Ciao lettrici e ciao lettori,
la protagonista dell’intervista di oggi è Katia Tenti, autrice del libro “Resta quel che resta”.
Intervista
1 – Chi è Katia Tenti e che scrittrice sei?
Difficile da definire chi sia Katia Tenti sul piano personale. Amo le cose semplici, come la lettura di buoni libri in compagnia di un buon bicchiere di vino: questo mi definisce piuttosto bene. Come scrittrice credo di essere molto coscienziosa, se mi passi il termine. Nel senso che prima di passare un testo al mio agente o al mio editore, ci lavoro su a lungo, con cinque o sei revisioni. Non sono mai del tutto contenta del mio lavoro, tendo a perfezionare, a cambiare, a reinterpretare. Ma ad un certo punto occorre staccarsi dal testo.
2 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Resta quel che resta”
Il romanzo è nato dal desiderio di raccontare la storia degli italiani immigrati in una terra di confine tra le due guerre: un tema che in pochissimi conoscono ma che di fatto rappresenta la drammaticità dell’epoca fascista. Per fa sì che certe storie non si ripetano e per lasciare un’eredità prima che venga dimenticata del tutto. Il rischio di cancellare la storia è sempre in agguato.
3 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre aggettivi?
Corale, profondo, originale.
4 – Un pregio e un difetto, in generale, dei personaggi o di un paio di essi a cui sei più legata?
I miei personaggi sono tutti pieni di pregi e difetti. È una “cifra stilista” se vogliamo: perchè così è la vita, tutti nascondo lati oscuri dietro quelli luminosi, ma anche viceversa. Il mio preferito è Max: da sempre nutro una certa passione per i bambini problematici. Non a caso seguo anche bambini autistici nei compiti scolastici.
5 – Saga familiare e romanzo storico quali difficoltà hai trovato durante la stesura?
Progettare questo genere di romanzi è molto difficile, davvero. Alla lettura non sembra, ma conciliare il contesto storico con le trame di fantasia, agganciare quindi il vero con il verosimile, impone un lavoro molto complesso. Per non parlare dei dialoghi…
6 – Scaletta sì o scaletta no e come ti sei organizzata per la stesura essendoci anche tanti personaggi?
Scaletta si, assolutamente. La considero la mia bibbia. In questo romanzo, con trentaquattro personaggi in scena, tutti indispensabili, non si può certo lavorare senza un progetto articolato, una scaletta dettagliata. Ma non deve mai essere una gabbia.
7 – Ci puoi raccontare un aneddoto in particolare?
Mentre scrivevo il romanzo ho cercato diverse fonti viventi. Una di queste è un anziano signore che ha vissuto tutto quel periodo e ha scritto qualche saggio a livello locale. Quando si è detto disposto a darmi una mano, passandomi anche fotografie, scritti suoi e altro, sono andata a trovarlo. La cosa carina è che poi mi aspettava tutte le settimane: andavo a trovarlo e praticamente siamo diventati amici. Ogni volta che ero lì, riceveva una chiamata del figlio, preoccupato per la sua salute. Lui rispondeva molto sbrigativo “adesso ho da fare”. Mi faceva tanta tenerezza. Purtroppo è mancato qualche tempo fa.
8 – Hai qualche passione e hobby che svolgi nel tuo tempo libero?
Mi piace molto viaggiare e cucinare. Pratico sport, ma non propriamente per passione, mentre girare il mondo…quello sì!
9 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Precisa, determinata, generosa.
10 – Infine una curiosità: qual è stato l‘ultimo libro che hai comprato e/o letto? Sto leggendo un bellissimo libro di Julian Barnes: Il senso di una fine. Meraviglioso, davvero.
Biografia
Katia Tenti è nata e vive a Bolzano. Si è laureata in sociologia a Trento e per anni si è dedicata approfondimento dei fenomeni di devianza sociale. Da sempre si occupa di cultura, di teatro e di arte contemporanea. È autrice di diversi format culturali di musica, di teatro, di arte e di letteratura dedicati ai giovani talenti.
I suoi romanzi sono ambientati in Alto Adige, sua terra di origine – caratterizzata da forti contraddizioni sociali, culturali e etniche – per la quale nutre un sentimento di attaccamento profondo.
Per Marsilio Editori ha pubblicato Ovunque tu vada (2014) e Nessuno muore in sogno (2017).
sito: katiatenti.it, IG: katia_tenti FB: katia tenti
Grazie di aver risposto alle mie domande!
Alla prossima!
Gabrio