi quindi: perturbante, anomalo, pervasivo.

3 – Come vi siete organizzati per scrivere il romanzo a quattro mani e ci sono state difficoltà? 

A.M. Per quello che mi riguarda, nessun problema, è stato facile… se facile si può dire di una scrittura, dove tutto da deve tenersi, dalla prima all’ultima pagina.

O.D.D. Abbiamo avuto un’idea condivisa (direi uno stato d’animo, un’emozione comune molto intensa) a seguito della lettura dei documenti che testimoniavano della vicenda umana scoperta negli archivi del manicomio di cui ho detto sopra, e da quel momento il lavoro si è svolto senza problemi, a distanza, via posta elettronica, in modo sistematico e dove ognuno – a turno – prendeva spunto da quanto l’altro andava ideando e formulando.

4 – Sapevate già il finale o è arrivato durante la stesura? 

A.M. Il finale è, come sempre, già scritto nella storia che si racconta, non nella mente di chi lo scrive. Anche se nel caso di Sciarada, i finali sono due: uno il vero finale del romanzo, l’altro l’aggiunta che “apre” su un altro scenario.

O.D.D. Non avevamo alcuna idea del finale. Peraltro, mi chiedo, se il tempo finale che si è venuto così profilando e definendo nel romanzo sia veramente tale o se invece non debba essere piuttosto considerato un tempo provvisorio, condizionato, procrastinato, una specie di “caffè sospeso”, cinematograficamente una dissolvenza che potrebbe preludere nel tempo ad un nuovo inizio con uno scenario inedito. Un sequel potrebbe dare risposta a questo e a tanti altri interrogativi disseminati nel romanzo stesso.

5 – In quarta di copertina si parla di “follia”: che ruolo ha nel libro? 

A.M. Ne è la protagonista assoluta.

O.D.D. La follia è intrinseca all’Uomo, al pensiero che lo esprime, alla sua natura, al suo essere soggetto di senso, significato e linguaggio. Il ruolo della “follia” nella vita, nella scienza, nel sapere, così come in Sciarada, è centrale, un “fil rouge” che sottotraccia non ci lascia mai, perché non è possibile eluderla. Senza follia non vi sarebbe inconscio, conoscenza, cultura, poesia e avventure dello spirito.

6 – Il sottotitolo è molto curioso, quasi un gioco di parole. Ce ne puoi parlare? 

A.M. Lascio la risposta al mio co-autore perché questo è tutta opera sua.

O.D.D. Il sottotitolo è serissimo, non vuole essere in alcun caso un gioco di parole. Caso mai il titolo – Sciarada – si presta a ciò, a questo gioco a incastro, con il rimando intrinseco al labirinto, allo smarrimento. Direi pertanto che il sottotitolo ci dovrebbe invece mettere in guardia, perché sottotraccia vi è il monito con il quale invito e invio un messaggio ai lettori: “Attenzione, maneggiare con cura”.

7 – Cosa potresti dire a me e agli altri lettori per invogliarci a leggerlo? 

A.M. Leggete la prima scena, il resto verrà da sé.

O.D.D. Direi semplicemente: non leggetelo se non siete pronti a scandagliare ANCHE il vostro inconscio e tutto ciò che si cela alla vostra coscienza e alle vostre pacificanti certezze.

8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi? 

A.M. Umbratile stakanovista, cortese.

O.D.D. Esercizio improbo, temerario e fuorviante, ma ci proverò comunque. Direi allora i seguenti tre: anomalo, solitario, labirintico.

9 – Quali sono le tue passioni e hobby? 

A.M. Musica classica, giardinaggio, cavalli.

O.D.D. La ricerca intorno ai poteri della mente, all’intelligenza analogica, alla natura e ai misteri che si celano nell’inconscio, alla clinica psicoanalitica, alla storia della follia e della psichiatria, alla lettura e i pochi amici che mi sopportano ancora. Non ho invece tempo per gli hobby.

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

A.M. La raccolta completa dei racconti di Gogol’.

O.D.D. Attualmente sto rileggendo IL PADRINO, il capolavoro di Mario Puzo.

Biografie

Annalina Molteni

Da La stagione del gufo dorato (Ed. Paoline) a Concerto a Fes (Ed. Flamingo) e L’ombra dei walser, Annalina Molteni è autrice di romanzi ispirati alla natura (Il guado della maltinta, Il palio del labirinto, Falsa staffa, Una volta c’era un cavallo, Hotel brughiera) e alla storia del Risorgimento italiano e della Mitteleuropa fine 800 (Domani sarà battaglia, Due donne una bandiera, Il walser dell’imperatore, L’astuccio delle ambre).

Orlando Del Don

Classe ’56, il dr. Del Don è un affermato medico psichiatra e psicanalista che vive e lavora a Bellinzona, nella Svizzera italiana. Autore di Ascensore dall’inferno (2018), Un nuovo inizio ci aspetta (2019) e Nel regno dei sogni e della follia (2019), il suo nome appare anche in altre pubblicazioni saggistiche per le quali ha collaborato. I grandi temi che ruotano attorno al mondo della psiche umana lo appassionano da sempre, spingendolo a addentrarsi sempre audacemente nei meandri della mente.

Vi ringrazio di aver partecipato all’intervista!

Gabrio

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