Un saluto a tutti voi lettrici e lettori,
con grande piacere vi propongo l’intervista a Barbara Pregnolato, autrice del libro “L’Altra Accanto”, edito Augh edizioni.
Se volete leggere prima la mia recensione, la trovate cliccando qui.
Biografia
Barbara Pregnolato è nata a Mede (PV) e vive ad Alessandria. E’ stata la più giovane editrice radiofonica italiana, proprietaria della storica emittente regionale Radio Delta. Ha lavorato come speaker e giornalista radiotelevisiva, autrice e conduttrice di programmi radio e tv.
Dipinge e ha una propria linea di gioielli ecologici realizzati totalmente in carta.
Ha pubblicato una raccolta poetica, Finché saremo di porcellana (Edizioni La Gru, 2013).
“L’altra accanto” è il suo primo romanzo.
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “L’altra accanto”
Da una frase letta in una intervista a Cortázar che citava: “Una condizione irrimediabile”. Frase che mi è subito risuonata come titolo, da cui partire. Mi sono domandata qual è, una delle possibili condizioni irrimediabili, che possono mettere al muro, e quindi, costringere una persona ad attivare tutto un meccanismo interiore di difesa, di attaccamento, di allontanamento dalla realtà?
Le storie mi interessano principalmente per raccontare la complessità della mente umana. L’uomo e il suo modo di affrontare l’inaspettato. Questo è l’aspetto da cui parto sempre, per dare vita ad una storia.
2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?
E’ difficile descriverlo con pochi aggettivi, ma ci provo.
Emozionale, nel senso che conduce verso il sentire.
Vero, perché ho raccontato il dolore che un mio famigliare ha realmente vissuto.
Introspettivo, spinge il lettore a porsi domande su se stesso e tira qualche schiaffo.
3 – Un pregio e un difetto di Anna e di Rolando
Un pregio di Anna è la capacità di amare oltremisura e, fuori da una dimensione ben definita. Questo però, è anche il suo grande difetto. Quello di attaccarsi ad un passato che non può ritrovare.
Il pregio di Rolando è quello di continuare a crederci, anche quando gli eventi sono evidenti e contrari. Un suo difetto è quello di non accettare la realtà, costruendo intorno ad Anna molte difese protettive. Questo almeno, fino a un certo punto della storia.
4 – Quali emozioni hai provato mentre lo scrivevi?
Scrivere “L’altra accanto” ha significato raccontare, in parte, la storia che appartiene ai miei antenati. C’è un legame profondo con qualcosa di sconvolgente accaduto che a tracciato, segnandola, la vita di mia madre, e la mia. Questa storia è nata per renderle omaggio.
Ho cercato di essere molto onesta.
In questo libro c’è tutto il mio desiderio di raccontare, l’emotività. Per poter riscattare chi, per impossibilità, chi per condizione – come dicevamo prima, irrimediabile – ha dovuto adattarsi a vivere un’altra vita.
E questo è, a mio dire, un aspetto terribile: essere vincolati all’infelicità.
5 – Svolgi molte attività ed impegni, a quale sei più legata e ti regala soddisfazioni a 360 gradi?
E’ una domanda difficilissima, Gabriele. Sarebbe molto più facile svolgerne meno ed avere le idee molto più chiare. Sono tutte attività legate alla creatività. Mi trovo a rimbalzare fra il disegno, la creazione di oggetti, la scrittura, inoltre, vengo dalla radio. Un mondo dove la parola diventa, musica.
Tutte le mie attività nascono da un mio bisogno primario: comunicare, esprimermi. Sono tutte mie parti e tutte necessarie.
6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?
Sì, certo, sto lavorando a una nuova idea per un romanzo. E forse, non escludo, un ritorno alla poesia.
7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Empatica, profonda, osservatrice.
8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Di fatto ne ho già parlato, a partire dal titolo che era, fin dall’inizio, “ Una condizione irrimediabile”.
Una curiosità è sull’ultimo capitolo. Il libro si chiudeva con il penultimo. Poi una mattina, al risveglio, e ho deciso di ascoltarmi: mancava qualcosa. Anche se non avevo alcuna idea di cosa avrei scritto, mi sono seduta al computer, ed è nata la chiusura della storia. C’era un personaggio del libro che aveva da dire la sua. È Rolando che ha scelto il finale.
9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
L’amore per la scrittura nasce con la scoperta alle medie, di Buzzati. Autore che resterà profondamente legato a me. Da adolescente è arrivato Kafka, attraverso “messaggi” dalla pagine dell’inserto della Stampa, “Tuttolibri”.
Amo in modo particolare i poeti. Lorenzo Mair, l’ombra che aleggia su Anna, il Poeta per eccellenza, nasce da questo mio legame con il mondo della poesia che ho sempre considerato, porto da cui salpare ed attracco, luogo, dove tornare.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Devi sapere che sono una lettrice “affamata”. Leggo contemporaneamente, molti testi. Principalmente saggi. Negli ultimi anni mi sono appassionata alla psicologia. Molti significa anche cinque o sei, nello stesso momento. Cerco, salto, trascrivo. E’ un lavoro di ricerca.
Amo sempre, in modo viscerale, la poesia.
Ti rispondo quindi, La vita Meravigliosa, di Patrizia Cavalli.
Ti ringrazio di aver partecipato all’intervista.
A presto
Gabrio