Intervista all’autore: Giuliano Brenna

Buongiorno lettori,

questa settimana ho intervistato Giuliano Brenna, autore del libro “L’odore dei cortili” pubblicato dalla casa editrice “Il ramo e la foglia”.

Vi invito anche a recuperare la mia recensione, la trovate cliccando qui.

Recensione

1 – Chi è Giuliano Brenna e che tipo di scrittore sei?

Sono nato nell’anno in cui sono stati pubblicati A sangue freddo e Il maestro e Margherita, due modi di leggere la realtà circostante che rappresentano la mia bussola. A ventisette anni incontro Proust che diventa il mio mondo ideale da lettore. Nel corso degli anni ho fondato con Roberto Maggiani il sito letterario LaRecherche.it e nel 2021 Il ramo e la foglia edizioni.

Come scrittore direi che sono uno scrittore sporadico: non scrivo sempre, lo faccio quando uno o più personaggi cominciano a scalpitare nella mia mente e chiedono di poter raccontare le loro storie, allora, dopo lunghe riflessioni, inizio a scrivere.

2– Come, o da dove, è nata l’idea di scrivere il tuo libro “L’odore dei cortili”.

L’idea inziale, la vera e propria scintilla, è stato un pavimento di fredde mattonelle azzurre e un volto a cui si sono iniziati a sommare dei pensieri sulla censura interiore che ognuno esercita su sé stesso: l’idea di una sorta di carnefice interiore.

Racconto un breve aneddoto. Alcune volte nei miei pensieri la vera idea iniziale del libro è racchiusa in una scena piuttosto vivida nella mia mente: un distinto gentleman arriva al club, uno di quei vecchi austeri ed esclusivi club inglesi, un cameriere lo saluta con deferenza e in un lampo nella mente del gentleman appare una scena di lui in una situazione che non può trapelare. È la prima idea del capitano Green che conoscerete leggendo il libro.

3 – Mi racconti il tuo romanzo con tre parole?

Solo tre, tra le 67364 che compongono il romanzo? Direi: colpa, libertà e futuro.

4 – Un pregio e un difetto di Mattia e come lo descriveresti caratterialmente?

Mattia ha il pregio di essere sincero e come difetto talvolta è estremamente indeciso; oltre ad avere il pregio di nuotare molto bene e il difetto di temere le relazioni. Il suo carattere si è forgiato sull’abbandono e la perdita della speranza e da qui l’elemento portante della sua personalità, il non lasciarsi mai andare completamente e il non fidarsi delle persone.

In più scopre la sua “diversità” e in qualche modo la teme, crede che questa possa inficiare la sua appartenenza alla società e si vede così costretto a nascondere una parte di sé tenendola in equilibrio con altri elementi del suo carattere che ritiene più “presentabili”. Da tutto questo scaturisce il suo essere essenzialmente solitario, ma essendo un ragazzo è ancora ingenuo e fondamentalmente è sempre sincero.

5 – Quali sono le tematiche trattate?

Il tema portante è il rapporto tra le persone e la dittatura, come questa si insinui e rechi danno alle loro vite di tutti giorni e nei fatti anche minimi e come alcuni possano aderire a un regime repressivo convinti di poter reprimere qualcosa che alberga in loro. In più, racconto come la dittatura cessi di esistere nel momento in cui si prende coscienza del fatto che la libertà è possibile, tutto questo è posto in parallelo tra la vita di una nazione e la vita dei singoli.

Molto presenti nel romanzo sono anche il senso di colpa e la negazione di ciò che si è intimamente. Ma soprattutto il romanzo parla di futuro, come immaginarlo, come viverlo, come crearlo.

6 – Qual è, secondo te, il punto di forza del tuo romanzo?

Questo è difficile da dire, forse la profondità psicologica con cui ho cercato di modellare i personaggi, o il fatto di essere un racconto di formazione in cui tutti evolvono nell’incontro con l’altro. Sicuramente un luogo significativo è la città di Lisbona coi suoi profumi, sapori, cortili e giardini che sono elementi vivi e palpitanti e sottolineano stati d’animo e pensieri.

