Intervista all’autore: Alfonso Pistilli

Ciao e bentornati al momento dell’intervista con l’autore.
Oggi è Alfonso Pistilli a rispondere alle mie domande che riguardano anche il suo libro “L’ultimo sorriso” la cui recensione la trovate qui.

Biografia

Alfonso Pistilli, nato quarant’anni fa a Bari, vive a Canosa di Puglia dopo una breve parentesi a Roma, negli anni immediatamente successivi alla Laurea in Economia conseguita all’Università degli studi di Bari.

Sposato con Nicoletta da nove anni.

Attualmente impiegato presso una grande azienda della Distribuzione Organizzata, coltiva passioni come lo sport, i viaggi e la lettura.

È uno a cui piace approfondire e incuriosirsi delle cose, è questa curiosità che spesso fa sì di intraprendere nuove ed emozionanti esperienze e passioni.

La passione per la scrittura nasce proprio così, da una curiosità, una sfida con se stesso ma si sviluppa ben presto in qualcosa di più professionale, con la frequentazione di due corsi di Scrittura Creativa con lo scrittore Tommy Dibari e con le lezioni del maestro, scrittore e amico, Ruggero Ruggiero.

Pubblica il suo primo lavoro letterario ad Agosto 2018, L’ultimo sorriso è un giallo dai sapori mediterranei, che porta nel cuore l’amore per una città, Bari, e dei suoi abitanti che tanto hanno contribuito alla crescita dell’autore negli anni universitari.

Contatti:

Email – alfonso.pistilli@gmail.com

Sito internet – www.alfonsopistilli.com

Facebook – https://www.facebook.com/alfiewriting/?ref=bookmarks

Twitter – https://twitter.com/__A_l_f_i_e__

Instagram – https://www.instagram.com/alfiewriting/?hl=it

Intervista

1 –  Com’è nata l’idea di scrivere il tuo giallo ?

L’idea del giallo è dipesa soprattutto dalla mia passione primordiale di lettura. Ho cominciato leggendo gialli, solo in seguito ho ampliato le letture a generi letterari differenti, quindi non posso negare un certo amore per quei libri che stuzzicano il lettore e lo prendono in giro mostrando e nascondendo indizi. Sarà stato anche il mio spirito giocoso a indurmi a cimentarmi in una trama dove cercare di fregarvi.

2 –  C’è un motivo particolare per cui è ambientato nel mondo del calcio?

Si, direi che né è stato il motore. Sono un appassionato di calcio e tifoso della squadra della mia terra, il Bari. Da tifoso, uno di quelli che urla in curva con la sciarpetta alla gola facendosi km per seguire la propria squadra, mi sono sentito tradito dai fatti legati al Calcioscommesse di qualche anno fa. La rabbia per quel tradimento è stata la ragione che mi ha spinto a scrivere, ma non mi andava di incentrare l’intera storia sull’argomento calcio, perchè capisco che non a tutti possono interessare questi argomenti, quindi l’ho volutamente tenuta di sfondo, creando una trama e dei personaggi che si muovessero in altri ambiti. Aspetto quest’ultimo che mi ha consentito di scrivere anche sulla vita, sui rapporti d’amicizia, sulla voglia di riscatto personale.

3 –  Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Fresco – Scorrevole – Descrittivo

4 –  Un pregio ed un difetto di Alessandro? 

Un pregio senza dubbio la sua sensibilità  e umanità che lo porta ad essere vicino alle persone al punto da riuscirne a interpretare correttamente i comportamenti. Un difetto, la sua costante insicurezza e l’eccessiva fiducia che ripone nelle persone.

5 –  La copertina è molto carina: come è avvenuta la scelta?

La Casa editrice mi aveva confermato che la scelta della copertina fosse di sua competenza, però era il mio primo lavoro e ci tenevo a contribuire personalmente anche in questa decisione dunque Emanuela Navone (la responsabile della collana Policromia) mi ha consentito di fare dei tentativi esterni e l’ho ringraziata per questo. Quindi un giorno apro Facebook e scrivo: “Cercasi grafico per la realizzazione della copertina del mio primo libro, GRATIS!” Ora lo posso dire, perché in seguito l’ho anche detto all’autore della copertina.

