Intervista all’autore: Sebastiano Bazzìchi

Buongiorno a voi lettori e lettrici,

questa settimana ho il piacere di ospitare Sebastiano Bazzìchi, autore del libro “Incontro” pubblicato da “Scatole Parlanti”.

Se volete recuperare anche la mia recensione, la trovate cliccando qui.

Intervista

1 – Chi è Sebastiano Bazzichi e che tipo di scrittore sei?

Sebastiano è un uomo cresciuto all’insegna della timidezza e dell’introversione. A un certo punto della mia vita ho sentito il forte bisogno di tirare fuori quello che avevo dentro ed esprimere le mie emozioni ed è per questo che mi sono avvicinato al teatro. Studiando recitazione ho cominciato a sentire anche la necessità di scrivere le storie che immaginavo e quindi ho iniziato anche a studiare Scrittura Drammaturgica.

Una volta completato il mio primo testo teatrale ho deciso di metterlo in scena interpretandolo e dirigendolo sfruttando l’esperienza maturata sul palco degli anni precedenti. Avendo capito in età adulta l’importanza di esternare le proprie emozioni sono uno scrittore che porta avanti i progetti che sente di dover scrivere. Una storia veicola un messaggio che suggerisce uno spunto di riflessione e per me è fondamentale che quel messaggio sia un qualcosa che ho necessità di esprimere, una parte di me che ha bisogno di venire fuori in quel determinato momento.

2– Come, o da dove, è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Incontro”.

L’idea di “Incontro” è nata dalla necessità di trasformare delle energie negative in positive. Durante il Covid, non potendo fare teatro, mi sono messo a scrivere, decidendo di confrontarmi con una forma di comunicazione per me nuova: il romanzo. Ho selezionato alcuni dei miei tanti soggetti che consideravo idonei a diventare un romanzo, per poi sceglierne una. Ho preso questa idea di base, che era lì da un decennio, e ho cominciato a lavorarci mettendoci 10 anni di esperienze di vita professionale e personale, trasformando tutto questo in “Incontro”.

La scelta di dedicarmi a questa storia e non alle altre non è casuale: la parte più intima e profonda di me l’ha scelta. “Incontro” tratta della capacità di mettersi in discussione per avere quella elasticità emozionale per poter affrontare i cambiamenti drastici e inaspettati della vita; cambiamenti che prima o poi arrivano, che lo si voglia o no. Cambiamenti che io stesso stavo per dover affrontare ma ancora non lo sapevo.

3 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre parole?

Intimo. Audace. Inaspettato.

4 –Un pregio e un difetto di Don Claudio e caratterialmente come lo descriveresti?

Un pregio di Don Claudio è l’umiltà. Nonostante la vita lo metta di fronte a difficoltà inaspettate lui riesce a trovare la forza per mettere in discussione tutto quello in cui ha creduto fino a quel momento per cercare una via d’uscita dall’oscurità. E per fare questo serve umiltà. Un difetto di Don Claudio è l’ingenuità. La mancanza di esperienza di vita al di fuori del suo mondo lo porta ad essere un pò ingenuo.

Caratterialmente lo descriverei come un uomo pieno di amore ma che le circostanze della sua vita lo hanno portato a non esprimere appieno questo amore. Le avversità che trova sul suo cammino, se affrontate nel modo giusto, possono essere un modo per riuscire a esprimere tutto l’amore e la passione che ha dentro di sè.

5 – Cosa si deve aspettare il lettore dal tuo romanzo?

Da “Incontro” ci si deve aspettare di trovare l’inaspettato. L’inizio della narrazione riguarda una certa cosa che è parte integrante della storia ma è solo la base per poi proseguire con diverse sfumature che puntano al tema principale in una fusione di armonia crescente.

6 – Hai avuto critiche sull’argomento trattato e come hai risposto?

Considero le critiche come fonte di insegnamento. A tutti piace ricevere complimenti ma è solo attraverso le critiche che si può migliorare, perché ci mostrano aspetti che non avevamo notato o considerato e quindi possiamo approfondire e raffinare le nostre capacità. Accolgo sempre qualsiasi critica a braccia aperte anche se possono essere dolorose, ma questo fa parte del gioco.

Una critica che ho ricevuto è stata che qualche lettore non ha condiviso le scelte dei due personaggi, soprattutto di Don Claudio. In particolare le scelte ecclesiastiche. Questo da una parte mi lusinga perché significa che i lettori hanno a cuore le vicende dei miei personaggi, che per uno scrittore è un traguardo auspicabile; d’altro canto mi ha portato a riflettere sul fatto che posso approfondire la psiche e le emozioni dei miei personaggi ancora più di quello che già non faccio.

7 – Il libro, al suo interno, è organizzato in modo molto particolare: ce ne parli?

Io vengo dal teatro; ho scritto e messo in scena i miei spettacoli teatrali, scrivo sceneggiature, ho realizzato un cortometraggio, così quando ho deciso di confrontarmi con un romanzo mi è venuto naturale fondere i diversi stili, quello narrativo tipico del romanzo e quello dialogico tipico del teatro. In questo modo il lettore si trova dentro alcune scene e ha la sensazione di vivere la stessa esperienza che stanno vivendo i personaggi in quel momento.

8 – Ci puoi raccontare un aneddoto in particolare?

Mentre scrivevo “Incontro” ho dovuto affrontare un radicale cambiamento nella mia vita personale, quindi mi sono trovato a mettere in pratica quello di cui stavo scrivendo. Mentre Don Claudio, il personaggio da me creato, stava faticando ad affrontare un cambiamento e stava cercando di capire come fare, io mi sono trovato a fare la stessa cosa. Tutta la storia di “Incontro” quindi è un aneddoto in sé.

9 – Come ti descriveresti con tre aggettivi e quali passioni/hobby hai nel tempo libero?

Riservato. Estroverso. Passionale. Nel tempo libero vado in moto, sia su strada che in Enduro, cioè fuoristrada. Mi piace fare escursioni nella natura, partecipare a degustazioni enogastronomiche, cucinare e ovviamente leggere.

10 – Infine una curiosità: qual è stato l‘ultimo libro che hai comprato e/o letto?

“Cambiare l’Acqua ai Fiori” di Valérie Perrin. Lei è una scrittrice affine a me ed è riuscita a trasmettermi emozioni non solo per la sua storia ma soprattutto per come è sviluppata e raccontata questa storia. Come lettore mi ha emozionato, come scrittore mi ha arricchito perché da libri come quello si può soltanto imparare.

 

Biografia

Sebastiano Bazzìchi nasce in Toscana. Dopo un infanzia e una gioventù trascorse tra studi, divertimento e lavoro in ambito balneare sente la necessità di avere di più da se stesso. Studia Teatro diventando attore e successivamente studia anche Scrittura Drammaturgica. Nel 2014 crea la “Compagnia Anonymous” e mette in scena il suo primo testo teatrale “Oscar”, occopandosi anche della regia.

Nel decennio successivo mette in scena i suoi spettacoli teatrali (scritti, diretti e interpretati) prima in Toscana e poi a Roma dove si traferisce nel 2018. Nel 2021 decide di confrontarsi con un metodo comunicativo per lui nuovo, il romanzo. Scrive “Incontro” che viene pubblicato nel 2022.

Ti ringrazio di aver risposto alle mie domande!

Alla prossima!

Gabrio

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Prev post: Classifica TOP10 21 settembre 2024

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