Intervista all’autore: Miriam Tritto

Buongiorno a tutti voi !!!

L’intervista di oggi ha come protagonista Miriam Tritto autrice di “Come un libro aperto” edito Hop! Edizioni

Se volete leggere la mia recensione potete cliccare qui.

Biografia

Miriam Tritto è nata in provincia di Pavia nel 1984. Si laurea in Storia dell’arte all’Università degli Studi di Milano, con una tesi in Estetica, e in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, con una tesi sull’utopia di Cyrano de Bergerac.

Approfondisce lo studio della filosofia in ambito universitario e si dedica per sette anni allo studio dell’arpa e della musica presso il Conservatorio F. Vittadini di Pavia. Inizia l’attività artistica nell’ambito della decorazione di spazi pubblici e privati, partecipando inoltre alla 54a Biennale di Venezia, Padiglione Italia, curato da Vittorio Sgarbi, con un progetto accademico di tecnica dell’affresco.

Si specializza in Progettare l’illustrazione presso lo IED di Milano. Alle illustrazioni per libri e riviste affianca l’attività espositiva di disegno e pittura, prediligendo le tecniche tradizionali e l’ambito del mito e del simbolo, mantenendo sempre un forte legame con il mondo letterario.

Intervista

  1 – Come è nata lidea di scrivere il tuo libro “Come un libro aperto”?

Sono nate prima di tutto le immagini. Ricordo una visione: il petto di Emily che si apre in un alveare, la rosa al centro della sua fronte… e poi l’idea di estendere questa poiesi ad altri autori letterari ai quali mi sarebbe piaciuto dedicare un omaggio, il mio grazie. Ho trascorso ore e ore componendo piccoli disegni di prova, nutrendomi di ispirazioni che andavano dalle sculture di libri ai folded books, ai costumi di carta. Quindi è nato il ciclo delle opere dedicate alla letteratura e le prime esposizioni.

Successivamente si è affacciato il desiderio di mostrare le immagini a un editore che potesse vederci quel che ci ho visto io. Così è stato con Hop! Edizioni nell’incontro con la direttrice editoriale Lorenza Tonani, che ringrazio per avermi dato fiducia quando le ho proposto di scrivere io stessa i testi di accompagnamento alle immagini, raccontandole della mia idea delle interviste immaginarie.

La sua intuizione è stata quella di inserire questo mio progetto all’interno della collana 20 e di inscriverla nel cerchio delle personalità che hanno fatto la storia della letteratura; ne abbiamo scelto una selezione di venti, tra donne e uomini, e ci siamo imbarcate in questo viaggio.

Lorenza mi ha dato grande libertà e spazio nella proposta, facendomi l’unica richiesta – che ho accolto di buon grado – di avere un sortito numero di donne (Hop! edizioni è una casa editrice molto attenta al mondo femminile e ne celebra la vitale energia e la cura in ogni aspetto).

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Onirico, filosofico, itinerante.

3 – Nel tuo libro sono presenti 20 interviste immaginarie: quale è stata quella che ti ha divertito di più realizzare?

 La più divertente è stata senza dubbio quella fatta a Miguel de Cervantes! Il registro è faceto e l’intervistato è affetto da uno strano disturbo della personalità, in pratica è come se parlassi direttamente con il Don Chisciotte.

4 – E tra i venti personaggi qual è il tuo preferito e perché?

Emily Dickinson, da lei è nato tutto e scrivendo di lei ho pianto; Emily ha questa capacità di prendermi l’anima e tenerla tutta per sé, nella sua stanza, nel suo giardino. Oltre a lei però sento di dover dire i nomi di Hesse e Borges, due autori ai quali sono molto legata per profondità di pensiero e capacità visionaria.

5 – Se dovessi aggiungere un altro scrittore o scrittrice chi sceglieresti e per quale motivo?

Sicuramente Oscar Wilde. È uno di quegli autori di cui ho quasi tutti i libri, ho amato tantissimo leggerlo negli anni della formazione e ancora oggi mi piace tornare ad assaporare il suo coraggio, il suo spirito libero, le sue riflessioni senza mezzi termini. Il suo ritratto è stato il primo che ho realizzato dopo la consegna del libro, confesso che mi è spiaciuto non averlo inserito nella raccolta e mi piacerebbe dedicargli una intervista speciale.

Un altro è William Shakespeare, altro autore che ha un intero scaffale dedicato nella mia libreria e meriterebbe un lavoro a parte. Se devo dirla tutta avrei già una lista di altri venti autori per un secondo volume!

6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Sto lavorando a un progetto che ho nel cassetto dal 2015 e che è germinato qualche anno addietro. Sta decantando da molto tempo e credo sia giunto il momento di dedicargli la concentrazione che merita e di dargli il giusto spazio fuori di me, ma necessita di grande preparazione.

Posso dirti che ho già un titolo, una sinossi, un quaderno degli schizzi che quotidianamente aggiorno e alcuni dialoghi e intuizioni appuntate su fogli volanti; intuizioni che in parte si sono anche verificate nella realtà di questo difficile 2020.

Vorrei inoltre riprendere in mano un tema che mi sta molto a cuore: l’utopia, con un altro progetto di libro illustrato. Infine ho alcune collaborazioni che continuano su nuovi titoli che dovrebbero vedere la luce verso la fine di questo anno.

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Mercuriale, idealista, tra il malinconico e l’entusiasta.

8 – Le tue illustrazioni sono stupende: quando e come è nata questa tua passione?

Ti ringrazio di cuore. Ognuno di noi nasce con dei talenti, con dei doni di natura; se siamo fortunati nel vivere in un contesto favorevole e bravi a prendercene cura non ci ricordiamo di un momento preciso in cui si sono manifestati sulla linea del tempo, ma è come se vivessimo dentro una ciclicità, la stessa del respiro.

Ecco, io penso questo: ogni talento nasce col respiro e ha bisogno di fluire, di essere nutrito, portato, rinnovato, ascoltato e vibrato, come il canto. Io non l’ho fatto sempre, mi sono anche smarrita, eppure lui è rimasto lì, come una stella fissa, ad attendere il mio ritorno.

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Di Hermann Hesse e Jorge Luis Borges (al quale lego Italo Calvino, non a caso, quindi faccio la discola e te ne indico tre) ti direi tutta la bibliografia, mi riesce davvero difficile fare la scelta nella scelta. Posso dirti che sono particolarmente legata a “Narciso e Boccadoro” di Hesse e a “Finzioni” di Borges (di Calvino a “Il barone rampante”).

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Recentemente ho riletto “Come potremmo vivere” di William Morris e “La peste” di Albert Camus. In attesa di lettura c’è “L’ultimo uomo” di Mary Shelley.

Grazie di aver partecipato alle mie domande.

A presto

Gabrio

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