Intervista all’autore: Silvio Moretti

Ciao lettori,

questa settimana l’ospite dell’intervista di oggi è Silvio Moretti, autore del libro “A metà strada” pubblicato da “Scatola Parlanti”.

Vi invito a recuperare la mia recensione potete cliccando qui.

Intervista

1 – Chi è Silvio Moretti e che tipo di scrittore sei?

Sono stato da sempre appassionato di letteratura poi però ho fatto altro per lavoro: sono stato Direttore delle relazioni sindacali di un’importante associazione imprenditoriale nazionale. Però l’interesse per la scrittura (ho collaborato per alcuni anni con Il Messaggero e con alcune radio e televisioni private) non mi ha mai lasciato. Negli anni ’70 ho conosciuto lo scrittore Achille Campanile che, in seguito, insieme ad Angelo Cannatà ho cominciato a studiare, pubblicando un sito internet a lui dedicato e tre pubblicazioni con l’editore Aragno: “Autoritratto”, “Urgentissime da evadere” e “Grazie arcavolo!”.  Mi piace pensare che sia anche un pò “colpa” sua se sono diventato scrittore.

2– Come, o da dove, è nata l’idea di scrivere il tuo libro “A metà strada”?

Chi non desidererebbe almeno una volta poter parlare con un proprio caro scomparso? E forse lo stesso desiderio è nelle anime dei nostri defunti. Il libro nasce proprio da questa domanda che in tanti si pongono e che anch’io più volte mi sono fatto e che ha dato l’avvio al romanzo.

Nel mio romanzo la scintilla che ha acceso la storia si ricollega ad un fatto veramente accaduto. Io ho perso mio padre, cui il libro è dedicato, quando lui era ancora giovane e io non avevo ancora trent’anni. Di me, di quello che avrei fatto in seguito, del mio lavoro, della mia famiglia lui non ha potuto vedere nulla. Mi sarebbe piaciuto poter parlare, confrontarmi con lui e vederlo invecchiare.

3 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre parole?

Introspettivo, commovente, delicato

4 – Un pregio e un difetto di Giuliano e come lo descriveresti caratterialmente?

Se questi possono considerarsi difetti, Giuliano è una persona inquieta, fragile. Tra i pregi indicherei certamente che è una persona con convinzioni e valori profondi.

5 – Ci racconti qualcosa di Andrea, il padre di Giuliano?

Andrea è una figura complessa. È al tempo stesso un riferimento per Giuliano, come lo possono essere molti padri per i figli, ma è anche detestato. Andrea è un libertino e questo Giuliano non lo accetta. C’è insomma amore e odio nel loro rapporto e sono frequenti gli scontri tra di loro, anche accesi, fino a quando Andrea è vivo.

Solo da defunto Andrea sembra pentirsi e dice in un punto del romanzo che i padri non vorrebbero mai smettere di occuparsi del destino dei propri figli. Ma riconosce che forse hanno ragione i figli: preferirebbero sbagliare da soli.

6 – Quali sono le tematiche trattate?

Il tema della morte è centrale nel romanzo che tuttavia ho cercato di trattare con delicatezza e anche con un pò di ironia e non come una cosa di cui aver paura. C’è il desiderio di volgere lo sguardo oltre il limite della vita. E c’è l’amore che ci fa dire che comunque vadano le cose nella vita, valga sempre la pena viverla.

7 – Qual è, secondo te, il punto di forza del tuo romanzo?

Avere raggiunto un giusto equilibrio fra profondità, emozione e leggerezza.

8 – Quali sensazioni hai provato durante la stesura?

Di vivere un’avventura faticosa ma affascinante, un viaggio con Giuliano, Andrea ed Eugenia, i personaggi principali del romanzo, che alla fine mi è quasi dispiaciuto lasciare.

9 – Come ti descriveresti con tre aggettivi e quali passioni/hobby hai nel tempo libero?

Credo di essere sensibile, curioso e polemico. Oltre alla lettura naturalmente, amo il calcio, tifo Inter, ascolto musica soprattutto classica e jazz e colleziono lampade anni ’60.

10 – Infine una curiosità: qual è stato l‘ultimo libro che hai comprato e/o letto?

“Tatà” di Valerie Perrin, ancora da leggere.

 

Biografia

Silvio Moretti è nato a Civitavecchia e vive a Vitorchiano (VT). È uno studioso dello scrittore Achille Campanile, conosciuto e frequentato negli anni Settanta, sul quale ha realizzato, insieme ad Angelo Cannatà, un sito web e del quale ha curato, sempre con Angelo Cannatà, alcune pubblicazioni per le edizioni Aragno: Autoritratto (2008), Urgentissime da evadere (2010) e Grazie, arcavolo! Raccolta di scritti inediti e dispersi (2017).

Grazie di aver partecipato all’intervista!

Alla prossima!
Gabrio

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