7 – Quali difficoltà hai trovato durante la stesura e dopo che il libro è stato pubblicato?

La difficoltà durante la stesura è stata quella di tenere salde le redini perché tendevo a dilungarmi troppo. Ho anche dovuto documentarmi sulla situazione del Portogallo negli anni della narrazione, come leggere documenti sulla famigerata Pide che non sono molto gradevoli, ma questo è stato anche un accrescimento mio personale.

Una difficoltà piuttosto piacevole è stato il viaggio a Lisbona che ho fatto per essere certo che tutti i luoghi fossero conformi alle descrizioni. Le difficoltà dopo la pubblicazione sono quelle legate a ogni libro: incuriosire i possibili lettori affinché lo leggano. E poi c’è sempre l’incognita che toglie il sonno: piacerà il libro? Verrà capito?

8 – Ci parli della copertina e del titolo?

Nel titolo c’è il cortile come luogo di transito tra il privato, il domestico e l’esterno, il pubblico. Ma anche come luogo di aggregazione o di socialità, e ancora posto che suggerisce luce ma anche ombra. L’odore perché è un elemento caratterizzante, è qualcosa di naturale, che nasce spontaneamente e può essere più o meno presentabile.

La copertina è l’opera di un mio amico pittore, Stefano Cipollari, che ancora ringrazio, e rappresenta l’attore tedesco Thomas Haustein, che pure ringrazio; quando ho visto il quadro di Stefano ho pensato che potesse rappresentare in modo efficace Mattia.

9 – Come ti descriveresti con tre aggettivi e quali passioni/hobby hai nel tempo libero?

I tre aggettivi che mi descrivono potrebbero essere curioso, insicuro e buono. Ma a proposito del secondo, domani potrebbe cambiare. Nel tempo libero amo leggere, il cinema e la buona cucina.

10 – Infine una curiosità: qual è stato l’ultimo libro che hai comprato e/o letto?

“Herscht 07769”, di László Krasznahorkai, edito da Bompiani, dunque nella traduzione di Dóra Várnai.

Biografia

Giuliano Brenna è nato nel 1966 a Tradate, in provincia di Varese. La sua grande passione è la lettura; l’opera proustiana ha un posto speciale tra gli scaffali della sua libreria. Accanto alle lettere trova posto la passione per l’enogastronomia, alcune sue ricette sono pubblicate nel volume Alta pasticceria – golosi tutto l’anno, curato da Valeria Arnaldi (2013).

È cofondatore della rivista letteraria libera LaRecherche.it di cui cura la sezione narrativa dei “Libri Liberi”; in particolare ha curato le antologie proustiane dal 2010 al 2021; sulla stessa rivista ha pubblicato numerose recensioni. Ha tradotto le poesie di Anna de Noailles, pubblicate su varie riviste e ne ha raccolto una piccola selezione in un volume dal titolo Le passioni, LaRecherche.it, (2016).

Suoi racconti sono stati pubblicati su riviste on line e cartacee, tra cui “L’area di Broca”, “Quaderni proustiani”; con il racconto L’orfanatrofio ha vinto il “Premio Città di Conza” nel 2018. Ha pubblicato: per LaRecherche.it, le raccolte di racconti Ricette in brevi storie (2007) e Luoghi comuni (2010); per Virginia Edizioni, il romanzo Briscoe Hall (2020).

Grazie di aver risposto alle mie domande!

Alla prossima!

Gabrio

 

0 comments
0 likes
Prev post: Classifica TOP10 19 gennaio 2025

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Articoli
Su di me

Book Blogger, fondatore del canale A Tutto Volume - Libri con Gabrio: l'inebriante mondo dei Libri in tutti i suoi punti di vista. Un luogo di incontro in cui conversare, divertirsi grazie ad un cocktail letterario, da bere o sorseggiare, che vi servirò giornalmente e che vi allieterà!
Scopri di più

Archivio Storico