Intervista all’autore: Francesco Canale

Ciao lettrici e lettori,

ho avuto il piacere di rivolgere le domande a Francesco Canale, autore del libro “Le corde dell’anima”, pubblicato da “Scatole Parlanti”.

Per recuperare anche la mia recensione ti basta cliccare qui.

Intervista

1 – Come è nato il tuo libro “Le Corde dell’Anima”?

Diciamo che “Le Corde dell’Anima” si potrebbe quasi definire “un’opera nata da sola”…

Un giorno di quasi quindici anni fa, spinto da una particolare ispirazione, scrissi – di getto -“Preghiera per mio padre” (il brano con cui si apre il libro). “Preghiera per mio padre” fu il primo esperimento, totalmente incosciente e inconsapevole, di provare a unire tutto ciò che avevo scritto fino a quel momento. Non sapevo bene cosa mi spingesse, mentre scrivevo. Sentivo solamente un bisogno frenetico di provare a creare qualcosa di “nuovo”, di coinvolgente. A quel primo testo, poi, ne seguirono molti altri (i brani presenti in questa raccolta sono solo una piccola parte di ciò che ho creato in questi anni). Ad un certo punto, dopo un buon numero di racconti e di poesie, ho intuito cosa avessero in comune fra di loro tutte quelle parole. Era l’obiettivo… L’obiettivo di arrivare “all’Anima delle cose”.

“Le Corde dell’Anima” significa proprio questo: andare a toccare, a suonare, le corde più vere e più profonde dell’esistenza.
Ciascun testo narra una situazione completamente diversa da quella di tutti gli altri. Eppure, ogni trama è stata involontariamente concepita con le medesime modalità e i medesimi obiettivi.
Ho cercato di fermare sul foglio solamente ciò che sentivo pulsare forte nella mente, nel preciso istante in cui scrivevo; ho scoperto la vera essenza e importanza di ogni questione, e ho evitato di aggiungere qualunque particolare e/o decorazione che non fosse strettamente ispirato dall’Anima.
Il risultato finale dovrebbe essere un incontro di Anime – quella di chi legge, e quella di chi scrive – che si uniscono e si fondono, per un breve istante.

2 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre parole?

Particolare, innovativo, e profondo.

3 – Ci racconti qualcosa della tua originale idea delle 5 corde abbinate ai 5 colori?

Dunque… I testi sono stati divisi in cinque capitoli, chiamati – per l’appunto – “Corde”. Ogni capitolo contiene brani che, più o meno, hanno un tema di fondo comune (i sentimenti, l’impegno sociale, la mente umana, ecc.). Ad ogni tema, poi, spinto anche dal mio amore per la pittura, ho associato un colore… Colore che, secondo il mio gusto personale, rappresenta e simboleggia quel determinato argomento: blu per le emozioni, bianco per la psiche, arancione per la parte autobiografica, ecc. Le “Corde”, in questo modo, hanno “preso Vita” e sono diventate colorate. La raccomandazione che faccio sempre, però, è di non prendere troppo alla lettera queste suddivisioni… Esse, infatti, sono puramente indicative: in ciascun testo c’è un po’ anche dei colori di tutte le altre “Corde”!

4 – Una particolarità del libro che ritieni importante e a cui tieni?

Credo che la particolarità più interessante de “Le Corde dell’Anima” sia proprio la sua varietà: varietà di stili narrativi (dalla poesia al racconto breve, dal teatro alla lirica musicale), e di contenuti/argomenti (si va da testi leggeri ed allegri, ad altri estremamente più complessi ed angoscianti). Insomma… Mi piace pensare che il mio sia davvero un libro “per tutti”: un volume in cui ciascuno può ritrovare parti che lo rappresentano, e parti che – magari – non ama… Un volume che si può leggere senza un ordine prestabilito (anarchico), e che riesce ad “approcciare”  categorie di lettori/lettrici anche molto differenti fra loro (giovani, anziani, acculturati, popolari, ecc.).

