Ciao lettrici e ciao lettori,
con grande piacere vi propongo l’intervista a Dario Fedeli, autore del libro intitolato “Choiceless” e pubblicato da “Bookabook”.
Se volete potete recuperare anche la mia recensione, vi basta cliccare qui
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Choiceless”?
Per quanto buffo possa essere, l’idea è nata quando ero in quinta superiore, a lezione di letteratura italiana. Per farla breve, il prof. ci stava parlando di Giovanni Verga e ci disse che le sue prime opere non avevano avuto molto successo, e io ne rimasi esterrefatto, perché credevo che un maestro della letteratura avesse fatto centro al primo colpo.
Questo evento mi ha letteralmente sbloccato, seppur nemmeno io sappia bene come o perché, e così ho deciso di cominciare a scrivere. Quando è arrivata la fatidica domanda: “Okay, ma cosa scrivo?”, mi sono subito detto che volevo scrivere di persone che non possono scegliere la propria strada da seguire, e quindi è nata Diverem, la barriera, le abilità… e poi tutto il resto.
2 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre aggettivi?
Direi attuale, scioccante e fragile.
3 – Un pregio e un difetto di Kyle e Derek?
Il pregio per eccellenza di Kyle è sicuramente l’empatia, che però gioca a suo sfavore in più di un’occasione; per Derek, direi la leggerezza. Di contro, Kyle è fin troppo testardo, mentre il peggior difetto di Derek è l’essere cinico.
4 – Ci racconti come ti sei organizzato per scrivere il romanzo e dove trovi ispirazione?
Nello scrivere Choiceless, sono partito in quarta e ho scritto la storia come mi si presentava proprio nel momento della stesura. Oggi, dopo anni di scrittura, sono passato a progettare le mie storie in un modo estremamente diverso (se non opposto), perché programmo ogni minimo dettaglio.
Per quanto riguarda l’ispirazione, ho fatto riferimento ai topoi del genere distopico, così da creare un’opera già riconoscibile e inquadrabile, ma credo che la storia prenda poi “possesso” di sé stessa, perché i temi trattati divergono da quelli presenti negli altri romanzi distopici; quindi ecco, per rispondere alla domanda, l’ispirazione viene da quello che voglio scrivere e da che tipi di personaggi/persone voglio mostrare.
5 – Cos’è la scrittura per te? Cosa provi mentre scrivi?
Tre parole: liberazione e soddisfazione. Quando scrivo mi lascio trascinare dalle frasi, dai personaggi, da quello che vivono e sentono, e semplicemente mi rilasso; mi lascio alle spalle la mia vita, e quando vi rientro sono più calmo. Oltre a questo, provo letteralmente un senso di appartenenza, e credo che sia per questo motivo che continuo tuttora a scrivere storie.
6 – Hai trovato qualche difficoltà durante la stesura e se sì quali?
Con Choiceless sì, appunto perché avevo progettato pochissimo, e quindi mi sono ritrovato a cancellare e a riscrivere molto volte (senza contare che, essendo stato il primo libro, ho dovuto gettarmi in un mondo di cui non sapevo assolutamente niente).
7 – Ci puoi svelare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Credo quello del professore che ho citato nella prima domanda. Non so se senza di lui avrei mai avuto il coraggio di mettermi in gioco e di cominciare a scrivere.
8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Solare (ma anche taciturno, e quindi, lunatico (?)), attento e gentile.
9 – Quali sono le tue passioni e hobby?
A parte scrivere, ovviamente leggere; poi guardare serie tv e film (anche se non ho tempo per farlo quanto vorrei). Oltre a questo, adoro andare in palestra, ma, da quando è cominciato il Covid, ho smesso, e tuttora non ho ripreso sempre per la questione “tempo”. Non esagero quando dico che dedico ogni momento libero alla scrittura e alla lettura.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
L’ultimo libro che ho letto è stato “L’ombra del vento” di Zafon, e posso dire che è stato un romanzo che, inizialmente, non mi stava prendendo e invece poi ho finito per adorarlo.
Biografia:
Dario Fedeli, classe 1996, ha avuto un forte attaccamento alle storie fin da giovanissimo. Durante l’ultimo anno di ragioneria prende a formarsi nella sua mente l’idea di scrivere un’opera, che, piano piano, si sarebbe trasformata nel suo romanzo d’esordio: Choiceless. Adesso lavora come impiegato amministrativo, e, in ogni attimo di tempo libero, si dedica alla scrittura e alla lettura
Grazie di aver risposto alle mie domande.
A presto
Gabrio