Un saluto a tutti voi !!!
Oggi a rispondere alle mie domande è Claudia Caredda, autrice del libro “I fuochi di Sant’Elmo” edito “Scatole Parlanti”
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Biografia
Claudia Caredda vive e lavora a Cagliari, dove è nata.
“I fuochi di Sant’Elmo” è il suo primo romanzo.
Intervista
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “I fuochi di Sant’Elmo”?
L’idea è nata dieci anni fa dall’esigenza di rispondere ad alcuni importanti quesiti sulla natura dei rapporti umani e sulle relazioni familiari. Era dunque un’esigenza interiore di sciogliere alcuni nodi fondamentali della mia esistenza, ma credo di molti.
2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?
catartico/ d’acqua (non è propriamente un aggettivo), intimista
3 – Un pregio e un difetto di Emanuele?
è curioso, prima di evolversi è superficiale
4 – Il significato del titolo lo si scopre leggendo il libro (almeno per me è stato così), sei stata indecisa sul titolo o no?
il titolo è una delle ultime cose che ho definito. Ero molto indecisa ma alla fine ho optato per una sorta di “metafora” che racchiudesse tutto il significato del libro
5 – Come ti sei organizzata per scrivere “I fuochi di Sant’Elmo”?
Non mi sono organizzata! è stato un percorso lungo in cui, come nella vita, ci sono stati momenti di totale stasi e crisi, ed altri momenti di accelerazione. Solo nel lavoro finale di ripulitura e integrazione sono stata più sistematica
6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?
Sì, ci sto lavorando, come sempre a sprazzi. Sarà un libro un totalmente diverso come argomenti e personaggi, ma credo che la mia cifra stilistica sarà sempre quella, sennò non sarebbe una cifra stilistica! Spero di essere più sciolta e libera, più sicura in alcune scelte.
7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Complessa, discontinua ma tenace
8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Ne avrei tanti. Vorrei raccontarne uno che però potrebbe essere utile a chi si cimenta, con cognizione di causa e capacità, nella pubblicazione di un libro. Prima di ricevere la proposta di pubblicazione di Scatole Parlanti ne avevo ricevuto una da un’altra casa editrice romana. Eravamo d’accordo, con la direttrice, che avrei aggiunto una parte del libro (era effettivamente troppo corto). A un certo punto la direttrice, l’autunno passato, ha smesso di rispondermi. Nemmeno un “non mi interessa più la pubblicazione”. Sono rimasta avvilita dal suo atteggiamento e spero un giorno che capisca che, al di là delle scelte professionali di ognuno, le persone meritano rispetto.
9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
Calvino, Oriana Fallaci, gli autori del realismo magico latino-americano, Sergio Atzeni…mi piacciono differenti tipologie di scrittura, da essi traggo spunti di riflessione che porto non solo nella scrittura, ma nella vita
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Assurdo che, vista la contingenza storica, stessi leggendo “Diceria dell’Untore” di Gesualdo Bufalino. Uno scrittore siciliano ormai scomparso, con uno stile raffinatissimo e difficile.
Grazie di aver partecipato alla mia intervista.
Alla prossima
Gabrio