Intervista all’autrice: Martina Camurati

Un saluto a tutti voi!!!

Oggi vi propongo l’intervista realizzata a Martina Camurati, autrice del libro “La signorina Frida” pubblicato dalla casa editrice “Scatole Parlanti”.

Vi ricordo che potete recuperare anche la mia recensione, cliccando tranquillamente qui.

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “La signorina Frida”?

Mi sono sempre dedicata a scrivere racconti brevi, ma nel periodo della quarantena le mie idee e riflessioni hanno preso forma tramite questa storia. Una delle esperienze più forti nel mio percorso di vita è stata quella di lavorare in una casa di riposo qui in Germania. Il trovarmi in un ambiente sconosciuto, senza parlare la lingua del posto e senza conoscere nessuno mi ha portata a osservare molto lo scenario intorno a me e a trasformare le persone in personaggi della mia storia personale.

2 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre aggettivi?

Romantico, profondo, misterioso.

3 – Un pregio e un difetto di Frida?

Il suo estremo altruismo e il suo attaccamento ai valori della vita rappresentano per me un pregio, ma allo stesso tempo un difetto, perché chi si dedica eccessivamente alla felicità degli altri tende a dimenticare la propria.

4 – Ci racconti qualcosa, senza spoiler, dei due personaggi maschili che ruotano intorno a Frida?

David è un personaggio con un segreto, un passato tormentato e un carattere singolare. Si dimostra molto schietto nel dimostrare i sentimenti verso Frida, ma il velo di mistero che lo avvolge lo rende sfuggente e affascinante. Rafael è il tipico ragazzo di bell’aspetto, sicuro di sé e con una leggera aria da intellettuale arrogante. Si dimostrerà avere molteplici sfaccettature che vi conquisteranno.

5 – Quali sensazioni hai provato durante la stesura? 

Scrivere mi ha ricordato tanti momenti passati con gli anziani della casa di riposo. Volevo descrivere le loro personalità al meglio, per poter fare immergere i lettori nella mente delle persone malate di demenza senile e farli avvicinare al tema in maniera naturale.

Durante tutta la stesura il mio continuo obiettivo è stato quello di creare un libro interessante,che intrattenesse e facesse riflettere. Il mio pensiero costante era ” Se mi piacerà quello che leggo, piacerà anche agli altri”

6 – Scaletta sì o scaletta no e come ti sei organizzata per la stesura?

La mia scrittura parte sempre da un’ispirazione momentanea e istintiva, ma, dopo una stesura dei primi capitoli, devo fermarmi per riordinare le idee e creare uno schema coerente, che non lasci buchi di trama. Decisamente scaletta sì

7 – Ci puoi raccontare un aneddoto in particolare?

Durante la prima stesura, ero così impaziente di creare un finale che mi soddisfacesse, da scrivere fino alle 5 di mattina senza sosta. Ero un fiume in piena e, così come quando si inizia a leggere un libro così interessante da trasportarti e farti dimenticare l’ora e il giorno, allo stesso modo la trama del mio libro mi aveva catturata completamente. Dopo un paio di mesi ho riletto il tutto e non mi piaceva più. In pratica quel finale a cui così strenuamente mi ero dedicata è stato completamente cancellato e riscritto da capo.

8 – Hai qualche passione e hobby che svolgi nel tuo tempo libero?

Amo gli animali e mi dedico al volontariato presso diversi rifugi, mi piace molto leggere e ovviamente scrivere. Sono molto appassionata al mondo del Makeup, così come ad ogni forma di arte pittorica.

9 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Romantica, artista, spirituale

10 – Infine una curiosità: qual è stato l’ultimo libro che hai comprato e/o letto?

“Un giorno” di David Nicholls. Nonostante il film sia un classico, il libro ha saputo emozionarmi e commuovermi ancora di più.

Biografia

Martina Camurati

Nata a Genova nel 1995. Amante di ogni forma d’ arte.

Dopo il liceo classico ho studiato presso un’accademia di trucco teatrale per poi lavorare presso il Teatro Carlo felice di Genova. All’età di vent’anni iniziai a viaggiare in varie località italiane lavorando per diverse agenzie di moda come makeup artist.

L’amore mi ha portato in Germania nel 2017, dove, catapultata in una realtà nuova, confrontandomi con una lingua sconosciuta, sono uscita dalla mia comfort zone e mi sono buttata in svariate esperienze lavorative, tra cui l’OSS.

Questo lavoro è stato una sfida che, per quanto dura fisicamente e moralmente, mi ha in qualche modo scavato dentro un buco a forma di racconto.

La scrittura è sempre stata la mia forma di espressione più profonda e il mezzo tramite il quale riesco a vedere la realtà con occhi sempre curiosi e romantici.

Grazie di aver partecipato all’intervista.

Alla prossima

Gabrio

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