Buona serata lettrici e lettori!!!!
Per il momento dell’intervista ho il piacere di proporvi quella a Pierpaolo Moscariello, autore del libro “Valori normali” pubblicato da “Edizioni Dialoghi”
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Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Valori normali”?
“Valori anomali” è nato da un bisogno, come accade forse per molti esordienti. Mi trovavo in un periodo della vita in cui combattevo contro tutta una serie di frustrazioni. È stata forse la rabbia a spingermi a scrivere. Mi guardavo intorno e non mi ritrovavo in nulla di ciò che mi circondava. Avevo un sacco di cose da dire, da buttar fuori. Ho provato a cercare un veicolo per farlo e la scrittura è stata la forma di espressione con cui mi sono trovato più a mio agio.
All’inizio era la mia storia che volevo raccontare, poi, per fortuna, “Valori anomali” è diventato altro da me. Dico “per fortuna” perché le aggiunte narrative creano uno spazio nuovo di elaborazione e creatività. Diciamo che mi sono divertito a riscrivere la mia storia, a darle twist inaspettati e un finale a sorpresa. E a chi non piacerebbe ogni tanto riscrivere il corso delle cose?!
2 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre aggettivi?
Introspettivo, provocatorio… autentico. Quest’ultimo aggettivo è quello che poi ridimensiona gli altri due.
3 – Oltre a dirci un pregio e un difetto di Paolo ci racconti di lui caratterialmente?
Il difetto di Paolo è quello di mettere in discussione tutti. Il pregio di Paolo è quello di mettere in discussione anche se stesso. Credo che la forza narrativa di Paolo stia proprio in questo, nell’esplorare tutte le declinazioni delle emozioni umane, nei pregi che si trasformano in difetti, e viceversa.
Il lettore non sa mai da che parte stare. E tutto questo credo stimoli il pensiero, restituisce delle pause in cui il lettore prende del tempo per capire il protagonista, e forse anche un po’ se stesso. In breve, Paolo ha un caratteraccio. È polemico, a tratti arrogante, provocatorio. Allo stesso tempo si espone, mette a nudo le sue fragilità, le debolezze, senza pudore, tanto che poi alla fine, forse, ci risulta pure simpatico.
4 – Quali sensazioni hai provato mentre scrivevi il romanzo?
Tante. A volte troppe. “Valori anomali” è stato un percorso di psicoterapia fatto in casa, un periodo di crescita e liberazione. Mentre rileggevo tanti passaggi mi ritrovavo tra le pagine, perché in fondo Paolo è una versione di me portata all’estremo, con pregi e difetti miei, amplificati all’ennesima potenza. Mi è capitato di farmi rabbia, ma anche di provare tanta tenerezza per ciò che ero e non sono più. Allo stesso tempo ho capito che, se prima sentivo troppo, e tutto mi attraversava con impeto eccessivo, a volte ora ho la sensazione di sentire troppo poco. E Paolo, da quando ha preso vita tra le righe del romanzo, mi ricorda costantemente di bilanciarmi, di rimettermi sempre alla ricerca della giusta misura.
5 – Quando inizi a scrivere un libro sai già il finale?
Il finale penso sempre di saperlo. Peccato che poi non sia mai quello che finisce nella stesura definitiva del romanzo. Parto con un’idea chiara, poi il processo di scrittura diventa un viaggio e cambia sempre le carte in tavola. Quando arrivi alla fine non sei mai la stessa persona che ha scritto la prima parola del capitolo 1. Quindi, ormai mi sono arreso e so che, nonostante le buone intenzioni, i finali che mi impongo non vedranno mai la luce.
6 – Scaletta si o scaletta no e come ti sei organizzato per la stesura?
Diciamo che sono lo studente che un insegnante di scrittura creativa non vorrebbe mai avere. Sono un fan dell’assenza di struttura. Le scalette mi mettono un’ansia terribile, mi fanno sentire incastrato e limitano il mio processo creativo. È ovvio che qualche nota la butto giù, è indispensabile anche per evitare incongruenze logiche, il minimo sindacale. Piuttosto, la cosa che faccio è registrare degli audio sul cellulare mentre sono in giro e mi vengono idee o passaggi da inserire in un capitolo o in un altro. Le persone sul tram spesso mi guardano stranite. Meno male che vivo in Germania e non riescono a capire ciò che dico, altrimenti chiederebbero un TSO.
7 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
La cosa singolare di “Valori anomali” è che è nato dal centro. Ai tempi avevo cominciato a usare da poco le applicazioni di incontri online. Una sera ero tornato a casa da un appuntamento disastroso, noiosissimo, di quelli durante i quali pensi solo a scappare. Mi ritrovai a raccontare la serata ai miei coinquilini. La buttai sul comico e, tra una risata e l’altra, uno mi disse: “Dovresti scrivere una serie di racconti con tutti i tuoi incontri”. Scherzava.
Il giorno dopo, dalle ceneri di quell’appuntamento disastroso, è nato Charlie, uno dei personaggi secondari di “Valori anomali” e la sua storia è finita nel mezzo. È da quel mezzo che si è sviluppata la storia di Paolo. Questo per ritornare al fatto che non sono un amante della struttura, affatto.
8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Rompiscatole, polemico… ma simpatico. L’ultimo ce l’ho infilato dentro perché dovevo pur trovare un pregio.
9 – Quali sono le tue passioni e hobby?
La scrittura e la lettura sono le mie passioni principali, ovviamente. Mi piace cantare (ma questo non avviene mai al di fuori delle quattro mura di casa. I miei vicini ne sanno qualcosa). Mi appassionano molte forme artistiche: la musica, la danza, il teatro. Per il resto mi sento anche piuttosto noioso, non amo fare sport, non sono un tipo da grandi scampagnate in montagna, campeggio, viaggi avventurosi. Mi piace andare in giro e conoscere storie, bermi il piccolo mondo che mi circonda alla goccia, senza dover fare a tutti i costi qualcosa che si possa definire o inquadrare in un’attività ben precisa.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Una faticaccia da cui devo ancora riprendermi.
Biografia
Pierpaolo Moscariello è nato nel 1989 a Eboli (SA). Laureato in Biotecnologie, lavora come ricercatore all’Istituto Max Planck per la Ricerca sui Polimeri, a Magonza (Germania). Valori anomali è il suo romanzo d’esordio.
Grazie di aver partecipato all’intervista.
A presto
Gabrio