5 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Beh: fra i tanti, l’aneddoto che amo sempre raccontare riguarda la nascita del primo testo del libro (“Preghiera per mio padre”). All’epoca, vivevo in Salento… Una domenica, com’è abitudine da quelle parti, andai a farmi una passeggiata al mare. Una volta lì, la mia attenzione venne presto attirata da un signore molto anziano… Uno di quei vecchi piegati, consumati fin nelle ossa, con il viso pieno di solchi e di rughe. Restai circa un quarto d’ora, ad osservarlo (non so nemmeno bene io il perché)… Non ci parlai, e non ebbi nessun tipo di contatto con lui. Semplicemente, m’incantai a guardarlo. Una volta rientrato a casa, mi misi davanti al pc… In realtà, ero intenzionato a fare tutt’altro quando, invece, quasi senza accorgermene, mi ritrovai davanti al foglio bianco di Word. In un quarto d’ora, in una sorta di “trance creativa”, nacque tutto il brano. Lessi, immediatamente, il testo ad una persona a me molto cara (lì presente)… Mi girai, e vidi il suo viso completamente rigato dalle lacrime. Ecco… In quell’istante, capii che – forse – avevo scritto qualcosa d’interessante, e capii anche che quel qualcosa poteva avere un lungo seguito (forse…).

Amo citare questo episodio perché, a mio avviso, rappresenta bene quanto le “coincidenze della Vita” (sempre che siano davvero solo “coincidenze”) possono modificare il percorso degli eventi… Vedi: se non fosse stato per quel signore (di cui non conosco nemmeno il nome), tutto questo progetto non sarebbe venuto alla luce (non con queste modalità, almeno). Nel mio Cuore, quindi, non posso far altro che ringraziarlo per aver migliorato – e cambiato – il sentiero della mia personale crescita artistica.

6 – Quali sensazioni ed emozioni sono scaturite in te durante la stesura e che vorresti arrivassero ai tuoi lettori?

Questo libro, come dicevo all’inizio, è nato in un periodo di tempo molto lungo. I vari testi hanno deciso di “sbocciare alla Vita” autonomamente, senza alcuna pressione esterna. Le parole nascevano nella mia testa all’improvviso, generate da un “attimo fuggente” (un po’ come l’ispirazione di una canzone). La Vita, con il suo spettacolo teatrale continuo, mi suggeriva di volta in volta quale “fiore” particolare cogliere… Ciascun “fiore”, poi, diventava un brano. Insomma: mi sono sentito un po’ uno strumento, in balìa di un lungo fiume espressivo… Le emozioni che ho provato, quindi, sono state principalmente due: un’immensa libertà creativa, ed una grande sensazione d’ispirazione artistica (una pienezza della Mente, e dell’Anima, davvero piacevoli e soddisfacenti). Ecco… Mi piacerebbe che questi due concetti, “libertà” ed “ispirazione”, arrivassero anche ai miei lettori. Credo infatti che, al di là dell’aspetto letterario, siano due princìpi molto utili nella Vita di tutti i giorni: due capisaldi per aspirare ad un’Esistenza felice, o quantomeno serena.

7 – In arte ti chiami “Anima blu”, come mai questa scelta?

Lo pseudonimo “Anima Blu” è nato quando ero poco più che ragazzino. All’epoca cercavo un nome d’Arte (non perché il mio nome non mi piacesse, ma perché m’intrigava l’idea di avere un “alter ego” artistico).
“Anima Blu” è strutturato in due parti: “Anima” è la componente dell’Essere Umano che preferisco. Al di là del fatto che esista davvero, o meno, mi piace pensare che l’Anima sia la parte più profonda di ciascuno di noi e – soprattutto – la considero la “sede” di ogni ispirazione artistica. “Blu”, invece, l’ho scelto per due motivi differenti: in primis, è una tonalità che amo molto… Si dice, poi, che il blu sia il “colore della guarigione universale”. Ecco: mi piace l’idea che le persone, con la mia Arte, possano – in qualche modo – “stare meglio” (“stare meglio” lo intendo nel suo significato più alto, e più ampio… Per me, ad esempio, significa anche spingere la gente a riflettere su situazioni e/o emozioni a cui, magari, normalmente, non darebbero peso o importanza).

