Ciao lettrici e lettori,
ho il piacere di proporvi l’intervista fatta a Patrizia Gariffo, autrice del libro “Ogni cosa torna” edito “Bookabook”.
Vi segnalo che la mia recensione la trovate qui.
Biografia
Sono nata a Corleone, in provincia di Palermo, il 21 aprile del 1975, ma vivo a Palermo. Nel 2000 ho conseguito la laurea con lode in Lettere classiche. Sono stata sempre appassionata di scrittura, nel 2003 sono diventata giornalista pubblicista. Ho collaborato con Giornale di Sicilia, Anna, Gioia, fino ad approdare nel 2017 a Repubblica, dove curo un blog e una rubrica sulla disabilità, che vivo perché affetta da SMA. Nel 2017 ho pubblicato il romanzo Messi vicini per caso e ad agosto scorso è uscito Ogni cosa torna.
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Ogni cosa torna”?
L’idea è nata nell’estate del 2018. Da tempo avevo in mente la storia di Emma, una donna che ha sacrificato la sua felicità e quella degli altri all’altare dell’ambizione e della ricchezza. Inoltre, desideravo che questo romanzo fosse ambientato in Sicilia e che chi lo leggesse potesse vederne la bellezza attraverso le pagine.
In quei giorni mi trovavo in un posto incantevole che incarna la magia e il fascino della mia terra: San Vito Lo Capo (in provincia di Trapani), località turistica conosciuta ormai da milioni di persone. Così San Vito Lo Capo con la sua spiaggia, il suo mare, la sua chiesa e le sue ville è diventato San Vittorio Siculo, dove si è consumata la storia di Emma e di tutti i personaggi del romanzo.
Circa un anno dopo è arrivata la proposta della casa editrice bookabook, che usa l’innovativo sistema del crowdfunding, dove sono stati i lettori a scegliere che il romanzo fosse pubblicato acquistandone circa 400 copie in cinque mesi.
2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?
Sorprendente, emozionante, profondo.
3 – Un pregio e un difetto di Bianca e di un altro personaggio a tua scelta tra don Luigi, Cecilia, Alice, Emma
Bianca è umana e questo può essere sia un pregio che un difetto. E’ una persona buona, gentile, attenta, ma non è immune a fragilità, errori, dubbi, ripensamenti.
Don Luigi è manipolatore (difetto) e carismatico (pregio).
4 – In quale momento della giornata preferisci scrivere?
Non c’è un momento che preferisco, dipende dall’ispirazione. Inoltre, non amo scrivere nel silenzio più assoluto, avere qualcuno intorno o della musica in sottofondo non mi distrae. Invece, se scrivo in un posto troppo silenzioso non mi concentro.
5 – Quali sensazioni ed emozioni ti provoca la scrittura?
Attraverso la scrittura ognuno di noi può dire quello che in altre condizioni non direbbe. “Nascondendosi” dietro le parole si può anche dire qualcosa a qualcuno. Ricordo a questo proposito Umberto Eco che scriveva: “C’è una sola cosa che si scrive solo per se stesso, ed è la lista della spesa. Serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno” Secondo me, poi, la scrittura è magia. Sul mio profilo Instagram (@patrizia.gariffo), nella bio, infatti, si può leggere: “riempire un foglio, inanellando parole, è magia”. Nel mio caso, infine, credo che sia stata un dono. Se non avessi avuto questo “talento”, forse, la mia vita sarebbe stata diversa.
6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?
No, in realtà non ce l’ho. In tanti mi hanno chiesto se ci saranno altre indagini del Capitano Bianca Giusti e, a volte, ci penso, ma non sono convinta. Se deve esserci un seguito, deve essere una bella storia. Non ho, quindi, un progetto definito, ma tante idee. Questo è quello che conta, secondo me.
7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Inquieta, riservata, disponibile.
8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Aneddoto no, c’è una cosa divertente, però. Il cognome che avevo dato ad Alice era Cooper, ma in fase di editing la mia editor mi ha detto che Alice Cooper è un cantante rock americano molto controverso e discusso e, quindi, ho dovuto scegliere un altro cognome.
9 – Mi puoi citare un paio di autori che preferisci?
Non ho autori preferiti, in realtà. Mi sono innamorata di tanti libri di scrittori anche molto diversi tra loro. Se dovessi sceglierne due, direi Niccolò Ammaniti e Gabriel Garcia Marquez, ma ce ne sono molti altri.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
L’ultimo libro che ho letto è stato un regalo. Si intitola “Il mio anno di riposo e oblio” di Ottessa Moshfegh e parla di una giovane donna bella e ricca, apparentemente appagata e senza problemi, ma in verità molto infelice e senza affetti veri che, affidandosi ad una psichiatra squinternata, decide di dormire per un anno. Si imbottisce di psicofarmaci e passa un anno chiusa in casa, tra lunghi sonni e brevi veglie. Mi è piaciuto molto.
Grazie di aver partecipato all’intervista
Alla prossima
Gabrio