Io con quel post cercavo proprio lui, ma non avendo budget da proporgli non me la sono sentita di chiederglielo e quando è stato lui a rispondermi che lo avrebbe fatto con piacere, ne è nata una bella collaborazione da cui è scaturita questa bellissima copertina che, ci tengo a sottolineare, è tutta merito suo, Simone Sinesi.

6 –  Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Sì, il secondo più che un progetto è già un cantiere aperto. Si chiamerà “On the edge of precipice – Sull’orlo del precipizio” (a meno di stravolgimenti della Casa Editrice) e non sarà un giallo. Ho una formazione scientifico-economica avendo frequentato il Liceo e poi l’Università, laureandomi in Economia.

Ho la passione per i mercati finanziari e il trading, mi andava di scrivere di finanza, di politica e dei giochi di potere non sempre limpidi che li avvolgono. Ho inventato una storia ambientata principalmente a Chicago negli anni tra il 2007 e 2008, quelli della grande crisi finanziaria che ha coinvolto tutto il mondo e da cui molte economie (vedi l’Italia) non sono ancora riuscite a riprendersi. Ma anche in questo caso, come per L’ultimo sorriso, non voglio che il romanzo abbia una chiara denotazione economica, sto cercando di semplificare al massimo i tecnicismi per far godere al lettore di una bella storia, che lo coinvolga e lo emozioni.

7 –  Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Questo libro è nato quasi per caso, nel senso che quando ho cominciato a scrivere non era più che un tentativo sconclusionato. Però, da fatalista quale sono, quelle prime brutte pagine sono finite nelle mani di una persona che da allora è diventato un grande amico e il mio maestro, che mi ha condotto per un percorso di crescita nella scrittura che poi mi ha consentito di portarlo a termine e pubblicarlo.

8 –  Oltre alla scrittura quali sono le altre tue passioni?

Ho già detto del calcio come tifoso, ma sono appassionato anche del calcio giocato e dello sport in genere. Gioco anche a tennis e non disdegno qualche vasca a nuoto. Mi ritaglio del tempo per leggere, che è la grande passione che poi mi ha portato a scrivere. Leggo in media due libri al mese che, rapportato al poco tempo libero, è un’enormità per me.

Un’altra grande passione è quella dei viaggi. Adoro esplorare terre, città, immergermi nelle loro vite e culture. Non viaggio solo per visitare le zone turistiche, spesso anzi sono alla ricerca di quegli scorci di vita quotidiana che ti fanno sentire un loro concittadino e vivere delle loro tradizioni e abitudini. Sono appena rientrato da un viaggio a Siviglia, tra colori di maioliche e danze di flamenco, alberi di mandarino e birre spillate nelle viuzze strette del centro storico. Una città che merita di essere vissuta, non visitata.

9 –  Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Non ho autori preferiti, credo che chiunque abbia scritto qualcosa di bello meriti di essere letto a prescindere dal suo cognome. Ci sono chiaramente degli autori che si è apprezzato e quindi si è maggiormente invogliati a leggere, uno di questi per me può essere Joel Dicker, collegandomi alla passione per i gialli. Ma i miei libri preferiti sono senza dubbio due: Trilogia della città di K di Agota Kristoff e La profezia di Celestino di James Redfield (il libro che ha confermato la mia visione fatalista della vita).

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Compro moltissimi libri e in libreria ne ho almeno una quindicina ancora da leggere, ma se vedo un titolo che mi interessa non aspetto troppo per acquistarlo, lo metto in libreria e al suo turno lo leggo. L’ultimo libro comprato e terminato è Lo stupore della notte di Piergiorgio Pulixi. Attualmente sto leggendo 4321 di Paul Auster e La simmetria dei desideri di Eskol Nevo.

Grazie di aver risposto alle mie domande.

A presto!
Gabrio

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