Ciao a tutti,
oggi il protagonista dell’intervista è Francesco Bellia, autore del libro “Auxarian” della casa editrice “Scatole Parlanti”
Se volete leggere la mia intervista la trovate qui.
Biografia
Classe 92′, laureato in Legge all’università di Catania, è un grande appassionato di cinema e ama molto la fantascienza e “il fantastico” in tutte le sue forme. Anche cantautore e poeta.
Nel 2014 il suo racconto di fantastascienza “I sogni meccanici di Ian Traupert” è arrivato in semifinale al “Premio Campiello Giovani”.
Attualmente scrive recensioni cinematografiche per per “Social up Magazine”, per “Futuro quotidiano” di Giampero Marrazzo e per “Close up – storie della visione”, rivista cinematografica romana del prof. Giovanni Spagnoletti.
Nel 2018 è stato co-relatore nell’Area Movie dell’Etna Comics ottava edizione.
Tra le sue pubblicazioni: il racconto “Le domande intelligenti di Guglielmino”, selezionato tra i migliori dieci del premio “Binomio fantastico”e pubblicato nell’ Antologia “Scritture Fantastiche” libellula Edizioni 2012.
Nello stesso anno la sua poesia “ I mille soli” è stata pubblicata nella raccolta “Bagliori Cosmici – La poesia nella Fantascienza” Edizioni Bravi Autori.
Nel 2015 la sua poesia “Alba” edita nel volume “Verrà il mattino e avrà un tuo verso” Aletti Editore .
Auxarian è il suo esordio letterario. Nel 2016 il manoscritto ha partecipato al Premio Calvino con buone recensioni da parte del Comitato di Lettura.
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Auxarian”?
L’idea è maturata a poco a poco nella mia mente. Mi piaceva il concetto di un mondo in cui apparentemente si fosse liberi di creare qualsiasi cosa. Ad Auxarian accade proprio così: ogni pensiero si concretizza nel momento stesso in cui viene pensato e gli abitanti di questa terra, i Sognatori, possono vivere plasmando il mondo che li circonda, attraverso la loro immaginazione e i loro desideri. Allo stesso tempo, però, vi sono delle leggi molto severe da rispettare, che, se infrante, portano addirittura alla morte. Una delle idee principali del romanzo è proprio quella di accostare la libertà della creazione a limiti molto stringenti che finiscono per contraddire questa iniziale libertà.
Un’altra idea che ha dato vita al romanzo è senza dubbio quella di rappresentare il conflitto tra realtà e immaginazione. Ad Auxarian, infatti, non è sempre semplice distinguere i sogni dalla realtà, tanto che attraverso un ribaltamento, in questo mondo si può dire che “i sogni siano la realtà e la realtà sia invece la finzione”. Più di una volta il protagonista, che arriva da straniero in questa terra, sarà portato a domandarsi se ciò che lo circonda sia reale o meno, proprio perché, pur essendo un mondo fantastico, modellato dai sogni di chi vi abita, questa terra è, ai suoi occhi, estremamente concreta, così come lo è Ara, una donna di Auxarian, di cui Senza Nome si innamora e per la quale è disposto a conoscere di più su questo nuovo mondo.
2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?
Fantasioso, Logico, Sognante
3 – Un pregio e un difetto del protagonista?
Senza Nome è senza dubbio dotato di una grande immaginazione, ma questo suo pregio è forse anche un suo difetto, perché lo rende dipendente dalla meraviglia creativa di Auxarian.
4 – Come mai il protagonista non ha un nome?
Senza nome non è in realtà sprovvisto di un nome, ma lo ha dimenticato prima di giungere ad Auxarian. Lo ha dimenticato e non vuole ricordarlo, probabilmente perché questo gli fa venire in mente La Realtà, da cui proviene. Egli infatti giunge da straniero ad Auxarian e fin da subito preferisce questa terra al mondo da cui proveniva.
5 – Come è avvenuta la scelta della copertina e del titolo?
Per quanto riguarda la copertina, l’abbiamo scelta insieme al grafico della casa editrice. Mi piace molto perché penso rappresenti in modo abbastanza emblematico il divenire di Auxarian: come le foglie di un albero possono trasformarsi in un sole, così ad Auxarian la realtà circostante può essere modificata in qualsiasi momento dai pensieri dei Sognatori.
Il titolo deriva dal verbo greco Auxano: mi piaceva il suono della parola, ma anche il suo significato: Auxano vuol dire amplificare, aumentare. Il mondo di Auxarian fa proprio questo: aumenta i tuoi sogni e i tuoi desideri, perché li rende all’istante reali.
6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?
Sì, in realtà si tratta di un progetto che è nato ancora prima di Auxarian: una saga fantasy che ho cominciato a scrivere quando avevo tredici anni e che ho continuato e rivisto nel tempo. Al momento ho scritto quattro libri su cinque che ho in programma. Ho ricominciato da poco a scrivere. Spero di ultimarla e soprattutto di poterla pubblicare. E’ un’opera a cui tengo molto, perché è cimentandomi con essa che mi sono formato come scrittore. Poi ho anche altre idee fantascientifiche nel cassetto e mi piacerebbe anche mettere insieme in una raccolta di alcune poesie che ho scritto.
7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Non è mai semplice descrivere se stessi. Direi: creativo, cinefilo e curioso. Ovviamente me li scelgo positivi (ah ah).
8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Vediamo, bhe più che un aneddoto è un evento a cui il libro ha partecipato, il Premio Calvino, un concorso per autori esordienti, prima di pubblicare Auxarian con Scatole Parlanti. E’ stato un’esperienza molto importante per me, perché il giudizio positivo del comitato di lettura mi ha spinto ad insistere per trovare un editore.
Ah poi c’è la casualità della pianta. Poco prima della presentazione del romanzo di ottobre abbiamo comprato una pianta che, senza accorgercene aveva la stessa identica forma dell’albero che fa da copertina al romanzo. Probabilmente l’inconscio ha giocato un ruolo importante, oppure è l’influenza indiretta di Auxarian, che magari esiste davvero da qualche parte e non solo in un romanzo (ah ah). Un po’ come la montagna di terra di Incontri ravvicinati del terzo tipo di Spielberg che dominava i pensieri degli esseri umani destinati ad incontrare gli alieni, senza che loro se ne rendessero inizialmente conto.
9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
Sono un appassionato di fantascienza. Tra i miei libri preferiti Solaris di Lem, Dune di Frank Herbert. Mi piace molto la scrittura di James Ballard, da il Condominio a Foresta di Cristallo. Tra i classici Dostoevskj e Kafka e molti altri.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Allora, tra gli ultimi libri che ho letto “Nel territorio del diavolo” di Antonio Monda e Sogni di Bunker Hill di Fante, mentre da poco ho acquistato: “I Burattinai” di Larry Niven, un romanzo di fantascienza che sto iniziando a leggere e un libro molto interessante sul cinema e la scrittura, “Story” di Robert Mckee.
Ti ringrazio di aver risposto alle mie domande
A presto!
Gabrio