Nella mia testa, poi, “Anima Blu” suonava anche molto bene… Perciò, ad un tratto, con estrema velocità e convinzione, è diventato il mio nome d’Arte!

8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Creativo, riflessivo e tormentato.

9 – Quali sono le tue passioni e hobby?

Le mie passioni, per fortuna, sono anche il mio lavoro: la pittura, la scrittura, la musica, e – in generale – tutto ciò che è “comunicazione”. A loro, dedico gran parte del mio tempo. L’unico vero hobby che ho, forse, sono gli scacchi… Fra pedoni, cavalli, re e regine, riesco a rilassarmi e a “staccare il cervello” da tutti i pensieri e preoccupazioni quotidiane. E’ un gioco davvero divertente, e avvincente!

10 – Infine una curiosità: qual è stato l’ultimo libro che hai comprato e/o letto?

“L’arte di vivere in equilibrio”, di Erica Badalassi: un interessantissimo libro di psicologia.

Biografia

Francesco Canale “Anima Blu” nasce a Napoli, nel 1989, totalmente privo degli arti. E’ pittore, scrittore, autore teatrale/musicale, performer ed imprenditore.

La prima attività a cui si dedica è la pittura. All’età di sei anni, infatti, vince una borsa di studio ed entra a far parte della V.D.M.F.K. – Associazione Mondiale dei Pittori dipingenti con la Bocca o con il Piede, con cui da allora collabora.

 

Canale ha esposto sia in Italia che all’estero, e ha ricevuto importanti riconoscimenti (fra i vari, ricordiamo il dono di una sua opera a Papa Giovanni Paolo II e al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi).

Per quanto concerne l’attività letteraria lavora, nel 2003, ad un importante progetto con la Rai: un suo racconto, “Gianni Sorriso”, viene selezionato (da Rai Fiction e Clan Celentano) per diventare un cartone animato. L’attività degli ultimi anni è stata caratterizzata dalla scrittura di pièce e reading teatrali (portati poi in scena dall’autore stesso, o da compagnie teatrali), e di poesie e racconti brevi.

E’ stato caporedattore della rivista “L’Aquilone”, e blogger per il giornale online “Fanpage.it”.

Ha ricoperto, per diverse stagioni, il ruolo di opinionista nel programma tv “UnoxUno”, condotto da Arianna Ciampoli (in onda sull’emittente TV2000).

Negli anni 2013 – 2014, ha fatto parte dello staff che si è occupato della candidatura di Lecce a “Capitale Europea della Cultura 2019”. Il 15 ottobre 2014 è stato uno dei dieci delegati che hanno presentato – e rappresentato – Lecce, nell’audizione finale, davanti alla Giuria Internazionale (a Roma, presso il Ministero dei Beni Culturali).

Nel 2021, ha fondato – assieme ad altri soci – “Working Souls”: un’azienda specializzata nella formazione, e nell’imprenditoria culturale/artistica. Per la stessa società, ricopre anche il ruolo di Direttore Creativo.

Nel 2022, ha realizzato i francobolli di Natale, per il Vaticano. Il 14 dicembre 2022 ha incontrato Sua Santità Papa Francesco, a cui ha donato gli originali dei due dipinti.

Varie le trasmissioni televisive che lo hanno ospitato (“Il Senso della Vita”, “Invincibili”, “La Vita in Diretta”, eccetera…), nelle quali è stata protagonista la sua storia di vita e le sue attività artistiche (nonché il suo pensiero su importanti questioni sociali che lo riguardano da vicino).

Tiene incontri “motivazionali”, stage artistici, corsi formativi, in tutta Italia (presso scuole, aziende, associazioni, eccetera…).

E’ stato, infine, promotore di alcune battaglie sociali inerenti i temi dell’inclusione sociale, dell’ambiente, e della valorizzazione culturale/artistica.

Grazie di aver partecipato all’intervista!!!

Ciao

Gabrio

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