Buongiorno lettrici e lettori !!!
Vi propongo, con piacere, una nuova intervista. La protagonista è Fiorenza Pistocchi, autrice del romanzo noir “Il tocco del piccolo angelo” pubblicato da “Neos Edizioni”.
Il libro mi ha sorpreso piacevolmente per la cura con cui è stato realizzato. Infatti la carta è di pregio e ogni singolo dettagliato è molto curato. All’inizio di ogni capitolo c’è una citazione che lo introduce nel modo più adatto. Quest’idea dell’autrice mi è piaciuta parecchio.
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Il tocco del piccolo angelo”?
L’idea è nata dall’incontro, avvenuto a San Vittore, con le detenute che producono, nel laboratorio di cucito, i turbanti per le donne che effettuano la chemioterapia all’Istituto dei Tumori di Milano. Ho visto donne e ragazze giovani e mi sono chiesta come fossero finite nel mondo del crimine. Non ho potuto parlare con loro, ma anche solo vederle e sapere quante iniziative si svolgono nel carcere per reinserirle in una vita normale mi ha fornito la motivazione a scrivere di una di loro, del tutto inventata, Linette, che è diventata la protagonista del romanzo.
2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?
Noir, investigativo, irrazionale (questi ultimi due termini possono sembrare antitetici, ma descrivono le due anime del romanzo, impersonate dai due personaggi principali)
3 – Un pregio e un difetto del commissario Perego e di Linette?
Diego Perego è un commissario tenace, che non molla l’indagine finché non ha trovato il colpevole; il suo difetto è la mancanza di pazienza
Linette Rossetti ha uno spiccato istinto materno e di empatia; il suo difetto è l’essere preda di continui dubbi.
4 – Nella seconda di copertina si parla di “cuore/ragione” che ruolo hanno nel libro senza fare spoiler?
Sono i due dubbi della protagonista, che non sa quale strada percorrere: la ragione le suggerisce un comportamento, ma il cuore ne propone un altro. Infatti il suo percorso sarà tortuoso e mescolerà continuamente i due elementi.
5 – Come mai la storia è stata ambientata a Milano (in copertina si legge proprio il sottotitolo “Indagine a Milano”)?
Amo Milano, una città viva, che fornisce opportunità e sa accogliere. A Milano ho vissuto per più di trent’anni, in particolare ho abitato nel quartiere di Lambrate/Città Studi e ho lavorato nel quartiere di Crescenzago. Conosco bene questi due quartieri, che nel tempo si sono trasformati: Lambrate, da estrema periferia operaia è oggi un polo creativo e di imprenditoria giovanile, pur conservando un carattere popolare; Crescenzago, che si affaccia sul canale Martesana, ha accolto un tempo l’immigrazione dal Sud dell’Italia, mentre oggi è il quartiere più multietnico di Milano, una ricchezza, ma anche una fonte di problemi ancora non risolti del tutto. Per me è stato naturale ambientare qui il mio romanzo.
6 – Quali emozioni e sensazioni hai provato mentre lo scrivevi?
Scrivere è un’attività impegnativa, che richiede dedizione e tempo, tuttavia, quando la storia che ho immaginato ha cominciato a prendere vita sulle pagine, mi sono sentita bene, disponibile anche alla fatica che sarebbe derivata dalla necessità di leggere e rileggere, controllare e rivedere il testo, per renderlo sempre migliore. Cerco di immaginare come il lettore potrà reagire a quello che scrivo e mi pongo l’obiettivo di coinvolgerlo e divertirlo.
7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Tenace, creativa, ottimista.
8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Ero proprio all’inizio della progettazione del romanzo e ho incontrato un’amica che aveva appena iniziato una nuova attività lavorativa (che non posso specificare), della quale mi ha parlato con entusiasmo e passione. Dall’incontro casuale con lei è nata l’idea del lavoro di Linette.
9 – Quali sono le tue passioni e hobby?
Come ogni scrittore mi piace molto leggere: non riesco a dormire se prima non ho letto una cinquantina di pagine. Cammino molto, attività quasi meditativa, che mi permette di riflettere e che mi aiuta a progettare storie e personaggi. Vado in piscina almeno una volta alla settimana. Non mi perdo le belle mostre d’arte che si svolgono a Milano; la prossima che visiterò sarà quella di Monet a Palazzo Reale.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Un classico, di Sandor Màrai “Le braci”, fa parte dei libri che leggo nel Gruppo di Lettura della Biblioteca di Pioltello. Come vedi non di soli gialli mi nutro…
Biografia
Fiorenza Pistocchi
Nata a Savona, ha vissuto per molti anni a Milano, attualmente risiede a Pioltello.
In passato ha scritto pubblicazioni per bambini a carattere didattico per Signorelli, Juvenilia, DeAgostini, Atlas.
Neos Edizioni di Torino ha stampato la serie di suoi romanzi gialli ambientati in Liguria, a Noli, un antico borgo nel quale agisce il suo personaggio, un vigile impegnato a risolvere delitti e misteri: Il destino disegna paesaggi di mare, 2014; Appuntamento a San Paragorio, 2015; Il tesoro del Transylvania, 2016; Le perle portano lacrime, 2017; La madre nell’ombra, 2019; Ossa sotto il castello, 2020.
È curatrice per Neos Edizioni delle antologie Natale a Milano 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021. Quest’ultima in collaborazione con lo scrittore Gian Luca Margheriti.
A settembre 2018 è uscito il suo primo romanzo a sfondo storico: Il cuore tenace della lavanda, ambientato negli anni della Prima Guerra Mondiale (Neos edizioni) e a novembre 2019 è stato stampato il secondo, I colori del buio, Neos edizioni, ambientato a Pioltello tra il 1943 e il 1945, quando dalla piccola stazione del paese transitavano i convogli carichi di persone destinate ai campi di concentramento e di sterminio.
Ha scritto molti racconti, che si trovano in antologie tematiche di Neos edizioni, tra le quali, nel 2020, Nulla più come prima sul dopo-Covid19 e TutTo SotTo-Sotto mentite spoglie, raccolta di racconti noir ambientati in Piemonte.
La sua ultima opera è il romanzo giallo/noir Il tocco del piccolo angelo, uscito nel giugno 2021 per Neos edizioni, ambientato a Milano, nel quartiere di Lambrate-Città Studi, dove ha abitato.
Ti ringrazio molto di aver risposto alle mie domande.
A presto
Gabrio