Buongiorno,
oggi ho il piacere di proporvi l’intervista a Gabriele Battaglia, autore del libro “Gioco per corrispondenza” pubblicato dalla casa editrice “Scatole Parlanti”.
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Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Gioco per corrispondenza”?
L’idea, la necessità di scrivere questo libro, deriva dal bisogno di confrontarmi personalmente con quest’ultimo triennio, quello che va dal 2020 al 2022; un triennio che ci ha sottoposto ad una serie di sfide che non possiamo ignorare; un triennio denso di eventi
che non possono lasciarci in alcun modo indifferenti. Nel 2020, dovendo stare a casa, per forza di cose, per più tempo del normale, ho avuto modo di “rispolverare” un vecchio hobby, che avevo messo da parte: gli scacchi.
Chiaramente, non potendosi giocare in presenza, ho iniziato a farlo online. Tuttavia, il gioco online, sebbene molto divertente, mancava di un elemento essenziale: il rapporto umano, che si riduceva, al massimo, ad un augurio di “buona partita” scritto in chat. Dunque, nel gennaio 2021, è iniziata la mia avventura nel gioco per corrispondenza. Le partite vengono giocate inviando delle lettere, sì, delle lettere o delle cartoline, all’indirizzo del proprio avversario, che può essere in qualsiasi parte del mondo.
In ogni lettera, vengono indicate le mosse che si intendono giocare; l’avversario, a sua volta, risponderà con le sue. Così facendo, mi sono anche ripreso un po’ la possibilità di viaggiare per il mondo (anche se solo con le mie cartoline); e, soprattutto, mi sono ripreso quel legame umano che stava venendo meno in tempo dove il distanziamento era la regola assoluta. Difatti, quando si scrive una lettera a qualcuno, si finisce necessariamente per stringere un qualche legame, sicuramente più profondo di un criptico scambio in chat; un legame che può sfociare in un’amicizia, un’”amicizia di penna”, certo, ma pur sempre un’amicizia. E questo è uno dei temi principali del romanzo: il rapporto umano, l’amicizia, che, se universalizzata, è il seme da cui può germogliare la solidarietà, la fratellanza e la concordia tra i popoli.
NB: Si pensi al motto “Amici Sumus”.
2 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre aggettivi?
Riflessivo, denso, attuale
3 – Un pregio e un difetto di Michele e di Franz?
Direi che sono entrambi persone riflessive e colte; un difetto comune forse potrebbe essere l’eccessivo idealismo.
4 – Quali sensazioni hai provato mentre scrivevi il romanzo?
Vedere una propria idea prendere man mano forma e sostanza è sicuramente motivo di grande soddisfazione. Non pensavo di riuscire a completare una stesura di un libro. Mi sono sempre detto di volerlo fare, ma poi non mi sono mai cimentato realmente. Invece, una volta preso il via, sulle ali dell’entusiasmo, non mi sono più fermato.
5 – Ci racconti della tua passione per gli scacchi: da quando e come è nata?
Il mio interesse risale già all’infanzia, ma è solo in età adulta che ha trovato maggiore forma e compimento. Difatti, ho iniziato a giocare in tornei sia dal vivo sia per corrispondenza. I risultati? Molto modesti, ma mi sono sempre divertito e questo è importante. A fine luglio 2023, dovrei essere impegnati ad un torneo denominato 3° Festival Internazionale “La Regina degli Scacchi a Roma”: speriamo di andare bene.
6 – Scaletta sì o scaletta no e come ti sei organizzato per la stesura?
Scaletta no. Avevo sicuramente un’idea di massima, ma non una scaletta definita punto per punto. Man mano che scrivevo mi venivano nuove idee; idee che, con una scaletta preimpostata, forse non mi sarebbero mai venute.
7 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Non me ne sovviene uno in particolare, a dire il vero.
8 – Hai trovato qualche difficoltà durante la stesura?
Difficoltà particolari, no. Ho scritto di getto: grossomodo, da metà marzo a metà maggio 2022. Poi, una volta terminato, mia moglie mi ha fatto da “editor”. E’ iniziata la caccia ai refusi e, lentamente, dal manoscritto grezzo si è giunti ad un manoscritto presentabile ad un editore.
9 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Sono un po’ come il mio stesso libro: riflessivo e calmo.
A questo, aggiungerei: “dai molti interessi”, ma non mi sovviene come condensare quest’ultima caratteristica in un unico aggettivo.
10 – Infine una curiosità: qual è stato l’ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Mi è stato regalato da mia moglie, 4 3 2 1 di Paul Auster. Ho bisogno, però, di tempo per poterlo leggere con calma, vista la mole e la particolarità dell’intreccio del romanzo, che racconta quattro versioni differenti della vita del protagonista, Archie Ferguson, un ebreo americano la cui esistenza assume direzioni sempre diverse, in ciascuna delle quattro versioni.
Biografia
Gabriele Battaglia è nato a Palermo il 1° dicembre 1985 e mi sono trasferito a Roma già nella prima infanzia. Mi piace molto viaggiare; sono appassionati di letteratura italiana e filosofia; chiaramente, anche di scacchi. Nel 2009 mi sono, appunto, laureato in filosofia; successivamente (2017 e 2021) mi sono laureato in Scienze Politiche e Scienze Giuridiche. Nel 2021, infine, mi sono sposato. Sono tessera con l’ASIGC e con la FIDE.
Ti ringrazio di aver risposto alle mie domande!
A presto!
Gabrio