Intervista all’autore: Paolo Pajer

Buongiorno lettrici e buongiorno lettori.

Con grande piacere vi propongo l’intervista a Paolo Pajer, autore del libro  “Leggermente distopico” pubblicato da “La Torre dei Venti”.

Per recuperare la mia recensione potete cliccare qui.

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Leggermente distopico”?

Innanzi tutto, Gabrio, ci tengo a ringraziarti tantissimo per la gentilezza di ospitarmi sul tuo Blog.

L’idea originale nasce da una specie di discussione fantasiosa che feci un paio anni fa con delle colleghe, al lavoro, mentre (loro) facevano i conti di quanti anni mancassero all’agognata pensione. Mi è venuta in mente una possibilità quasi impronunciabile, quella dell’anticipo pensionistico con rientro perpetuo; silenziosamente, poi, ne ho sviluppato l’embrione di una storia. Si sono affacciati i personaggi, hanno preso vita vicende che quasi in automatico si sono collocate al loro posto. E alla fine, ne è scaturito un romanzo.

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Ironico, profondo e attuale.

3 – Un pregio e un difetto di Giuseppe e di Loretta?

Giuseppe ha il pregio di cercare sempre il lato leggero delle cose, la capacità di ridere in ogni situazione. Di contro, gli piacciono i Beatles, che a me proprio non vanno giù…

Loretta è un personaggio complesso: una donna d’altri tempi, forgiata con il mantra di casa e chiesa. Centro del focolare, capace di sacrifici estremi e di ingollare bocconi velenosi per il sacro bene della famiglia. Il suo difetto è restare troppo nelle paludi del suo falso-pregio: si annulla per gli altri, non capendo che la sottomissione non è amore.

4 – Ci racconti qualcosa circa la scelta del titolo, indubbiamente “leggermente” stuzzica parecchio la curiosità

Una volta completata la scrittura, mi sono trovato alle prese con la ricerca del titolo. Non ci avevo ancora pensato e a quel punto non riuscivo più a venirne fuori. Ho chiesto aiuto a mia moglie (prima beta-lettrice, editor e critico), che non aveva ancora letto il manoscritto. Mentre stavo tentando di spiegarle il genere letterario in cui avrei collocato il manoscritto, le dissi che era una storia leggermente… distopica. E lei mi rispose: «Ecco il titolo.».

Una volta trovato l’editore, La Torre dei Venti, il titolo è stato confermato in quanto originale e adatto alla storia atipica che era narrata. La copertina, poi, è la ciliegina sulla torta: Marco Bosio ha fatto un capolavoro. Ne sono rimasto entusiasta appena l’ho vista perché rappresenta perfettamente il sottofondo psicologico del romanzo.

5 – Che cosa hai provato mentre lo scrivevi?

Come ho scritto nel risvolto di copertina, in questo libro “ho lasciato a briglia sciolta la mia vena ironica, il gusto del paradossale, la ricerca di una certa eccentricità linguistica, il piacere di percepire il suono delle parole e di sentirsi cullati dal ritmo delle frasi. Ho inseguito la meravigliosa sensazione di scrivere assecondando chi sono e come sono. Per me, una modalità inedita, quasi terapeutica.” Mi sono sinceramente divertito molto a scrivere Leggermente distopico, ma anche a rileggerlo.

6 – Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?

Ho sempre amato scrivere e cercare di imprimere su un foglio le mie emozioni e i miei pensieri. Da piccolo avrei voluto fare il giornalista, ma non ho mai cercato seriamente di fare della scrittura una vera professione, anche se -paradossalmente- per lavoro scrivo tutti i giorni. Nel tempo ho approfondito l’aspetto teorico e tecnico della scrittura come azione intenzionale di trasmissione di un contenuto, arrivando a organizzare laboratori di scrittura per studenti e professionisti.

La scrittura è una delle armi più potenti che esistano: sconfigge il tempo e la morte.

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Ironico, organizzato e sognatore.

8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Ho scritto di getto i primi quattro capitoli, dove ho definito il quadro generale della situazione. Per quelli che seguono i corsi di scrittura, lì si trovano il dispositivo drammatico e la domanda drammaturgica principale -che è anche nel risvolto di copertina-. Il resto si è letteralmente sviluppato da sé, in tempo reale con la scrittura, senza che avessi nemmeno io un’idea chiara di dove stesse andando la storia. I personaggi avevano, per così dire, vita autonoma e stavano recitando davanti a me: io dovevo solo raccontare la loro storia per come la stavo vedendo e assaporando. Anche la conclusione è stata, per certi versi, inattesa. Un’esperienza particolare ma davvero interessante.

9 – Quali sono le tue passioni e hobby?

Oltre la scrittura, e la lettura, amo camminare in montagna o nella natura, la musica e gli sport in generale. Se qualcuno fosse interessato ad approfondire lo invito a visitare il mio sito www.paolopajer.it

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

“Gli schifosi”, di Santiago Lorenzo, uno dei libri più sorprendenti che ho letto ultimamente. Davvero bello.

Biografia

Paolo Pajer è nato a Venezia nel 1969, cresciuto in Trentino, oggi vive in provincia di Siena e considera un’opportunità il fatto di avere radici disseminate. È stato professore a contratto all’Università di Siena e conduce da anni laboratori di scrittura per assistenti sociali.

Da sempre appassionato di scrittura e narrazione, ha pubblicato nel 2005 un Manuale per Operatori Sociosanitari con FrancoAngeli, quindi ha esordito in narrativa nel 2012 con Il punto estremo (Ed. Erga, Genova). Nell’ottobre 2017 ha pubblicato con Il Ciliegio, Editore di Como, il suo secondo libro e primo romanzo: Per altre vite. A marzo 2021 è uscito il suo terzo lavoro narrativo: Leggermente distopicocon l’Editore La Torre dei Venti di Milano, che ha avuto immediatamente un’ottima accoglienza da critica e lettori.

“Il talento di Paolo Pajer è stato riconosciuto in diversi premi letterari:

– Vincitore del 16° Concorso Laghese di narrativa e poesia; Lagosanto (FE);

– 3° posto al 1° Concorso letterario “Premio S. Marco”; Fossalta Maggiore (TV);

– Finalista al 2° Premio letterario “Racconti tra le nuvole”; Montagnana (PD);

– Finalista alla 1° ed. Premio letterario “Valle delle storie”; Vallefiorita (CZ);

– Marchio Microeditoria di qualità 2018 con il romanzo Per altre vite;

– Finalista del 4° Rive Gauche Festival con Premio speciale della Giuria: miglior

romanzo a tematica sociale a Per altre vite; Firenze, ottobre 2019;

– Vincitore del 5° Rive Gauche Festival, sezione Testi teatrali, con l’opera Il punto

estremo; Firenze, novembre 2020.”

Ti ringrazio di aver risposto alle mie domande !

A presto!

Gabrio

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