Buongiorno,
è con grande piacere che vi propongo la seguente intervista. L’ospite è Paolo Domenico Montaldo, autore, tra i vari libri, delle indagini del commissario Armando Incantalupo pubblicate da “Yowras Editrice”
Finora ho letto le prime sette indagini della prima serie, le cui recensioni le trovate sul blog cliccando qui.
Intervista
1 – Come è nata la serie di libri gialli “Il commissario Incantalupo”?
Molto per caso – ho iniziato un racconto lungo che doveva essere solo una prova, poi ha preso corpo una vicenda e infine sono venuti fuori i personaggi – allora ho proseguito perché la strada sembrava buona e in effetti, e lo dico guardando i numeri delle vendite, direi che la casa editrice aveva ragione.
2 – Me li potresti descrivere con tre aggettivi?
Coinvolgenti, ironici, intriganti.
3 – Ci puoi indicare un pregio e un difetto del commissario Incantalupo e di Marianna?
Incantalupo è un uomo tutto d’un pezzo, onesto e con le idee chiare che derivano dalla sua passione, difetti ne ha tanti perché è molto umano, una sua piccola mania è quella di togliere i puntini bianchi che si depositano sulla scrivania, il problema è che lo fa anche sulle scrivanie degli altri – pregi Marianna ne ha tantissimi perché è una donna volitiva, capace, intraprendente, onesta, paziente e molto altro, difetti non ne ha, ma è una donna e dunque nasconde sempre qualche segreto.
4– Potresti raccontarci qualcosa della serie senza fare spoiler?
Nasce a Torino, si sposta nei dintorni e piano piano andrà oltre, anche in altre città, per casi complessi che Incantalupo e la sua squadra saranno chiamati a risolvere. Si distingue per alcune caratteristiche.
La prima è la collocazione dei casi sempre in ambienti diversi, per esempio abbiamo un caso nel mondo della nobiltà sabauda, uno nel mondo delle banche, uno in quello delle truffe, uno nel mondo dell’editoria, uno in quello del circo – mi piacerebbe che il lettore entrasse con me, e con il commissario, in un contesto nuovo ogni volta – una seconda caratteristica è che ho trasformato la parte psicologica dei personaggi nei loro pensieri, esponendoli in modo chiaro e diretto.
Il lettore li trova sistemati in modo diverso nell’impaginazione, in questo modo si passa subito dentro la testa del personaggio comprendendo molto bene cosa pensa, che non è detto sia poi quello che fa, e questa è la parte bella.
5 – Come è avvenuta la scelta del nome da dare al commissario Incantalupo?
Anche questo un po’ per caso. Stavo cercando un nome che restasse nella memoria, non banale, forte, caratterizzante, ma che avesse anche a che fare con il personaggio. Infatti il suo aspetto, con baffetti e pizzetto molto corti, e il suo soprannome che gli danno i colleghi, lo fanno ricordare in modo molto preciso e duraturo nel tempo.
6 – Scaletta sì o scaletta no e come ti organizzi per la stesura?
Scelgo l’ambiente, scelgo la vicenda, scelgo il gruppo dei personaggi che faranno parte del caso, ma poi lascio che siano loro a scrivere la loro storia.
7 – Come avviene la scelta dei titoli delle indagini?
C’è molta cura in questo. Ho deciso, in accordo con la casa editrice, che non vi siano mai parole come sangue, morto, omicidio, e ogni riferimento troppo ovvio. Per esempio il caso che accade in un circo ha come titolo Cielo di stoffa, il che la dice lunga sulla ricerca attenta e lunga, sulle parole da usare nel titolo.
La stessa cura avviene per i titoli dei capitoli che devono essere sempre accattivanti e offrire al lettore uno spunto in più per sentirsi coinvolto nell’indagine. Ogni tanto, quando il contesto lo rende necessario, alla fine del libro c’è una “piccola appendice”, è un modo per rivolgermi direttamente a chi legge per arrivare insieme, quasi come vecchi amici, all’ultima pagina.
8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Creativo, testardo, innamorato.
9 – Quali sono le tue passioni e hobby?
Lettura, scrittura (che non è più un passatempo), sci, moto, viaggi (ultimamente meno) cinema (almeno un film al giorno) e teatro.
10 – Infine una curiosità: qual è stato l’ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Leggo almeno un libro alla settimana e saccheggio le librerie per passione. Ultimamente ho acquistato da un caro amico, che ha una piccola libreria in corso IV Novembre a Torino, undici libri sui giallisti del passato: c’è sempre da imparare qualcosa.
Biografia
Paolo Domenico Montaldo ha iniziato a scrivere da adolescente e a pubblicare molto tardi. Questo è il suo vero cruccio.
Ha sempre pensato a se stesso come a un professionista libero.
I suoi passatempi sono pochi (la fotografia, lo sci e le moto), ma il tempo per potervisi dedicare non lo trova quasi mai. La scrittura lo assorbe quasi del tutto.
Vive in Piemonte dove è nato e dove sono ambientate le avventure di uno dei personaggi che ha creato: il commissario Incantalupo.
Ha viaggiato moltissimo.
I luoghi in cui sono ambientate tutte le sue storie, ma anche gli alberghi, i musei, i monumenti e ogni altro posto che ha inserito nei suoi libri, li ha sempre visitati, visti e cercati per assorbire l’atmosfera del posto e della gente.
Scrive per passione e perché le storie che ha in testa deve pur metterle da qualche parte.
Grazie di aver risposto alle mie domande!
Alla prossima!!!
Gabrio